I am - Recensione fuori lista-

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Inauguro il servizio recensioni riprendendo uno dei lavori dello scorso anno, recensione a I am di Sara Tramonte, lasciata incompiuta per mancanza di aggiornamenti, e la porto a termine dopo l'epilogo pubblicato dall'autrice.

Autore:SaraTramonte

Trama:

Chi sei?

Risponderei con il nome, come tutti, se non pensassi che mi ci sono perso dentro, butto le mani nel sacco, come per prendere i numeri, sapete, la tombola; ma quando leggo e li dico a voce alta, li dò proprio per bene. I numeri. Chi sono? Non lo so.Forse qualcuno, forse nessuno. Forse solo un coglione. Forse io, ma io: chi è? 

Partiamo innanzitutto sottolineando che questo è un ampliamento della vecchia recensione lasciata incompleta per motivi di mancanza di materiale su cui lavorare. Andrò a chiudere il discorso cercando di trovare l'elemento collante tra il pensiero dell'autrice e la storia stessa. Cosa aspettarsi? Innanzitutto non c'è la classica trama con protagonista, antagonista, ambientazione fisica nella quale si svolge l'intera azione.

Non è presente il classico schema logico di un testo narrativo, quindi non abbiamo un vero e proprio Incipit con annesse caratteristiche riguardanti personaggi e ambientazioni; non abbiamo neppure un vero e proprio " momento di massima tensione della storia"; così come penso non avrà neppure la tradizionale conclusione. Questo non perché l'autrice non sappia scrivere una storia, ma solo perché ha elevato il suo racconto ad un livello superiore, il livello dell'interpretazione libera.

L'intera storia, a mio avviso, altro non è che una perfetta metafora della condizione umana. Quella parte intima dell'uomo, il suo io interiore che sebbene nasca puro, incontaminato e perfetto nella sua complessità, mano a mano che l'individuo apprende esperienze inevitabilmente si " sporca" e si indebolisce.

Penso che la storia si presti alle più svariate interpretazioni e spero che la mia sia in qualche modo attinente al pensiero dell'autrice.

Iniziamo con un estratto che credo racchiuda in sé il significato comune alle svariate idee che si possono avere su I Am.

Non è una favola la vita, dove ogni problema sputa una spina da gettare insieme al pattume. Perché no, mi spiace non credere come tutti che la soluzione sia nel buttare.

Una scritta a penna, anche se tenti di cancellarla con quell'odiosa gommina delle elementari, sprecherai solo nervosismo.

E se userai una tattica, se coprirai d'un velluto bianco l'amarezza, non compi nessun grande successo. La scolorina non farà altro che confermare la presenza di un'anomalia.

La vita è quel cocktail che non riesci mai a prendere, esaurito ogni volta che lo ordini, impossibile da preparare, perché non reggerebbe il confronto.

Alla base di questo estratto vi è la bellissima associazione d'immagini e significati PENNA/SCRITTURA INDELEBILE che rappresenta lo stesso personaggio, la cui identità, per quanto si sforzi a voler modificare come la società richiede, risulta comunque indelebile. Nella realtà esterna l'aspetto esteriore si modifica, evolve mentre l'io interiore, l'anima del soggetto fisico, rimane immutata.

Il Personaggione non ha nome, non ha volto né età. Non ha intonazione né timbro di voce. Chi è quindi il personaggio?

Oserei dire che è uno, tutti o nessuno. E' metafora della condizione umana. E' l'uomo ma può essere anche il pensiero dell'uomo, idea dell'esistenza stessa in relazione alla società.

Il Personaggione è l'involucro che racchiude L'io intimo in contrasto con con L'io fisico.

Sono un problema ambulante, intriso di domande, e m'ingoio come medicina, per assorbirla e seppellirla in un cassetto dell'inconscio, ma lui è dannatamente dispettoso: basta un capriccio per sbandierare tutto ciò che non sono riuscito a uccidere.

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⏰ Last updated: Mar 05, 2018 ⏰

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