Capitolo 32

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Baekhyun e Chanyeol entrarono all'aeroporto e cercarono Luhan, con lo sguardo.
- Eccolo - disse il più alto, indicando il loro amico che stava salutando i suoi genitori.
Lo raggiunsero e subito Baekhyun lo abbracciò.
- Baek, non sono ancora partito - disse Luhan lasciando la sua valigia per ricambiare l'abbraccio del più basso.
- Lo so, ma voglio approfittarne e abbracciarti, finché posso.
I genitori di Luhan sorrisero alla scena e dissero che, purtroppo, il lavoro non permetteva loro di fare compagnia a Luhan fino all'ora della partenza. Baekhyun non se lo fece ripetere due volte e rassicurò i genitori del suo amico: sarebbe rimasto lui con Luhan.

Detto ciò, provò a sollevare la valigia del cinese ma, visto che lo sforzo era troppo per lui, decise di rinunciare.
- Ci penso io - si propose Chanyeol e i tre ragazzi si diressero ai controlli.
Il più alto e Luhan si sedettero sulle poltroncine, mentre Baekhyun camminava nervosamente avanti ed indietro.
- Hai preso tutto quello che ti serviva? - chiese quest'ultimo, contando sulle dita - Hai abbastanza vestiti? Dei maglioni magari. Fa freddo in Cina? Non voglio che soffri il freddo, Lu.
I due ragazzi seduti risero: - Sì mamma, ho preso tutto.
- Non prendermi in giro. Voglio solo assicurarmi che tu parta con tutto ciò che ti serve.
Luhan e Chanyeol si scambiarono un'occhiata: entrambi erano inteneriti dal comportamento di Baekhyun.
- Sai cos'altro mi servirebbe? - chiese poi il cinese.
Il più basso si illuminò: - Cosa?
- Un altro tuo abbraccio - Luhan aprì le braccia e Baekhyun ci si fiondò.
- Mi mancherai tanto, come farò senza di te?
Chanyeol si finse offeso: - Ehi, hai pur sempre me.
- Tu non sei il mio Lulu - Baekhyun gli lanciò uno sguardo truce, facendo ridere il gigante.
- Baek, potrete sempre vedervi per videochiamata o potremmo andare a trovare Lu, magari a Natale.
Il viso di Baekhyun si illuminò: - Dici davvero?
Il più alto annuì e Baekhyun lasciò l'abbraccio di Luhan per correre tra le braccia del suo ragazzo.
- Ti sei già dimenticato di me? - Luhan rise e poi guardò il tabellone delle partenze - Manca poco, meglio che inizi ad andare.
I due ragazzi annuirono e Chanyeol aiutò Luhan a portare le valige. Il cinese continuava a voltarsi verso l'entrata dell'aeroporto: immaginava che Sehun non sarebbe andato, ma dentro il suo cuore ci sperava. Anche se sarebbe stato doloroso separarsi da lui, voleva rivederlo almeno un'ultima volta.
- Mi dispiace Lu - disse il più alto, quando si accorse che Luhan si era voltato per l'ennesima volta.
Il cinese alzò le spalle: - Non importa. Mi ha lasciato, non è costretto a venire a salutarmi.


*


Sehun guardava il fiume Han, cercando di svuotare la mente dai pensieri che la affollavano. Parecchie persone si erano sedute sulla panchina, accanto a lui, ma non ci aveva fatto caso: il suo unico pensiero era Luhan.
Controllava l'orologio in continuazione, anche se avrebbe preferito non pensare affatto al cinese. Doveva voltare pagina, trovare qualcosa da fare, in modo da fermare se stesso dal correre fino all'aeroporto ed impedire in ogni modo a Luhan di partire. Sapeva di averlo deluso, sapeva che Luhan si aspettava di vederlo, ma non ce la faceva. Era troppo doloroso vederlo partire.

Preferiva restare lì, seduto immobile su quella panchina a guardare il fiume. Quello stesso posto in cui lui e Luhan si erano scambiati il primo bacio, in cui si erano messi insieme.
Non poteva scegliere posto peggiore dove restare in attesa dell'ora in cui Luhan sarebbe partito. Avrebbe tanto voluto urlare, piangere, dire a tutte quelle coppiette che dovevano ringraziare per il tempo che passavano insieme, voleva gridare a tutti i ragazzi che camminavano vicino alla propria ragazza senza prenderle la mano che erano fortunati, che non dovevano sprecare neanche un momento con chi amavano, perché altre persone avrebbero dato qualunque cosa per poter semplicemente passeggiare tutti i giorni mano nella mano con il proprio ragazzo.

Invece Sehun non faceva nulla, non era tipo da scenate: lui si limitava ad osservare ed invidiare le coppie che vedeva.
- Ehi, Sehun.
Il ragazzo sussultò: Johnny si era seduto di fianco a lui.
- Mi sembrava fossi tu - il suo amico sorrise - Che ci fai qui?
Sehun non rispose e guardò l'orologio: mancava davvero poco. Troppo poco.
- Luhan parte oggi. O meglio, tra poco.
Johnny lo guardò, sorpreso: - E tu che ci fai qui?
Sehun alzò le spalle: - Guardo il fiume Han.
- Sehun - Johnny guardò serio il suo amico - Perché non sei in aeroporto?
- Non posso andarci - sbottò Sehun - Perché nessuno lo capisce? Lo fermerei. Gli chiederei di rimanere perché lo amo e non voglio che se ne vada. Però lui è stato ammesso a quella scuola e ci deve andare, è un'occasione enorme. Ci ho pensato tanto e ho capito che lasciarlo andare è la decisione migliore, ma ora devo stare lontano da lui se non voglio rovinare tutto.
Johnny sospirò ed annuì: - Lo capisco. Ma se vuoi la mia opinione, stai sbagliando.
Sehun controllò l'orologio: mancava meno di mezz'ora.
- Sono andato alla cerimonia dei diplomi stamattina. Non ci siamo parlati, ma gli ho detto addio.
Johnny si appoggiò con le braccia alla panchina: - Beh, sei uno stronzo.
- Come scusa? - il suo amico lo guardò male.
- Sì, lo sei. E sai perché? Perché, dopo tutto quello che ha fatto per te, dopo averti aspettato e amato di nascosto, dopo averti aiutato quando avevi bisogno, tu non gli dai nemmeno la possibilità di dirti addio. Quel ragazzo se lo merita, Sehun.
Ventisette minuti. Cazzo.
Sehun si alzò di scatto dalla panchina.
- Fanculo Johnny, nemmeno volando arriverei in tempo.
Il suo amico si alzò dalla panchina, con molta calma: - È una fortuna che io sia qui in moto, allora.


*


Baekhyun non voleva più staccarsi dall'abbraccio con Luhan ed al cinese non dispiaceva.
- Baek, così gli farai perdere l'aereo - Chanyeol passò la mano sulla schiena del suo ragazzo.
- Non è vero, mancano ancora 15 minuti. Ho tutto il tempo che voglio.
Luhan rise, cercando di scacciare le lacrime: - Ci sentiremo appena atterro, poi anche domani e dopodomani. Ci sentiremo tutti i giorni, Baek. Saremo sempre amici, anche se sarò lontano.
Il più basso annuì e si allontanò piano, asciugandosi le lacrime.
Chanyeol ne approfittò per salutare Luhan ed il cinese gli diede un pugno sul braccio: - Tratta bene Baek, gigante. O tornerò dalla Cina apposta per appenderti per quelle enormi orecchie che ti ritrovi.
Chanyeol ridacchiò, con gli occhi lucidi: - Te lo prometto, Lu.
- Ora devo andare - il cinese passò i controlli e si girò, un'ultima volta, per salutare i suoi due amici, ma il saluto gli morì in gola.
In quel momento era entrato Sehun.

Era affannato e correva verso di lui, ma un uomo della sicurezza lo fermò, dicendo che se non era un passeggero non poteva passare.
Lui imprecò, prendendosi un'occhiataccia dall'uomo, poi diede la sua attenzione a Luhan.
I due si guardarono per istanti interminabili ed i loro occhi comunicarono più di quanto avrebbero potuto fare le loro parole.
- Mi dispiace - Sehun alzò la voce, per farsi sentire - Sarei dovuto venire, dovevo accompagnarti qui. Perdonami, ora è troppo tardi.
Luhan scosse la testa e si avvicinò più che poteva a lui: - Non importa Sehun, la cosa importante è che tu sia venuto.
- Mi sono comportato da stronzo con te, non te lo meritavi.
Luhan fece per rispondere, ma venne interrotto dalla chiamata del suo volo. Fu come se qualcosa fosse scattato in lui: le lacrime che era riuscito a trattenere fino a quel momento, cominciarono a scorrere sul suo viso.
- Sehun...
- Luhan ti amo.
Il cinese guardò il ragazzo davanti a lui, a bocca aperta.
- Non ho nemmeno avuto il tempo di accorgermene, che già mi vieni strappato via - la rabbia nelle parole di Sehun era evidente - Però non potevo lasciarti partire senza dirtelo. Ti amo.
Luhan si asciugò le lacrime e sorrise: - Ti amo Sehun. Spero che tu sia felice anche senza di me.
Come a rompere l'incantesimo, i ragazzi sentirono l'ultima chiamata per il volo di Luhan.
- Anche tu, Lu. Divertiti, ama, studia tanto e dì al tuo nuovo ragazzo che se ti tratta male lo vengo a picchiare.
Luhan rise tra le lacrime e trascinò la sua valigia fino alle porte che l'avrebbero separato dalla Corea. Salutò con la mano Baekhyun e Chanyeol che erano rimasti in disparte, poi salutò Sehun con un sorriso.

Averlo visto aveva fatto sparire un po' della tristezze che provava.
Superò le porte, consapevole che sia lui che Sehun avevano mentito: non ce l'avrebbero fatta a dimenticarsi l'un l'altro.
Le porte si richiusero, proprio mentre Luhan sussurrava: - Aspettami.
Sehun restò a guardare la figura del cinese che spariva dietro alle porte chiuse e sussurrò: - Ti aspetterò.


*


Sehun uscì dall'aeroporto a testa bassa: sentiva un peso nel petto, ma era felice di essere riuscito a vedere Luhan un'ultima volta.
- Sehun.
Si sentì chiamare e si voltò: Baekhyun lo stava raggiungendo di corsa.
- Dove vai?
- A casa - rispose il più piccolo - A piedi oltretutto. Johnny se n'è andato con la moto.
- Perché non vieni a mangiare qualcosa con noi? - disse Chanyeol, raggiungendoli - Abbiamo tutti fame.
- Non serve, grazie.
- Ma dai - Baekhyun sfoderò il suo sorriso più convincente - Non puoi rifiutare una cena gentilmente offerta da Chanyeol.
- Esat.. aspetta - il gigante guardò storto il suo ragazzo - Chi l'ha deciso che pago io?
Baekhyun scoppiò a ridere e Sehun sorrise: - Se paga il Grattacielo allora vengo molto volentieri.
Baekhyun lo prese sottobraccio e si avviò, mentre il gigante li seguiva, controllando di avere abbastanza soldi per pagare la cena di tutti.
Mentre camminavano per le strade di Seoul, Sehun si rese conto che aveva perso Luhan, ma ora aveva due nuovi amici che non l'avrebbero abbandonato.

Non sarebbe più stato da solo.

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