Capitolo 24

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Anonymous' P.O.V

Due giorni.
Il messaggio che ho fatto scrivere e fatto recapitare a lei.Non riesco più ad aspettare.

L'ho cercata tutti questi anni,facendomi mille seghe mentali e chiedendomi ogni santa volta: «E se non avesse interesse nel conoscermi?»
Perchè è vero,chissà quante cazzate le avrà messo in testa la madre.
Forse il suo odio nei miei confronti l'ha spinta a raccontarle balle su balle.Ed io non ci sto più.
Il mio piano infondo è semplice.
Bob,nonchè proprietario del bar,del mio bar, dove si fanno incontri clandestini,mi ha aiutato in un certo qual modo a trovarla.
In realtà è stata più un colpo di fortuna.Chi si sarebbe mai immaginato che Bryan Anderson se la facesse con mia figlia.
Comunque basta divagare,chiederò a Bobby di organizzare un incontro e di far portare qualcuno da lui,sicuramente porterà lei,posso metterci una mano sul fuoco,dopo che la lotta sarà finita,e dopo aver riscosso i soldi,i miei scagnozzi attaccheranno il locale,facendo attenzione a non uccidere nessuno,non sono tipo che si macchia di questi crimini,e prenderò i ragazzini dopo di chè vedrò cosa fare con quell'Anderson.
Non posso non ammettere di aver pensato di ucciderlo,ma così ci perderei solo io e le mie 'aziende',invece per quanto riguada Jillian,in primo luogo voglio conoscerla,voglio sapere tutto di lei e vorrei che si instaurasse un bel rapporto tra noi due,ci sarà il tempo di pensare a Bryan.

Il rumore di una maniglia che scatta mi rapisce dai miei pensieri,Mike,il mio uomo di fiducia,a grandi falcate mi è di fronte ''Signore,abbiamo un problema.'' asserisce,il tono da lui usato è strano,serio e per niente allegro,come lo è sempre,gli faccio cenno di parlare ''Ecco vede,avevamo programmato tutto,nei più minimi dettagli,ma evidentemente c'è sfuggito quello più importante''
''Ovvero?'' 
''Be' vede,signore,sua figlia e Anderson,proprio adesso stanno partendo per New York City''
Cazzo.


                                                                                              ***


Jillian's P.O.V 

Questo viaggio non finisce più.
Dico davvero.
Allora,sono sempre stata una ragazza che ama viaggiare,come tutte credo,il punto è che lo facevo o in compagnia di mia madre o da sola.
Adesso mi trovo in compagnia di Bryan,e per carità non mi lamento,se solo non mi fissasse così insistentemente.
A questo punto credo che non stia neanche guardando me,più che altro è fisso su un punto,a cosa starà pensando?Al fatto di aver accettato di venire a casa mia?Nah non credo.
Insomma,chi vorrebbe mai passare il Natale da solo?
Per quanto mi riguarda non è che mi importi tanto,ma voglio far felice mia madre,in fin dei conti lei mi ha sempre dato tutto ed accontentarla di passare queste vacanze con lei non mi disturba neanche tanto.Non fraintendete,ribadisco che amo stare con mia madre,è la donna della mia vita.
Ho solo lei. 

New York City è una delle più grandi città al mondo,ci si può trovare di tutto e di più,è la città infinita,piena di possibilità.
Chissà se Bryan ci fosse mai venuto.

''Pss..Bryan'' gli scuoto il braccio ''Tutto bene?''
''Mh..diciamo che soffro di mal d'aereo'' merda.
''E quando avresti voluto dirmelo?Dopo avermi sbrattato addosso?'' e lui ride ''In effetti sarebbe stato esilarante'' ci pensa su.
''Ti diverti con poco allora Anderson'' gli faccio un occhiolino,smonco,ma è pur sempre un occhiolino.

''Vuoi provare Hernàndez?'' cerca di trattenere un sorriso

''Ne sarei lieta,ma adesso non mi sembra il caso'' lo beffeggio.La sua reazione mi fa esplodere in una fragorosa risata.Sta per ribattere,sicuramente con una delle sue.

'Si comunica ai gentili passeggeri,che stiamo atterrando,ricordiamo che per qualsiasi evenienza chiedere alle rispettive hostess/steward'

La voce metallica del pilota ci interrompe dal nostro improvviso scambio di battutine.

''Sarà per la prossima volta'' ed il rumore dell'aereo ci azzittisce.


                                                                                          ***


Agitata.

E' così che mi sento.
Non mi sono mai dovuta porre il problema di portare un ragazzo a casa dato che non mi cagava nessuno.
Ed è per questo che adesso tutta l'ansia sembra venuta fuori.
Chissà mia madre come reagirà.
Nel senso,so che comunque lei si sente un po' come in 'Una mamma per Amica' e quindi non ho il timore che cominci a farmi e dirmi le solite raccomandazioni madre-figlia.
Insomma,mi sto facendo mille seghe mentali,ma alla fine so che il problema qui sono io.
Non so come comportarmi.Già non riesco a gestire la situazione quando sto da sola con lui,immaginiamoci con il mio unico genitore davanti.
Ho la certezza che mamma comincerà a mettermi in imbarazzo,non ho le prove matematiche,ma se lo fa con i parenti e si diverte,immagino che con Bryan se la spasserà.
Quei due mostri si alleeranno contro di me.

Mamma mi diceva che purtroppo i miei nonni non potranno passare le vacanze quest'anno poichè è già da tempo che programmavano la loro vacanza alle Bahamas.
Quanto li invidio.
Sono stati i due pilastri più importanti della mia vita.Ma nonostante tutto sono invidiosa.
Avete capito bene.Invidiosa.
Invidiosa della loro felicità.Del loro star bene.
Insomma,fin da giovani hanno avuto tutto.
Una famiglia al completo.
Soldi.
E la fortuna.
Cosa che praticamente a me manca da più o meno 18 anni.
Ma ehi,sono ancora viva.

Tutto questo sproloquio mi ha fatto così tanto concentrare che non mi resi conto di essere arrivata a casa.
Con mio stupore vidi Bryan fare a gara con me per recuperare le valige,allora decisi di lasciargliele ed andare a pagare il tassista.Alla faccia tua!

Il momento è arrivato.
Pochi passi ci separano dalla mia vecchia vita.

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I'm here.
In ritardo but okay.


Stellinate e commentate!

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