Capitolo 8

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"Ale, se non ti va di raccontarmelo non preoccuparti"- mi dice Stefano con voce rassicurante.

"Scusami, non volevo piangere. Ma ogni volta che si tratta di lui finisco sempre per stare male".

"Mh, ma perché? Devi tenere molto a lui".

"Già, era il mio migliore amico"- dico riportando alla mente brutti ricordi.

"Cosa avete fatto per finire così?"- chiede lui.

"Non ho voglia di parlarne, scusa"

"Tranquilla, scusa me. Allora... Dove la porto questa bella signorina? "- mi chiede rivolgendomi un sorriso bellissimo.

"Mhh, non so"

"Facciamo così. Ti lascio in dormitorio e fra un'ora ti voglio pronta. Vestiti elegante. Voglio portarti in un posto speciale".

"D'accordo"-rispondo sorpresa.

No, aspetta Alessandra. Vuoi davvero farmi credere di non aver capito le sue intenzioni?!
 cosa intendi?
Apri gli occhi gioia. Come posso dirtelo in maniera garbata...
Non voglio saperlo.
Il suo obbiettivo è portarti a letto
Ma non hai visto come è stato gentile?
Pensala come vuoi

E mentre continuo a parlare tra me e me, Stefano mi riporta alla realtà.

"Ale, allora ci vediamo tra un'ora"

"D'accordo"- rispondo.
Scendo dalla sua macchina e entro nel dormitorio.

Prima di fare una doccia veloce chiamo Martina, e le dico che va tutto bene, lei dice che lei e gli atri ritorneranno al college questa sera tardi.

Subito mi viene in mente Nico.
Ma cerco di farlo scomparire dai miei pensieri.

Mi rilasso sotto il getto d'acqua calda e, quando esco dalla doccia, inizio a cercare disperatamente il mio vestito preferito.

Una volta trovato lo indosso. È un vestito attillato corto fino al ginocchio, rosso fuoco e con uno scollo a cuore. Mi trucco con cura e piastro i miei capelli.

Abbino al vestito una giacca di pelle nera, metto i tacchi, anche essi neri e, presa la mia borsa, vado ad aprire la porta a cui avevano bussato poco prima.

Quando apro rimango per qualche secondo immobile: davanti a me non c'è Stefano, bensì Nico.

Ha un aspetto malconcio, e posso notare un livido sotto il suo occhio destro.

Mi rivolge uno sguardo severo poi mi dice: "Esci con lui vero?"

"Non ti riguarda"- rispondo fredda.

"Stai attenta"- insiste.

"Okay".

Detto questo esco dalla stanza sbattendo la porta, mi incammino verso l'uscita del dormitorio, e aspetto Stefano ad una panchina lì vicino.
Improvvisamente sento due mani poggiarsi d'avanti ai miei occhi.

"Indovina chi sono!"- sento dire.

"Mhh, vediamo. Uh si, ci sono! Il ragazzo con il sorriso peggiore del mondo?"- rispondo scherzando.

"Risposta sbagliata. Ritenta, sarai più fortunata!"- dice lui continuando a ridere.

"Alloraa... Il ragazzo più noioso del mondo?"- continuo a scherzare.

"Se tu fossi stata un'altra ragazza a quest'ora ti avrei già scaricato, ma sei troppo bella, quindi non posso farlo. Tanto lo sai benissimo chi sono ahah"

"Mhh, illuminami"- rispondo.

"Beh, certamente il ragazzo più bello dell'universo!"

"Poco modesto mi dicono. Ora puoi cacciare le mani dai miei occhi? Hahaha"

"Oh, si certo".

Detto questo mi alzo e sento gli occhi di Stefano puntati su di me.

"Wow, sei bellissima"- dice rivolgendomi un sorriso stupendo.

Imbarazzata, rispondo un semplice "grazie".
Fortunatamente è buio, quindi non può vedere che le mie guance hanno preso un colore rosso fuoco.

Entriamo nella sua macchina e ascoltiamo un pò di musica.

Dopo mezz'ora arriviamo davanti a un grandissimo ristorante.

Entrando all'interno di esso resto stupida dalla cura dei minimi dettagli.
Noto numerosi ospiti vestiti eleganti, i lampadari in cristallo e i coperti sistemati perfettamente.

Un cameriere ci porta al nostro tavolo e ci porge i menù. Sfoglio le pagine di esso, e noto i prezzi fin troppo alti dei pasti.
Perciò chiedo a Stefano come faremo a permetterci tutto questo.

Sento una risatina da parte sua, poi mi risponde: "ma infatti non dobbiamo pagare niente noi. Sai, questo ristorante è gestito da mio padre quindi, dolcezza, ordina tutto ciò che vuoi".

Rimango stupita, e gli rivolgo un sorriso. Allora Stefano deve essere davvero molto ricco.

La serata passa velocemente tra i pasti deliziosi, i sorrisi di Stefano e le sue battute.

Finito di cenare mi chiede di andarci a fare un giro.

Passeggiano per un pò per una grande piazza ma, stanca dei miei tacchi, chiedo a Stefano di ritornare al dormitorio.

Lui mi accontenta subito, perciò ritorniamo in macchina.

"Sai, quasi quasi mi dispiace far finire questa serata"- dico.

"Anche a me. Quindi ti sei divertita?"

"Assolutamente si! Grazie di tutto"- rispondo euforica.

"Ne sono contento. Che ne dici di venire in camera da me allora? Potrei presentarti i miei compagni di stanza, e magari ci guardiamo un film insieme"

"Mhh, d'accordo"- rispondo contenta.

Ale, ma sei pazza?
Ma  è stato così carino questa sera.
Penserai lo stesso quando ti porterà al letto con lui e poi ti scaricherà?
Non lo farà.

"Bene, siamo arrivati"- dice aprendomi lo sportello della macchina.

"Se non ti dispiace allora vado a mettermi qualcosa di più comodo e poi ti raggiungo nella tua stanza".

"Certo, fai con comodo. Mi trovi nella 39C, al primo piano".

Rientro nella mia stanza, mi stucco,  e metto un leggins con una maglia larga.
Arrivata alla sua stanza busso alla porta e mi trovo davanti un ragazzo bellissimo, con occhi e capelli castani.

"Hey bellezza, io sono Luca"- dice porgendomi la mano.
Sto per dirgli il mio nome, quando sento una voce, provenire dalla stanza, che dice scherzosamente:

"Lasciala stare, lei è roba mia".
Riconosco la voce di Stefano e Luca risponde: "Ai suoi ordini capo!", e mi lascia entrare.

Nella stanza trovo un altro ragazzo, che si presenta col nome di Mattia.
Parliamo per un pò, e scopro che sono amici di infanzia e che hanno vinto una borsa di studio qui, proprio come me e i miei compagni.

Luca e Mattia si rivelano molto simpatici e, dopo una lunga chiacchierata, Luca esordisce dicendo: "Scusate tanto, ma ora io e Mattia dobbiamo andare a rimorchiare qualche bella pollastrella in discoteca. È stato un piacere conoscerti Alessandra".

Detto questo si dileguano lasciando me e Stefano soli.

E SE FOSSE AMORE?- io e NicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora