capitolo 6

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La giornata di ieri era passata velocemente ed oggi era finalmente Sabato ciò significava, weekend! Niente scuola per due giorni.

Poi oggi era il suo compleanno e  nonostante tutto si sentiva felice.

Connor era uscito senza dirle nulla, probabilmente a prendere una torta, lo faceva tutti gli anni e come tutti gli anni lei avrebbe finto di esserne sorpresa.

Sorrise, perché finalmente era maggiorenne, finalmente poteva avere un'pò di indipendenza, perché finalmente era libera.

Il fatto di poter andare alle visite da sola, o poter firmare documenti importanti o cose simili la facevano sentire più responsabile e questo le piaceva.

Poi finalmente avrebbe potuto trovarsi un lavoro fisso ed aiutare Connor, certo sempre se qualcuno avesse voluto prendere al lavoro una come lei...

Il pensiero la rattristì ma lo scacciò via subito. Almeno per quel giorno voleva essere felice.

Emily scese le scale che l'avrebbero condotta nel salotto di casa, si sedette sul divano e si mise comoda accendendo la televisione e  aspettando l'arrivo di Connor.

Quando qualcosa attirò la sua attenzione, si girò e rivolse lo sguardo verso la porta d'ingresso; Si accorse che a terra c'erano delle buste o delle lettere.

Che strano, pensò; di solito le bollette da pagare venivano lasciate fuori nella posta delle lettere; Perché qualcuno le aveva infilate sotto la porta?

Emily si alzò e si avvicinò alla porta raccogliendo le buste di carta.

ma queste non sono bollette...

Si accorse che quelle non erano bollette, ma lettere ed erano tutte indirizzate a Emily Mason.

Emily si chiese chi mai potesse scriverle... infondo lei non aveva nessuno apparte Connor, la maggior parte delle persone non sapevano nemmeno della sua esistenza.

Le mise sul tavolo, erano tre buste, Emily le osservò per qualche minuto poi aprì la prima,non c'era alcun mittente.

Cara Emily Mason,

Non sono bravo in questo genere di cose, ma per te ci provo lo stesso :)

Volevo farti spaventare con una lettera anonima ma ormai credo tu abbia già capito che sono Connor...
Volevo solo dirti che mi sembra assurdo siano passati ormai 15 anni dalla prima volta che ti ho presa tra le mie braccia, avevi solo 4 anni eppure non ti fidava affatto di me, mi chiedevi sempre dove fossero i tuoi genitori, dove fosse tua mamma, dove fosse tuo papà...
Mi si spezzava il cuore tutte le volte, quando dovevo dirti che tuo papà era in cielo mentre tua madre ad oggi non si sà che fine abbia fatto, ma tu sei sempre riuscita a incassare i colpi e ad andare avanti. Hai passato cose che una bambina non dovrebbe mai sopportare e questo per quanto tu non te ne renda conto ti ha resa estremamente forte.
Tu sei forte Emily, e sei riuscita a dare forza anche a me.
Se oggi sono ancora vivo è solo grazie a te, e al bene che ti voglio.
Anche se ora hai 18 anni, non significa che adesso sei sola, quando avrai bisogno di me io ci sarò e sarà così per sempre! (Anche quando avrai 80 anni)
Per me resterai sempre quella bambina che ho preso tra le braccia.

Quindi tanti auguri Emily!
Dal tuo non biologico papà ma che ti ama come se lo fosse.

Ps: scusa per gli eventuali errori, ma non ero bravo come te a scuola!

Emily si ritrovò con gli occhi lucidi a leggere la lettera che Connor le aveva scritto, non se lo aspettava e quella lettera l'aveva resa estremanente felice.

Il fatto che lui le dicesse che ci sarebbe sempre stato la tranquillizzava, anche lei aveva qualcuno su cui contare e non era così sola come credeva.

"Tanti auguri a teeee, tanti auguri a teeee" Connor entrò nella stanza canticchiando con una torta in mano.

Lei andò subito ad abbracciarlo e stringerlo forte, non lo abbracciava spesso ma in quel momento non riusciva a non farlo.

"Papà ti voglio bene"

"Piaciuta la lettera?"

"Tantissimo, grazie!"

Forse la torta se l'era aspettata ma la lettera assolutamente no e quello era il regalo più bello che qualcuno le avesse mai fatto.

Passò la giornata con Connor a chiacchierare, a riguardare la vecchie foto, a parlare di quanto fosse cambiato tutto e persino a mangiare un pezzo di torta che fortunatamente non vomitò.

Senza che se ne accorgessero era già calata la notte, così si diedero la buonanotte e si diressero verso le loro stanze.

Prima di andare a dormire però, Emily si ricordò delle altre due buste che ancora non aveva aperto le prese e si diresse in camera sua, salì sul letto e si preparò a leggere il loro contenuto.

Prese la prima busta e la girò, il mittente era la banca mentre il destinatario Emily Mason.

Che strano...

Di solito le buste vengono spedite dalla posta, non dalla banca stessa.

Ad ogni modo aprì la busta ed iniziò a leggere.

Egregia Sig.na Emily Mason

Le comunichiamo che Domenica 28 Aprile è stata convocata alla banca legale qui scritta, per oggetto dichiarazione di successione.

La aspettiamo urgentemente e le auguriamo una buona giornata.

I migliori saluti

P. Il direttore d'ufficio
(Dott. Edward Norton)

Dichiarazione di successione ?  Ovvero eredità? 

Emily era confusa, cosa significava? Aveva già ereditato tutto ciò che c'era da ereditare, cosa significava tutto ciò.
Domenica 28 Aprile era domani... perché era così urgente? E poi Domenica la banca non era chiusa?

Guardò la lettera per qualche minuto poi prese l'ultima, questa però era senza mittente e senza destinatario.

Emily prese la lettera al suo interno ed iniziò a leggere.

Quello che c'era scritto però fece rimanere perplessa.

Quelle parole non avevano alcun senso...

Emily fissava la lettera senza comprenderne il significato.

Niente oserebbe negare ancora che cosa era tanto tirava ancora rivolto eccellentemente. Chiamava e rimaneva chiaramente ancora molto immortale.

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⏰ Letzte Aktualisierung: Jul 08, 2018 ⏰

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