Chapter XXV

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ALTHEA P. O. V

Da quando aveva creato quel casino all'Arena, ovunque si girasse trovava il generale intento ad osservarla. Perfino durante gli allenamenti dei suoi uomini ogni tanto le lanciava delle occhiate, e lei non riusciva a scrollarsi le brutte sensazioni di dosso. Si sentiva sotto costante esame, e questo non le piaceva. Come se non bastasse, da allora aveva avuto sempre un costante mal di testa. Si sentiva come se qualcuno le stesse stringendo  la scatola cranica. Osservò il generale a sua volta. Aveva intuito che ancora doveva parlare dei suoi poteri e di quello che era successo, ma non era sicura di esser pronta a rivivere l'esperienza. Da come l'aveva tenuto nascosto a Khal, coprendola , forse voleva averci avere a che fare da solo. Ma perché? Non poteva renderlo partecipe?! Le sembrava di tradire la sua fiducia, e questo non gli piaceva.
-"cosa avete combinato?" - chiese Ares dietro di lei.
-"nulla, nulla" - sospirò lei, a disagio e stanca
-"non si direbbe. Altrimenti non ti fisserebbe in quel modo"
Si voltò a guardarlo, con uno sguardo che lasciava intendere un 'non ci provare a farmi litigare con Khal' ben chiaro.
-"mica ne avrai combinata una delle tue?! Anche Khal sembra sull'attenti ogni qual volta ti avvicini al generale"
Cosa non era chiaro dell'occhiataccia che gli aveva rifilato?
-"Ares" - gli disse con tono serio.
-"oddio... Adesso parli pure come lui. Mette ansia questa cosa"
-"lui chi?!" - chiese mentre raccoglieva delle spade da un lato dell'Arena per rimetterle a loro posto. Ultimamente non si era allenata esageratamente, Khal la fermava ogni qual volta si stancava troppo, ma almeno cercava di tenere in ordine per gli altri soldati e per i Grifonieri, che spesso la ringraziavano con un sorriso. Ne era felice.
-"Khal... Parlate allo stesso modo. Ho i brividi"-e fece un verso come a mimare un brivido di disgusto. La fece sorridere. Era tanto che non lo faceva. Un poco di pace nel clima di tensione che aleggiava attorno al castello. Osservò i soldati. Ognuno di loro era pronto a rischiare la vita, si allenavano di continuo ma avevano sempre il sorriso stampato in faccia. Sembrava che non avessero aspettato altro per tutta la vita. Questo fece tremare leggermente Althea. Come si può aspettare impazienti una guerra?!
Ares le poggió una mano sulla spalla, dicendole che doveva andare.
-"dove?" - chiese lei.
-"vado ad allenare le nostre truppe. A breve Khal ed il Generale avranno un incontro sulle varie tattiche che adotteranno in guerra, quindi lo sostituisco negli allenamenti"
-"non ne sapevo nulla" - si sentiva leggermente risentita. Perché non era stata messa al corrente dell'incontro? Vide Ares osservarla per un po', scrollando poi le spalle.
-"non è bene che tu partecipi. Mettiamola così. Ora vado" - serio si voltò, e si avviò verso le truppe di licantropi. Non era riuscita nemmeno a fermarlo. Cosa voleva dire?! Non doveva partecipare?! Era anche lei parte di questa guerra, o no?!
-"finalmente se ne è andato-
Si voltó verso la voce. Una ragazza alta, snella in tuta da combattimento si avvicinò a lei. Dal fisico e dall'abbigliamento Althea capì subito che si trattava di una dei Grifonieri. I capelli lunghi neri tenuti in una coda alta, mostravano il suo collo, sul quale vide una cicatrice bianca, non molto estesa. Sembrava un artiglio. Questo le fece tremare le gambe.
La vide perplessa, sicuramente, perché si avvicinò a lei ed indicó la cicatrice.
-"me la sono fatta con un Grifone. Non  ero riuscita a guadagnare la sua fiducia e mi ha attaccato"
-"ma voi non vi allenate con loro? Nel senso... Non si crea un legame tra Grifoniere e Grifone?" - od almeno così le aveva spiegato Khal.
-"si, certo. Ma ogni Grifone è diverso dall'altro. Spesso quando pensi di aver trovato il tuo ecco che se ne va spontaneamente da un altro Grifoniere. Trovare il proprio richiede tempo. Non si possono forzare i legami"
La guardò per un secondo.
-"mi dispiace" - era sincera.
-"non ti preoccupare, è successo molto tempo fa. Ora ho il mio Grifone"
Annuì.
La vide allungare una mano verso di lei.
-"sono Fei. Li Fei.."
-"Li?" - chiese curiosa. Aveva già sentito questo cognome.
-"si. La sorella del generale"
-"non sapevo avesse una sorella" -
-"beh sai... Non che ami parlare molto di me. Non che mi lasci mai parlare con qualcuno senza tenermi sotto stretta sorveglianza. Tipo ora."
Si voltò verso il generale, e lo vide intento ad osservarle. Quello sguardo le metteva i brividi. Era come se potesse leggerle la mente.
-" E solo perché ho 200 anni meno di lui. Iper protettivo. "-la vide fare un cenno con la testa al fratello, il quale, scuotendo la testa, riportò l'attenzione  sulle sue truppe.
Althea si volto di soppiatto verso Ares, in lontananza. Questo le ricordava qualcuno... Chissà chi. Magari un mahatakai geloso?!
-"senti... Althea giusto?" - annuì - "vieni. Ti voglio mostrare una cosa" -
La aiutò a sistemare le ultime spade, e poi la seguí nel retro dell'Arena. La vide camminare con fare circospetto , per poi fermarsi al limitare del bosco. Si continuava ad osservare intorno. Era uno strano comportamento.
-"qualcosa non va?" -
La vide continuare ad osservare i dintorni.
-"non voglio che ci sentano"
Adesso si guardò anche lei attorno. La cosa stava diventando contagiosa.
-"hai saputo del consiglio tattico?"
-"quello di Khal e tuo fratello?" - la vide annuire.
-"si proprio quello. Tu ci vai?"
Althea sospirò.
-"non ne sapevo nulla fino a qualche minuto fa. È scappato detto ad Ares"
Vide Fei sospirare.
-"come pensavo. Stanno tenendo fuori anche te" -
Si voltò di scatto e con un gesto di stizza calció con forza il tronco di un albero dietro di lei.
-"anche?" -
-"non hanno comunicato nulla neanche a me, e sono la sorella del Generale."
Si fermò ad osservarla. I tratti asiatici erano molto simili a quelli del fratello, ma più delicati. Nonostante questo la vide comunque stringere la mascella in un gesto di rabbia.
-"stanno studiando qualcosa. Me lo sento. Hanno in mente qualcosa e ci stanno tenendo fuori"
Cercó di calmarla. Non capiva perché si agitava così tanto.
-"Fei, sono sicura che ci sia una spiegazione. Magari dovremmo solo c-"
-"cosa?!? CHIEDERE?! avanti non sei una ragazzina. Non fare l'uccellino innamorato ingenuo"
Cos'era questa mania di chiamarla uccellino? E poi perché si sentiva punta sul vivo?! La cosa le dava fastidio.
-"ci stanno tenendo fuori. Non si fidano di noi"
-"non credo sia così Fei. Non ne hanno motivo."
Fei si mosse sul posto, nervosa. La vide mordersi un unghia e sbattere il piede a terra. Un tic nervoso. La vide poi guardarla intensamente.
-"si che ce l'hanno un buon motivo" - la osservò stupita è curiosa allo stesso tempo-" perché siamo Elementali". Il cuore di Althea perse un colpo e si ritrovó a sbattere gli occhi. Aveva sentito bene?
-"tu... Tu sei.."-
-"si.Terra. La vergogna della famiglia."
Il respiro le si mozzó in gola.
-"cosa.. Perché?!" - non capiva. Come poteva dire una cosa del genere. - "una famiglia di Grifonieri, legati all'elemento Aria, ed una figlia, la prima in generazioni, che nasce Elementale ma di Terra. Oh credimi una gioia. Comunque non ci useranno mai in guerra"
Si ritrovó a sospirare pesantemente. Stanca. Il mal di testa la uccideva.
-"senti Fei, mi dispiace, ma non credo sia così. Non mi danno l'idea, nessuno dei due, di esser disposti a perdere. Siamo entrambe due assi nella manica. Ci useranno senza troppi problemi"
La vide spalancare gli occhi per lo stupore. E poi avvicinarsi.
-"sei stupida o cosa“
Come si permetteva. Divenne paonazza in viso.
-" io sono sua sorella, non mi manderà mai in battaglia con il rischio di vedermi morire. Te sei la sua mahatakai. Ogni licantropo può avere una sola compagna per tutta la sua eterna vita. Credi davvero che sia disposto a perderti?!" - il respiro le si mozzó in gola. Una sola persona... Per tutta la vita.
-" non so cosa l'alpha ti abbia detto"-fece una pausa - "ma sappi che era solo un modo per farti stare zitta e buona. Se dovrà legarti per farti stare qui, o lontano dal campo di battaglia, sempre ammesso che riuscirai ad avvicinarti, lo farà. Senza pensarci due volte. A costo di farsi odiare per i prossimi 2000 anni"
Non sapeva cosa dire. Non l'aveva mai vista sotto questa luce. Lei si era fidata di lui e delle sue parole. Ma ricordava anche quando le aveva detto che mai l'avrebbe fatta uscire dal castello. Se quello che diceva Fei era vero, da una parte poteva capirlo. Ma dall'altra era comunque risentita. Non era una bambola in un castello.
Althea rifletté su questo.
-"si molto probabile. Ma il vero problema è solo uno"
-"sarebbe?"
-"io non so usare i miei-i nostri- poteri, quindi sono inutile a prescindere. Che partecipi o meno a questo punto non fa tanta differenza"- per quanto fosse triste ammetterlo, era vero. E non era di certo sicura nemmeno di voler rischiare che accadesse di nuovo l'incidente della colonna. Si strinse nelle spalle.
-"tuo fratello si è offerto di aiutarmi, ma.." -
-"non credo"
-"come?" - era confusa
-"se li conosco bene, si sono messi d'accordo. Lui controlla te mentre Khal controlla me nell'arena. Non è un caso che da quando sono qui ovunque mi giri trovi Khal"
-"succede la stessa cosa con Ren"
La vide sospirare di nuovo frustrata.
-"ci tengono d'occhio. Sarà più difficile del previsto"
-"cosa?"
La vide sorridere, furba. Uno sguardo sveglio farsi largo tra i suoi occhi. Furbizia.
-"scappare dalle loro grinfie per allenarci sul serio ogni giorno"
Scappare?!
-"e dove penseresti di andare? Se è vero quello che dici hanno occhi ovunque"
La vide ridere.
-"tu fidati di me. A noi ci penso io"
In che guaio si stava cacciando?! E perché ci si stava cacciando volontariamente?!
Una forte fitta alle tempie le mozzó il fiato. Si portò le mani alla testa.
-"tutto bene?!"
Alzò lo sguardo su Fei.
-"si. Ho solo questo forte mal di testa da qualche giorno"
-"torniamo all'Arena forza. Prima che ci vengano a cercare e distruggano i miei pieni prima ancora di pensarli"
Si avviarono assieme.

P. O. V SCONOSCIUTO

Le mancava. Le mancava tremendamente. Non l'aveva più vista, ma sentiva la sua aura farsi più forte. L'odore più dolce. Sentì una sferzata di adrenalina farsi largo tra le sue membra stanche, mentre entrava nella grotta vulcanica. Quel posto avrebbe messo i brividi a chiunque, ma non a lui. Non a lui che ci era cresciuto. Passò tra i vari cunicoli. L'aria si faceva sempre più pesante e calda, a causa della lava che scorreva a poca distanza. Il calore gli ricordò quello che aveva percepito qualche giorno prima: l'ondata di energia di Althea. Si era riversata su di lui come una doccia calda, facendolo gemere. La ragazza diventava ogni giorno più forte, e con lei il suo desiderio di portarla con lui. Riusciva a malapena a vederla, ma sentire quell'esplosione di energia, di rabbia, lo aveva convinto. La dovevano avere. Continuò a camminare, sempre più in profondità, fino a quando non arrivó al centro  del vulcano. Per ogni altra creatura quel calore sarebbe stato insopportabile... Ma non per loro.
Una voce roca, profonda, lo scosse dai suoi pensieri.
-"finalmente, sei qui"
-"si, mio Signore"
Si inchinó, come il protocollo richiedeva. La sua aura lo faceva tremare. Stare di fronte ad una creatura così potente e poterlo raccontare era un onore ogni qual volta tornata in superficie.
-"che notizie mi porti?!"
-"buone nuove mio signore.... Ne ho trovata un'altra, qui, nei 5 regni!"
Lo sentí trattenere il fiato.
-"cosa?"
-"Aria, mio Signore. Aria che riscalderá il nostro fuoco fino a bruciarli tutti"
Una risata profonda, tremó tra le pareti della grotta.
-"portamela. LA VOGLIO"
-"si mio Signore. Sarà fatto"
Ed uscì, strisciando come un verme tale e quale a quando era entrato.
Se il suo Signore la voleva, lui gliel'avrebbe portata. Ad ogni costo. Sarebbe stata Sua.

Il Risveglio - The Awakening   Where stories live. Discover now