5. Pensa

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La mattina dopo mi svegliai di soprassalto sul letto, sudata. Avevo appena fatto un terribile incubo: Ermal e Fabrizio erano gay.
I miei sogni paranoici.
Era già la mattina del venerdì, raggi di luce si infiltravano attraverso le tende della mia stanza.
Andai a fare colazione, da sola.
Corsi giù per le scale, fino alla grande sala dove c'erano i tavoli e un gigantesco buffet.
Arrivai al tavolo di Ermal e Fabrizio, ci salutammo e facemmo colazione insieme.
A un certo punto, però, Ermal mi sussurrò all'orecchio:
"Hai presente quelle canzoni che trasmettono di sottofondo qui?"
Annuii.
"Stanno trasmettendo "pensa", la canzone d'esordio a Sanremo di Fab.
Cercai di ascoltare attentamente: sì Ermal aveva ragione.
"Bene, quando arriva il ritornello, io griderò a Gennaro, che è il deejay che sta lì all'angolo, di alzare il volume.
Fabrizio si troverà in una situazione di puro imbarazzo. Sarà lo scherzo più epico del festival."
E così fu.
Ermal gridò a Gennaro di alzare il volume e Fabrizio alzò lo sguardo come per rimproverarlo, poi si rese conto della canzone e sgranò gli occhi.
"Tu non puoi... Sono un uomo sposato!! Ho una dignità!!!! Ermal, che..."
Ermal si alzò e andò ad invitare a ballare niente popodimeno che Ornella Vanoni, col suo cespuglio arancione in testa.
Io e Fabrizio ridemmo di gusto.
Ermal ritornò al nostro tavolo, e sorrise, ridacchiando.
Alla sera andai a vedere la penultima puntata del festival: Ermal e Fabrizio duettavano con Simone Cristicchi. Non avevo davvero nulla da dire, l'esibizione era stupenda, mi aveva lasciato senza parole. E quella lettera letta da Simone all'inizio poi....
Rendeva tutto più magico.
Mi fece commuovere.
Sorrisi.

~Non mi avete fatto niente~ | •MetaMoro• |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora