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Ancora una volta, Louis non riusciva a dormire. Erano le tre del mattino e lui era ancora sveglio e senza sonno.

L'insonnia era una brutta bestia.

Di sicuro, poi, non aiutavano i pensieri che lo tormentavano; le bollette, Zayn ancora arrabbiato con lui, il ragazzo che era passato per il parco il giorno prima, il suo capo che lo minacciava costantemente di licenziarlo... insomma, non è che lavorare nella biblioteca comunale lo facesse impazzire, ma l'alternativa era morire di fame e, beh, neanche quello gli piaceva.

Il giorno prima, alla fine, era riuscito a conciliare il sonno quasi per miracolo, dormendo a malapena tre ore. Il minimo necessario per attivare le varie funzioni corporali al meglio.

Poco male, almeno aveva una scusa per bere del caffè durante la giornata.

Decise di andare di nuovo al parco.

Parte di lui sperava davvero di incontrare di nuovo il ragazzo del giorno prima.
Louis lo aveva sentito osservarlo, aveva sentito i suoi occhi sulla sua pelle. Così, quando non li aveva sentiti più, si era voltato a guardarlo lasciare il parco, notando solo una massa di capelli ricci.

L'altra parte, invece, si era intestardita a imparare a lanciare i sassolini nell'acqua e farli rimbalzare. 26 anni della sua esistenza e ancora non ne era capace.

«Zee, so che sei sveglio. Ti avviso a voce: scendo» disse, raggiungendo la stanza del coinquilino che stava al telefono.
«Ah ah, e dove vai di bello?»
«A fare un giro. Magari mi viene sonno.»
«Vabbè, fai come ti pare» rispose il ragazzo moro, con astio.
Louis sospirò: «Ti giuro, non sto andando da James.»
«E io ti dovrei credere perché...?» il moro alzò un sopracciglio e lo squadrò con i suoi occhi scuri indagatori.
«Perché...» louis sospirò di nuovo «Te lo ho promesso, ecco perché», si passò velocemente una mano tra i capelli «È stato solo un momento di debolezza.»
«E giustamente, come tutti fanno nella vita, hai pensato che drogarsi fosse la soluzione.»

Louis trattenne a stento un "fumare una canna non può essere considerato drogarsi", poi mormorò: «Io...»
«Che poi» esclamò di nuovo Zayn «Tu non dici "non mi drogo perché per comprare la roba spendo i soldi che mi servono per pagare le bollette", tu dici "spendo i soldi (che non ho) per comprare droga di merda per lamentarmi di non poter pagare la mia parte di bollette"!»
«Zee, non capiterà più» disse serio «Ero pulito da due anni. Cazzo, due! È stata una scivolata.»
«Come vuoi. Divertiti» sbuffò, rifiutandosi di crederli, poi tornò a parlare con Liam, il suo ragazzo, al telefono.

Louis sospirò rassegnato per l'ennesima volta quella sera, poi uscì di casa.


Harry aveva impostato la sveglia un po' prima, per potersi dirigere poi al parco e rimanerci più tempo.

Arrivò lì e iniziò la ricerca del giovane, per trovarlo in fine vicino al lago. Che culo.

Letteralmente, anche. Il ragazzo era dotato di un bel culo, non poteva negarlo. Era piegato leggermente in avanti e lanciava, anche quella notte (o quella mattina?), le pietre nel laghetto.
Gli si avvicinò lentamente, senza preoccuparsi di non fare rumore, poi disse: «Sbagli proprio metodo.»

Il ragazzo, che come poté notare Harry aveva due occhi azzurri che si notavano anche nella penombra in cui si trovava il parco alle 4:30 del mattino, si voltò di scatto togliendosi le cuffie.

«Come, prego?» Louis voleva sembrare infastidito, ma nella sua mente si ripetevano solo "È lui" e "minchia, che occhi verdi".
«Sbagli tecnica: tu muovi tutto il braccio, prova a muovere solo il polso» spiegò Harry, facendo come detto e facendo rimbalzare una pietra piatta per tre o quattro volte.
Louis sbuffò «Seh, quando lo faccio io non va mai.»
«Prendi la pietra piatta, mi raccomando» esclamò Harry, ignorando il suo commento.

Louis lo imitò in tutto e per tutto, ma la pietra affondò lo stesso con un netto "plop".
Si allontanò dalla riva, sedendosi svogliatamente su una delle panchine «Mi arrendo.»

Harry scrollò le spalle «Riprovaci domani, scusa» propose.
«Beh, sì, forse.»

Rimasero in silenzio per un po', prima che Harry dicesse «Hai visto quante stelle ci sono nel cielo stanotte?» guardando in alto, osservando la quantità insolita di puntini luminosi.
La fortuna era dalla loro parte, perché brillavano indisturbate dalle luci dei lampioni della città e del parco intorno a loro.

«Non vorrei contraddirti» iniziò serio Louis, senza neanche guardare il cielo «Ma è mattina».
«Beh, sì, quello. In ogni caso, ci sono molte stelle.»
«Vero. Mi piacciono le stelle.»

Di nuovo, tra loro, calò il silenzio. Non era un silenzio imbarazzato, però, era solo... silenzio.

«Comunque... piacere, Harry.»
Louis strinse la mano che il ragazzo gli aveva allungato, «Louis.»
«Devo andare a lavorare. È stato un piacere conoscerti, Lewis
«Non è proprio il mio nome, ma okay» borbottò «Buonanotte, Harry.»

Harry ammiccò «Non vorrei contraddirti, ma è giorno» gli disse, imitando il tono che il liscio aveva utilizzato poco prima.
«Sì, ma io sto andando a dormire.»
«Allora, buonanotte a te» esclamò sorridendo, nonostante fosse confuso.
«Buon lavoro, Harry.»

Ognuno si allontanò in una direzione. La promessa silenziosa di rincontrarsi il giorno dopo e il sorriso di chi non vedeva l'ora di mantenere tale patto.

我对你们高兴就🚀
Vabeneeeee capitolo 1 (yī) fatemi saper il vostro parere!!

Night full of stars ✨ l.sDonde viven las historias. Descúbrelo ahora