33》 LONDON

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E' il 3 Gennaio, il giorno della partenza per Londra. In questo momento mi trovo in aereoporto, sono le 5:30am e il mio volo parte tra un'oretta circa.
Io e Millie siamo sedute al tavolino del bar, ad aspettare che sua madre torni dopo il check-in. Ho ordinato un semplice cappuccino per evitare di addormentarmi sulla sedia del bar.
«Emma? Emma ci sei? Terra chiama Emma, Emma rispondi.» Millie mi schiocca ripetutamente le dita davanti alla faccia.
Mi ero persa nei miei pensieri, un'altra volta.
«Oh, si scusami.» dico imbarazzata.
Millie sorride in modo perverso.
«Uhh a chi pensavi?» chiede avvicinandosi a me.
«A nessuno.» mento ridacchiando.
La mia migliore amica alza un sopracciglio divertita e poi ritorna con il sedere sulla sedia. Si tocca la pancia facendo una strana smorfia.
«Oh forse mi è venuto il ciclo.» dice continuando a tenere le braccia serrate attorno alla pancia.
«Quanto sei sfigata ahah» rido alzandomi dalla sedia e accompagnandola in bagno.

Dopo una decina di minuti Millie esce dal bagno.
«Allora?» chiedo.
«No, era il muffin.» ridacchia lei e mi metto a ridere a mia volta.
Sua madre ci corre in contro scuotendo le mani.
«Hanno anticipato il volo! Veloci siamo in ritardo!» urla la donna.
Millie si porta una mano alla bocca non appena le scappa uno sbadiglio e dopo una quindicina di secondi realizza la situazione.
«OH CAVOLO MUOVIAMOCI!» comincia a correre seguita da me verso l'aereo.
Il mio zaino sbatte pesante contro la mia schiena e supero Millie che comincia a respirare in affanno.
Rido e salgo sull'aereo prendendo i nostri due posti.

Mi siedo e allaccio la cintura di sicurezza. Millie si mette accanto a me e mi rivolge un piccolo sorriso imbarazzato. Eh direi, con tutta la corsa che ci siamo fatte in mezzo al pubblico.
«Perfavore, non raccontiamo a nessuno della maratona in aereoporto.» dice Millie e scoppiamo a ridere.
Anche se non sono poi così tanto divertita. Si insomma, stiamo partendo per Londra... un sogno che si realizza, la mia città preferita... ma continuo a pensare ai Golden Globes. Saranno tra dieci giorni, non so che impressione potrò dare. Spero che Stranger Things vinca.

11 ore e 39 minuti prima di arrivare all'aereoporto di Londra: London Heathrow.
8.761 chilometri in totale, 8.761 chilometri che mi separano da Finn.
Millie accende il cellulare e come suo solito pubblica una storia su Instagram. Lo faccio anch'io, per i miei 20 milioni di followers questo e altro.
E' strano come in così poco tempo io sia passata dai soliti 35k ai 20 milioni. Ma come dice Millie "i personaggi migliori sono fortunati" ed io ci credo.
Accendo anch'io il mio cellulare e noto che Noah mi ha inviato un messaggio su Whatsapp. Lo apro e sorrido subito alla vista di quelle parole.

--

Big bro💗
Ciao Emma,
Probabilmente quando
leggerai questo sarai su un aereo,
pronta per partire verso Londra.
Ma lo scrivo comunque.
Sapendo che tu lo leggerai
con il sorriso sulle labbra.
Oh, quel sorriso. Lo amo.
Come ogni altra cosa di te.
Si, hai capito bene.
Fino a qualche giorno fa mi
ero convinto di amare Millie.
Poi, dopo averla baciata a
Capodanno, ho capito.
Ho capito che non avevo ragione.
Perchè a me continuava a
piacere un'altra.
Quell'altra sei tu.
In questi tre giorni ci ho pensato
a lungo, a te.
E ho capito che io ti amo
davvero. So di non essere ricambiato,
ma ci tengo a ricordartelo.
Probabilmente ora tu sarai già
arrabbiata con me.
Sono bipolare, un bipolare del cazzo.
Ma sono fatto così, purtroppo.
Per farmi perdonare ho creato
una play-list di canzoni
che mi hanno accompagnato
per tutto il 2018.
Ma non solo a me.
Anche a te.
A noi due.
Ecco la play-list.
Dovrai solo premere play,
il resto lo sai già.

--

Non so come sentirmi. Osservo Millie che è già addormentata e poi sento qualcosa allo stomaco, siamo partiti.
Clicco play sulla play-list che mi ha iviato Noah e parte la mia canzone preferita in assoluto.
Forever young.
Purtroppo non è associata a ricordi belli, anzi. Mi ricorda quel giorno d'estate quando mamma mi ha svegliata presto rispetto agli altri giorni.
Erano le sette di mattina, ero incosciente.
Siamo andati all'ospedale e ricordo bene di star ascoltando la stessa canzone che ora mi rimbomba nelle orecchie.
Siamo entrati in una saletta e mio nonno era lì, steso sul lettino. Non l'avevo mai visto in quelle condizioni. Sorrideva, falsamente.
Mi sono avvicinata a lui e mi ha stretto la mano. Ha indicato la mia bocca con il suo dito ossuto e ha aperto la bocca lievemente.
«Cantala» intendeva la canzone che ascoltavo.
Ho cominciato a cantarla non capendo il perchè, poi mio nonno mi ha lasciato la mano, ancora con il sorriso sul volto ha chiuso gli occhi. Ed è finito lì.

Mi asciugo velocemente le lacrime e noto che sono già alla quinta canzone della play-list: Him and I.
Tolgo le cuffiette e i miei occhi si ritrovano quelli di Millie puntati addosso.
«Perchè piangevi?» mi chiede lei.
«Niente.» mento spudoratamente.
Millie non mi domanda altro e torna a dormire. Riinfilo le cuffiette e continuo ad ascoltare la play-list.

[11 hours later]

Siamo finalmente arrivate a Londra. Slaccio le cinture di sicurezza e scendo dall'aereo con Millie. Sono ancora un po' scossa dopo il viaggio turbolento, ma riesco a camminare nonostante il capogiro.
Continuo a pensare a Finn. Nemmeno un messaggio tipo "come stai?" o "siete già a Londra?" neanche un "com'è andato il viaggio?".
Ma sarà troppo impegnato per ricordarsi di me, a differenza di Noah. Ci siamo scritti per un po' in aereo. Gli ho raccontato di aver pianto e lui mi ha detto che lo sapeva. So di piacergli, ma non ho intenzione di dirlo a Millie. Potrebbe odiarmi o addirittura deprimersi come l'ultima volta.
Usciamo dall'aereoporto dove una porche bianca ci attende. Saliamo in auto e apro la chat con Finn.

--

Finn❤
Online

Emma
Quì a Londra tutto
bene, grazie
per essertene
ricordato.
00:05✔✔

Finn❤
Ultimo accesso oggi alle 00:05.

--

Complimenti Finn, e dire che sei il mio fidanzato.
Mi volto verso il finestrino osservando il cielo notturno contornato da numerose stelle che illuminano il paesaggio circostante. Mi perdo ad osservare la luna, perfettamente rotonda.
E le mie palpebre si appesantiscono, chiudendosi definitivamente dopo qualche minuto.

[3 hours later]

«Dai Emma, aiutami con questa valigia.» mi dice Millie mentre mi avvicina la sua valigia nera.
Siamo arrivati in Hotel circa un'ora fa. Sono le 3 di notte e stiamo ancora disfando i bagagli. Domani dobbiamo andare al London Eye verso le 10:00am.
«Abbiamo quasi finito eh» mi avvisa Jess mentre infila gli ultimi capi d'abbigliamento nell'armadio. Mamma mi abbraccia e mi lascia una leggera carezza sulla guancia.
«Andate a letto adesso, domani mattina alle 8 la colazione al bar del piano di sotto.» mi ricorda mamma ed esce poi dalla stanza insieme alla troupe lasciando me e Millie definitivamente da sole.
Mi stendo a peso morto sul letto strofinandomi le mani sugli occhi. A Los Angeles sono le 5 di pomeriggio e fa strano dormire a quest'ora, ma se voglio andare al London Eye conviene addormentarmi adesso.
«Buonanotte Emma.» mi dice Mills e spegne le luci.
«Notte.» dico di rimando addormentandomi definitivamente.

Ma una cosa non smette di pervadermi la mente: perchè Finn non mi ha scritto nonostante fosse online?

Continued...

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Ringraziate il signore che alle 01:13 di notte vi scrivo un capitolo.
Ispirazioneee vaiii cosììì.
EH NIENTE.
Sto sclerando male e vi amo tutti -3-.

Cià,

-Mills.

✔︎ | 𝘿𝙊𝙉'𝙏 𝙇𝙀𝘼𝙑𝙀 𝙈𝙀 𝘼𝙇𝙊𝙉𝙀 » 𝘚𝘛𝘙𝘈𝘕𝘎𝘌𝘙 𝘛𝘏𝘐𝘕𝘎𝘚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora