tredici.

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Yoongi fu svegliato dal continuo agitarsi della ragazza nel sonno e la sentì mormorare delle cose senza senso; aprì piano piano prima un occhio e poi un altro e notò nel buio della stanza l'espressione sofferente dell'altra. Tentò di svegliarla, immaginando stesse avendo un incubo, e dopo qualche tentativo ci riuscì. Jennie spalancò gli occhi e si guardò intorno spaventata, poi sentendo un altro corpo vicino al proprio, senza neanche guardarlo vi si appoggiò e lo strinse troppo forte tra le proprie braccia.
"Jimin, ho sognato uno dei nostri primi litigi..." mormorò con la voce impastata dal sonno, che trapelava tristezza e paura. Quando poi si rese conto che il corpo che stava abbracciando non era quello di Jimin e che il profumo che stava inebriando le sue narici non era quello del suo amato, si spostò di scatto solo per vedere uno Yoongi confuso che la fissava.
Una lacrima le rigò la guancia nel notare che la realtà era mille volte peggio di quell'incubo, l'asciugò subito.
"Scusami, non volevo. Torna pure a dormire." Sperò con tutto il suo cuore che Yoongi non avesse notato quella lacrima solitaria, dal momento in cui era notte ed erano accese solo le piccole lucine dei vari elettrodomestici, quindi era difficile poter distinguere anche i tratti dei loro visi. Yoongi, però, aveva sentito le parole della ragazza ed aveva immaginato come potesse sentirsi in quel momento, poiché quello che che aveva sognato non poteva essere che un incubo già solo per la presenza di Jimin in esso.

"Ti prendo un bicchiere d'acqua." Jennie provò a fermarlo, ma Yoongi si era già alzato e, con gli occhi ancora mezzi chiusi, si diresse in cucina per prendere dell'acqua alla ragazza per farla calmare. Quando accese la luce, Jennie poté guardarlo. Si muoveva pigramente, come se fosse a casa sua; i capelli erano leggermente scompigliati e la felpa che indossava era spiegazzata qua e là, molto probabilmente a causa della posizione scomoda che aveva assunto sul divano.

Si alzò a sua volta e lo raggiunse in cucina, cercando di non pensare alle scene che le si erano ripresentate nel sonno per non piangere rovinosamente di fronte al ragazzo, e prese il bicchiere dalle sue mani ringraziandolo con un sorriso.

"Tutto okay?" Chiese Yoongi, visibilmente stanco.

Jennie annuì dopo aver bevuto un sorso d'acqua. Dopo un paio di minuti silenziosi, posò il bicchiere sul tavolo e prese la mano di Yoongi, guidandolo in camera da letto. L'altro era confuso, ma decise di seguirla.

"Questo è più comodo" mormorò la ragazza, facendosi spazio nel letto e gli fece timidamente segno di unirsi. Yoongi, esitante, fece come suggeritogli e si sistemò sul materasso, non riuscendo a nascondere il sollievo nel sentire qualcosa di morbido sotto la sua schiena.

"Buonanotte ancora" disse Jennie, coprendosi fin sotto il naso.

"Buonanotte ancora" rispose Yoongi, prima di cadere in un sonno profondo.


eeee niente, ciao
sento la mia vicina di casa che ascolta i bts ok
spero vi sia piaciuto il capitolo anche se è triste (ma ahimè, più andremo avanti a più sarà triste)
vi voglio bene bye

Amnesia; p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora