12 - Dall'inizio

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Il secondo giorno di convalescenza, Camilla rimase sveglia tutto il pomeriggio.Fortunatamente poteva parlare e fare discorsi abbastanza lunghi senza stancarsi. La faccia della ragazza cambiò completamente quando vide la persona che entrò nella stanza. Alessandro, il vecchio batterista dei Ros, guardava Cami dalla soglia.

"Vattene Alessandro. Non voglio vederti." disse lei con la voce bassa ma seria che le consentiva la situazione.

"Camilla fammi parlare." gli disse lui.

"Fai e di' quel che devi, poi vai." rispose Camilla.

"Senti ho sentito che eri a Venezia e son venuto a vedere il concerto. Vivo qua adesso per i miei studi. Volevo solo dirti che durante questo periodo nel quale non ti ho vista ti ho pensato molto. Voglio dirti che provo sentimenti per te."

"E non mi hai mai fatto una telefonata? Un messaggio?" disse lei.

"Mi hai bloccato."

"Ok. Ok. Potevi comunque venire a trovarmi sai? Comunque.."

In quel momento Alessandro mi fissò.

"Ah.. È il tuo ragazzo o cosa?".

"È il ragazzo più carino che abbia mai conosciuto, e mi fa sentire molto meglio di come sarei con te, che neanche mi sei venuto a cercare. Adesso vai grazie. Non accetto le tue scuse, che nemmeno mi hai fatto."

A quel punto decisi di intervenire, perché la voce di Camilla si faceva sempre più stanca e debole.

"Lascia stare guarda - gli dissi cercando di essere educato - adesso dovrebbe riposare".

"Ok, ok.. Me ne vado. Cami, sbloccami. Ti chiamo." le disse allontanandosi. Non avevo idea del perché, ma ebbi un brutto presentimento.

Presi la macchina per tornare in albergo: sarebbe infatti toccato Lore rimanere in ospedale al fianco di Camilla. Appena salii vidi un biglietto lasciato tra il tergicristallo. Era firmato da Alessandro. Il biglietto minacciava di stare molto attento a come mi comportavo con Camilla, di non tentare di ostacolarlo e che la ragazza era di sua proprietà. Questa cosa mi fece salire la bile alla bocca. Chiamai Kevo.

"Hey Kev, come va con il tour?"

"Sono riuscito a trovare un accordo" rispose contento.

"Bene. Senti.. Io... Ecco, volevo che tu mi raccontassi come si comportava Alessandro con Camilla, il motivo per cui le rispose male e cosa le disse.."

Kevo mi spiegò tutto, dopodiché mi chiese:

"Credi che.. La bottiglia.. Sia stato un avvertimento?"

"Ne sono quasi sicuro" risposi io, molto spaventato. Stavo davvero mettendo in pericolo Camilla?

Quella notte non riuscii ad addormentarmi. Cercai su Facebook il profilo di Alessandro. Una volta trovato, vidi un articolo che mi fece rabbrividire. Alessandro si lamentava del fatto che i carabinieri avessero dato a lui la colpa della gran rissa al Broken Stool di qualche mese prima. Tra i partecipanti alla rissa riconobbi il ragazzo biondo che mi aveva fatto cadere addosso a quell'angelo sceso in terra di Camilla. Decisi di contattarlo per sapere cosa si ricordava. Mi disse che un ragazzo moro con dei grandi occhi azzurri lo aveva insultato, colpito al naso e poi spinto senza motivo apparente, o comunque per cause futili. La situazione mi apparve più chiara. Questo ragazzo era ossessionato da Camilla in un modo pericolosamente morboso.

FUCSIA (Ros Fanfiction)Where stories live. Discover now