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Oggi la giornata è più calda che mai, io e Clary abbiamo deciso di andare in centro a fare un po' di shopping, così mentre lei è in bagno a prepararsi, guardo nell'armadio cosa indossare per stare comoda e fresca, opto per uno short in jeans molto corto e un top bianco che lascia scoperta la pancia.
Finito di vestirmi mi lego i capelli in due trecce alla francese, mi trucco mettendo solo matita e mascara e infine infilo i miei sandali con le frange preferiti.

Raggiungiamo i genitori di Clarissa che sono al bar dell'albergo a fare colazione.
«Buongiorno tesoro, buongiorno anche a te Lara» dice Serena dando un bacio sulla guancia a sua figlia, ricambio sorridendole, poi guardo Diego che è impegnato a mangiare il suo cornetto, meglio, non voglio anche oggi subire i suoi continui sguardi che mi penetrano l'anima.
«Oggi vorremmo andare a fare shopping in centro» dico rivolgendomi a Serena, ma in quel momento Diego alza lo sguardo su di me e mi scruta dall'alto in basso, Dio, potevo starmene zitta.
«Vengo anche io, ho visto nei manifesti un costume stupendo e voglio comprarlo, tu amore vieni con noi o preferisci andare in spiaggia?» domanda Serena a suo marito.
«Ti accompagno, non voglio lasciarvi sole» dice premuroso, lo immaginavo, non vuole staccarsi da me nemmeno un secondo, fortuna che non dormo con loro, o chissà cosa sarebbe successo.
«Papà non serve che vieni anche tu, infondo ti annoi sempre quando facciamo shopping, rimani qui, non faremo tardi, te lo prometto» dice Clary, che sollievo, lei si che capisce.
«Non ti preoccupare per me, voglio passare questa vacanza in vostra compagnia, non da solo, sono stato troppi mesi senza di voi» uff, beh infondo a ragione, non può stare lontano dalla sua famiglia per colpa mia.
«Ha ragione tesoro, allora possiamo andare» dice Serena dando un bacio a Diego che non smette di fissarmi, ma non si preoccupa che sua figlia possa notarlo?

Cattolica è bellissima, ci sono un sacco di negozi, Clarissa ha svaligiato quasi tutto, mentre io non ho trovato nulla, e questa cosa mi deprime molto, odio tornare a casa con le mani vuote.
A un certo punto Serena vede il negozio dove ha visto il costume e decide di entrare dentro, così la seguiamo.
Mentre passo la mano sui bikini colorati e bellissimi da essere troppo costosi per il mio budget, faccio quasi un infarto nel vedere davanti a me Diego con un sorrisetto malizioso, lo odio quando fa così.
«Credo che questo ti starebbe una favola, perché non lo provi?» mi fa vedere un bikini tigrato molto sexy e decisamente non per la mia età.
«Costano troppo, e poi sono a posto con i costumi...grazie» dico cercando di evitarlo.
«Per favore, provalo, non voglio ripeterti che non mi devi contraddire» mi sussurra cercando di tenere un tono gentile, so che se mi opporrò potrei peggiorare le cose, ma non riesco comunque a capire perché fa tutto questo per me, guardo di nuovo il costume, in effetti è molto bello, e sicuramente mi starà bene addosso, così lo afferrò ed entro nel camerino sotto il suo sguardo compiaciuto.
Una volta indossato rimango fissa davanti lo specchio, è meraviglioso, esalta le mie forme e mi rende sensuale, una vera donna, infondo ho 19 anni e dovrei smettere di vestirmi ancora da ragazzina, è ora di dare spazio alla donna che è in me.
«Hai finito?» dice dall'altra parte della tenda, mi viene un'idea, voglio provocarlo.
«Lo prendo, ma lo vedrai domattina in spiaggia, ora ho freddo e voglio vestirmi» dico togliendolo.
«Ci sono almeno 40° gradi fuori, non venirmi a dire che hai freddo, fammi vedere come ti sta» lo sento ringhiare, non fa in tempo ad aprire la tenda che esco e gli lancio il costume ridendo.
«Mi sta perfettamente, non preoccuparti» e raggiungo la cassa lasciandolo lì a infuriarsi.
Dopo aver fatto pagare il "regalo" a Diego, afferro la busta e usciamo come se non fosse successo nulla, io ritorno a ridere e scherzare con la mia amica, mentre lui abbraccia la sua amata, questo pizzicarci l'un l'altro in realtà mi piace, e ogni secondo che passa sento il bisogno di averne sempre di più, anche se comunque sono turbata per le conseguenze che potrebbe avere.

Nell'ora di pranzo decidemmo di fermarci a mangiare un trancio di pizza al volo e di continuare a visitare la città nel pomeriggio.

Verso le 21:30 Clarissa non aveva voglia di tornare in albergo così proposi la mia idea.
«Perché non andiamo in quella discoteca a pochi kilometri da qui? Ci sono drink gratis e musica anni 90» avevo letto l'evento su un volantino dentro al negozio di costumi.
«Oh, sì bella idea» esulta contenta.
«Potete andare, ma con Diego, non vi lascio da sole, io ritorno in albergo, sono molto stanca» dice Serena.
«Sei sicura amore?» dice Diego non molto sincero.
«Sì vai con loro, ma non stare troppo appiccicato o si sentiranno a disagio» ben detto.
«Ok, ci vediamo più tardi allora, ti amo» la bacia un'altra volta, e una sensazione strana mi prende lo stomaco, è come se non mi fa piacere vedere lui che bacia sua moglie, ma non può essere gelosia, è normale che la baci, chi dovrebbe baciare se no? Un altro brivido mi percorre la schiena e in quel momento vedo l'immagine di Diego che mi bacia con foga facendo cadere le sue mani su tutto il mio corpo, mi viene quasi un mancamento tanto che se ne accorge Clarissa.
«Ehi, tutto bene?» mi regge le braccia, mentre Diego mi guarda preoccupatissimo.
«Sì sì, ho avuto un giramento di testa, sarà il caldo» dico sorridendo.
«Possiamo andarci domani sera non ti senti bene» interviene Diego.
«No, sto alla grande, ho voglia di divertirmi» dico con tono quasi incazzato, non so cosa mi sta capitando, detto ciò tutti e tre ci avviamo al locale.
Ballammo e bevemmo tanti drink, la testa mi gira un po ma mi sono divertita tanto, Diego non l'ho più visto, magari se n'è andato, stanca e sudata decido di uscire a prendere una boccata d'aria, appena attraverso la porta d'ingresso vedo Diego che fa avanti e indietro tenendo la testa bassa, sorrido.
«Allora non te ne sei andato» il tono della mia voce fa capire che sono ubriaca, appena mi vede corre da me.
«Come stai? Ti è successo qualcosa?» chiede preoccupato.
«Sto benissimo, papino, non ti devi preoccupare per me» dico tornando arrabbiata con lui, odio quando fa il padre con me.
«Cazzo Lara, ma sei ubriaca» dice afferrandomi le braccia, lo guardo negli occhi, non faccio a tempo a rispondere che gli vomito sulle scarpe.
«Stronzo, guarda cosa mi hai fatto fare, è colpa tua se ho bevuto» farfuglio mentre mi pulisco la bocca.
«Non importa, ora ti riporto in albergo, rimani qua e non ti muovere, vado a chiamare Clarissa» dice correndo verso l'entrata della discoteca e in quel momento mi lascio cadere per terra e mi addormento.

Mi risveglio dopo qualche minuto tra le braccia di Morfeo, la sua espressione è preoccupata e guarda la strada davanti a se, tra le sue braccia mi sento protetta, chiudo gli occhi e immagino mio padre che mi abbraccia e coccola come fa Diego e appoggio la testa sul suo petto stringendomi di più a lui.

Love DaddyWhere stories live. Discover now