I'm Peter, Peter Pan

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"Sono contento che tu me lo chieda tesoro, io sono Peter, Peter Pan"

Resto sconvolta a quelle parole, nella foresta incantata avevo già sentito parlare di Peter Pan.

"Ed ora potrei sapere chi siete voi? Dato che non eravate nei miei piani e questa cosa.. mi fa profondamente arrabbiare" continua Pan.

Si sta avvicinando a Laila, la mia migliore amica sta ancora tremando..
Pan tira fuori il pugnale dalla cintura e lo fa scorrere sotto il collo di Laila...
non la vuole uccidere vero?

Dal collo della mia migliore amica scende qualche goccia di sangue..
"NOOO NON TOCCARL- una benda mi compare sulla bocca, provo a scuoterla per farla cadere..

"I-o so-no-no Laila Gredwe-en e le-ei è Ro-ory Klayf-ford" dice Laila balbettando.

Pan sorride e volge lo sguardo nella mia direzione.

"Portate via la rossa"
Mi giro verso Laila, i suoi occhi sono invasi dal terrore..
"Rory noo" sussurra con la voce rotta dal pianto..
Il fazzoletto che ho sulla bocca mi impedisce di risponderle.
La guardo andare via in silenzio. Le corde mi stringono i polsi ed il ragazzo dietro di me ha una presa ferrea.

Peter Pan si avvicina verso di me e mi accarezza una guancia, faccio per spostarmi ma il tipo dietro di me stringe la presa.. non riesco a trattenere un gemito di dolore.

"Lasciateci soli", i tipi incappucciati se ne vanno.. cerco di allontanarmi ma la mia schiena aderisce ad un albero
Il ragazzo davanti a me mi guarda con un sopracciglio divertito.

"Bene Rory, lascia che ti spieghi una cosa.. dal momento che tu ti trovi nella mia isola, dove ci sono i miei bimbi sperduti, ora anche tu sei mia."

Io non sono di nessuno.
Non posso rispondere, il bavaglio si trova ancora sulla mia bocca.

Schiocca le dita. Lunghe corde mi legano il busto e le caviglie. Non riesco a stare in piedi. Cado a terra e dalla mia bocca esce un gemito di dolore.
Il ragazzo malefico davanti a me ride fragorosamente.

Mi tira su dal suolo e mi appoggia ad un albero.. sfascia la benda.. la mia bocca parte da sola.. e gli sputa in faccia.. deve proprio farmi questo effetto...
"Io non sono proprio di nessuno" le parole escono troppo velocemente dalla mia bocca.. e dallo sguardo che lui mi rivolge capisco che non avrei dovuto dire nulla.

"Bene ed io che stavo partendo per il verso giusto, ma tu bambolina, non hai ancora capito che a me devi portare rispetto, meriti una punizione love"

"Ti odio" è la mia risposta.
Posiziona la benda sui miei occhi e sento che mi prende in braccio.. improvvisamente iniziamo a volare, o almeno credo.
Sono legata. Detesto questa cosa. Non posso muovermi. E per giunta ora non ci vedo nemmeno.

Il mio corpo tocca terra. sento che Pan tira la corda a cui sono legata. Avanzo verso quella direzione. Mi toglie la benda.

Sbatto un paio di volte le palpebre per capire dove sono.
Mi trovo in una tenda.. è grande, molto spaziosa e-
"Non siamo qui per la tenda" il suo tono è duro.. mi volto per guardarlo, i suoi occhi ora sono di un verde scuro, diverso dal chiaro di prima.

Mi tira verso una porticina.
Cazzo.
Ho paura ed ho appena imprecato moralmente..

C'è solo qualche scheletro qua e là non preoccuparti..
bum. Il mio corpo viene sbattuto su un albero. Mi mordo un labbro per il dolore.
La figura di Pan si è appena materializzata davanti di me.

Porta una mano all'altezza della mia gola. Sento le vie respiratorie chiudersi.

"Allora sentiamo a chi devi portare rispetto?" mi chiede alzando la voce

"A t-te" sussurro leggermente.. non riesco a respirare.

"E di chi sei?"
questo è troppo.. ho una dignità anche io.
Si ma non so a cosa ti servirà la tua dignità da morta
"T-tua Peter s-sono tua"

Sorride soddisfatto e fa un movimento con la mano.

Vedo buio e poi nulla. Sono svenuta.

YOU ARE MINE -Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora