Capitolo 7

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Strange days have found us Strange days have tracked us down They're going to destroy Our casual joys We shall go on playing Or find a new town

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Strange days have found us
Strange days have tracked us down
They're going to destroy
Our casual joys
We shall go on playing
Or find a new town

Strange Days
[The Doors]

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Avevo appena finito di raccontare a Liam e Leah la storiella del nodulo al seno di mia mamma, e loro avevano avuto una reazione più o meno identica a quella di Jessica. Odiavo dover tenere in piedi una bugia di quel calibro, e odiavo vedere l'espressione della gente alle mie parole; e se i miei amici non avessero chiuso la bocca nel giro di cinque secondi probabilmente mi sarei messa a gridare per l'esasperazione.

«Dio, Riles» mormorò Leah, gli occhi dilatati e saturi di apprensione. «Vuoi che ne parli con James e lo convinca a darti un paio di giorni liberi da Nando's

James era il responsabile del ristorante in cui lavoravo a Streatham; era una brava persona, ma era estremamente difficile ottenere da lui anche solo una mezza giornata libera. Nando's a Streatham era sempre strapieno, quindi la mancanza di una persona si faceva sentire sull'efficienza del servizio. Non credevo sarebbe stata un'ottima idea insistere per prendermi delle ferie inutilmente, quindi scossi la testa.

«No, non ce n'è bisogno. Sai com'è fatto James» replicai con una risatina, stringendomi nelle spalle. «Ho solo bisogno di... stare per conto mio per un po' di tempo, ecco. Scusatemi»

Entrambi scossero la testa, sorridendo incoraggianti.

«Sai che su di noi puoi contare, Riles» mi rassicurò Liam, posando una mano sul mio braccio. «Non farti problemi, per qualsiasi cosa di cui tu abbia bisogno chiamaci»

«Tranne per i lavori di casa» sbuffò Leah, sollevando lo sguardo con aria teatrale. «Per quelli ti dovrai arrangiare, lo sai che li detesto»

Scoppiai a ridere al suo tentativo di sdrammatizzare. Leah era fatta così; non riusciva a sopportare le atmosfere deprimenti, doveva sempre risollevare il morale di tutti con interventi spesso inopportuni ma che non mancavano mai di far sorridere le persone.

«Per quelli ti posso dare una mano io» propose Liam, ammiccando nella mia direzione.

«Me la cavo benone con le pulizie domestiche, grazie» ribattei divertita, guadagnandomi una smorfia da parte del mio amico. Gli feci una linguaccia mentre mi sistemavo il giubbotto di pelle ed uscivo da Nando's, seguita dai miei due colleghi.

Un altro turno serale era finito ed era ora di tornare a casa; la mezzanotte era passata da un pezzo e sarei dovuta andare via da sola, dal momento che Leah aveva deciso di incontrare un'amica in un locale poco distante. Liam mi lanciò un'occhiata preoccupata.

«Riles, sei sicura che non vuoi che ti accompagni? Non mi piace che giri da sola di notte, lo sai»

Abbozzai un sorrisetto, piegando la testa di lato.

Reunited || H. S.Where stories live. Discover now