Anima di alzatore

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Kageyama si era svegliato presto quel mattino.
Approfittando della quiete che regnava nell'appartamento si era buttato sotto la doccia. Ora, con l'acqua che gli rinfrescava il corpo ancora accaldato, stava finalmente tornando padrone di se stesso e dei suoi sensi.
Il suo volto si imporporò nel pensare a ciò che era accaduto quella notte.
Era stato qualcosa di inevitabile, era successo e basta.
Un attimo prima stavano discutendo su chi dei due fosse più il veloce a mangiare il riso con i gamberi  e l'attimo dopo, le loro labbra, stavano assaggiando tutt'altro che il cibo nelle scodelle.
Hinata aveva chiuso gli occhi, proprio come i primi tempi quando colpiva la palla senza guardare affidandosi e fidandosi completamente delle sue alzate. Aveva sempre colpito tutti quanti quella loro intesa: uno schiacciatore che non aveva mai avuto un vero compagno e un alzatore che i compagni li aveva allontanati tanto da rimanere solo.
Due anime capaci di arrivare in alto, di restare in campo fino alla fine, di godersi la vista dalla vetta.
Ed era successo anche quella notte, anche se il campo in cui avevano giocato quella partita era diverso, anche se non era mandando la palla al di là della rete che avevano fatto punto.
Kageyama arrossì ancora per l'imbarazzo nel formulare quei pensieri. Stentava ancora a credere che fosse successo davvero, che lui e Hinata avevano...

Scosse con forza la testa e spense l'acqua. Si asciugò la faccia sfregandosi il più forte possibile, quasi a voler mandare via anche i dubbi e le domande.
Erano entrambi all'Università, la stessa, e da poco più di un mese condividevano l'appartamento. Non era stato facile per Tobio, così abituato a non dividere i suoi spazi con nessun altro, adattarsi a quel terremoto di Hinata.
La pazienza saltava e le discussioni erano all'ordine del giorno.

Si appoggiò con le mani al lavandino e sollevò gli occhi guardando la sua immagine riflessa nello specchio.
Doveva riprendere il controllo, doveva smettere di pensare ad Hinata ancora addormentato tra le lenzuola.

Afferrò con troppa forza lo spazzolino da denti, come se fosse sua la causa di tutta quella confusione che gli vorticava nella mente.

"Cosa c'è per colazione?"

Nel momento in cui Tobio udì la sua voce sollevò lo sguardo su di lui e, immediatamente, si congelò sul posto.
Hinata stava in piedi vicino alla porta del bagno, con una mano a sfregarsi gli occhi ancora assonnati. E assonnato doveva esserselo ancora molto dato che nemmeno si era degnato di rimettersi addosso i suoi vestiti, infilandosi la prima cosa che gli era capitata a tiro.

Una maglietta che non gli copriva neanche metà coscia e su cui spiccava in bella vista la scritta 'Anima dell' alzatore'

E l'anima di Kageyama, di fronte a un Hinata con indosso la sua maglia preferita e che ben poco lo copriva, per un attimo sembrò volare via e abbandonare il suo corpo.

Hinata piegò leggermente la testa di lato guardandolo con curiosità.

"Che hai?" domandò, con semplicità disarmante, vedendo il compagno immobile e con lo spazzolino ancora tra i denti.

Kageyama non rispose.
All'inizio era stato un disastro.
Fisicamente agli opposti, i loro caratteri contrastanti e così lontani l'uno dall'altro, eppure tra loro già c'era un qualcosa che andava al di là della comprensione.

Hinata gli si avvicinò pungolandogli la guancia con un dito.

"Cosa stai facendo, idiota?"
Kageyama si riscosse, aggrottando la fronte, mentre il suo volto tornava a prendere la piega infastidita e seriosa di sempre.
Ma Hinata non si lasciò scoraggiare, gli si aggrappò alle spalle con entusiasmo togliendogli lo spazzolino via dalla bocca al grido di un 'Ho fame, andiamo a fare colazione'.
Tobio non ebbe nemmeno il tempo di rispondergli a tono perché l'altro gli scoccò, a tradimento, un bacio veloce e leggero sulle labbra.

Kageyama arrossì, mentre si scuoteva ed inveiva cercando invano di farlo scendere.

All'inizio era stato un disastro, però era arrivato un momento in cui le loro anime si erano sintonizzate.
Si era sentito migliore, Kageyama, invincibile e come se nulla potesse intromettersi  quando era insieme a lui,  e sapere che anche Hinata si sentiva esattamente allo stesso modo lo aveva fatto arrivare ad un'unica conclusione.
Quella era la quotidianità che desiderava, il futuro che insieme avrebbero costruito, con ancora alti muri da superare insieme.

Anima di alzatore Where stories live. Discover now