CAPITOLO 1

13 0 0
                                    

Sei una giovane ragazza americana appena arrivata in Germania per uno scambio culturale. L'agenzia non ti ha offerto molte informazioni sulla famiglia che ti ospiterà- infatti, sai solamente che si chiamano 'Solberg' e abitano in centro a Monaco.

Ripresi i tuoi bagagli al check-in, ti fai spazio tra la gente mentre cerchi di uscire dall'aeroporto. L'aria fuori è fresca, senti un clima sicuramente diverso da quello al quale sei abituata.

Mentre cerchi di aggiustarti i capelli scompigliati dal venticello, noti una ragazza con un foglio in mano. Aguzzi la vista, notando in modo più preciso i suoi corti capelli biondi; giudicando poi suo aspetto in generale, avrà sui 15 anni. Come speravi, sul foglio c'è esattamente scritto "(y/n) (l/n)" in un corsivo affrettato, come se il foglio fosse stato preparato all'ultimo minuto.

Ti avvicini.

"Guten Morgen.", dici casualmente.

All'inizio sembra quasi non accorgersi di te. I suoi pensieri sono altrove, e ha bisogno di qualche secondo per notare che sei esattamente di fronte a lei. Quando lo fa, deglutisce arrossendo.

"H-hallo! B.. Bist du, uhm, (y/n)?"

Fai 'sì' col capo, e la noti emettere un sospiro di sollievo.

"Mi dispiace non averti notato subito, ehm..." indica velocemente la tua valigia, guardandosi indietro. "Adalbert, p-per favore."

Da un'auto nera di ultima generazione, vedi scendere un uomo alto in smoking. Si avvicina a voi due, ti saluta con un cenno del capo e tu ricambi. Lasciando poi che prenda la tua valigia per metterla nel bagagliaio, segui la ragazza nell'auto.

Poco dopo aver lasciato il parcheggio, senti un rantolo provenire da accanto a te.

"Oddio, scusa, scusa, scusa. Non m-mi sono presentata! Scusa scusa scusa-"

Si mette la faccia tra le mani, e si maledice silenziosamente dicendo di essere una scema. Scuoti la testa.

"Ma figurati, ti è sfuggito." Ti scappa una risatina. "Allora, come ti chiami?"

Rialza lo sguardo verso di te, e poi, mormora: "Ah... Charlotte. P-puoi benissimo chiamarmi Lotte, però..."; ti sembra che calchi la voce sulla 'e' finale, forse in modo da non confonderlo con la versione francese del nome.

Sorridi. "Piacere, Lotte. Non vedo l'ora di conoscerti meglio questo mese."

La vedi cambiare completamente colore, e sghignazzi. "S-sì... ah, anche io! Sarai perfino in stanza con me, quindi...", fa una leggera pausa. "La mia gemella, invece, solo per questa occasione è stata d'accordo a stare insieme a mio fratello... ma non so quanto durerà."

Abbassa parecchio la voce dicendo quest'ultima parte, mentre un piccolo sorriso si forma sul suo volto pallido.

Dopo aver chiacchierato di cosette varie, come la promessa di Lotte di farti visitare i suoi luoghi preferiti di Monaco, Adalbert ferma l'auto. Dai una veloce occhiata fuori dal finestrino, e noti che il maggiordomo ha parcheggiato esattamente davanti a una casa definibile immensa. Ha almeno tre piani, ed è quindi sicuramente diversa dall'appartamento in cui eri abituata a vivere negli Stati Uniti.

Prima che tu abbia il tempo di chiedere a Charlotte perché mai dovresti stare in camera con lei e sua sorella con suo fratello avendo sicuramente abbastanza stanze da letto per tutti, la portella si apre. Scendi, seguita dalla tua nuova compagna di camera. Noti Adalbert portare la tua valigia in casa attraverso un'entrata laterale, mentre Lotte ti accompagna a quella che presumi la principale.

Entrando in una casa del genere, ti aspetteresti di trovare una calma tremenda, e, forse, sentire profumo di lavanda e musica di Beethoven. C'è sì dell'odore, ma, non certo alcun tipo di pianta, o asciugamano profumato, tanto per intenderci. É... fumo.

Presto, nell'edificio rimbombano delle voci a te ancora sconosciute.

"Mizzica, Fritz, che cazzo fai? Fumi? In casa? Prima che arrivi un'ospite, poi. Abbi almeno la decenza di uscire, deficiente!"

"Ah, sorella carissima, sappi che non sono io quello che fuma, qui! Oltre a te c'è questo mio, ehm, strumento, che in realtà non è mio ma di un mio carissimo amico, e mentre lo testavo, boom! Ed eccoci qua."

Ci sono dei secondi di silenzio, poi dei passi pesanti e qualche 'porca la Madonna' a voce bassa.

"Se hai portato in casa di nuovo degli aggeggi strani che ti ha dato qualche vecchio bacucco, Cristo, io-"

Si ferma, proprio davanti a voi. Lotte deglutisce.

Immagini che sia la sua gemella, essendo loro molto simili. Questa ha però qualcosa di diverso, fai per l'aspetto fisico, o per l'aria che dà generalmente. I suoi capelli, a quanto vedi abbastanza più lunghi rispetto alla sorella, sono legati in una specie di due chignon ai lati della testa, molto disordinati.

"...(Y/n)!!! Aaaah, che piacere conoscerti finalmente!"

Sfoggiando quello che presumi sia il suo miglior sorriso finto, si avvicina quasi di corsa a te per stringerti la mano.

"Sono Grete, piacere! Ehm, immagino tu abbia già parlato un pochino con la mia adorabile sorella, quindi spero che sarà presto lo stesso per me, e, mi dispiace dirtelo, ma solo stasera conoscerai invece i miei, visto che sono fuori a giocare a golf sotto invito di un senatore, e-"

Annuisci con il capo per tutto il monologo. Probabilmente non ti lascerebbe dire nulla in ogni caso.

E mentre sei sul punto di pensare 'cavolo, come sono finita in un posto del genere?' e chiederti il perché di tutti i quadri religiosi appesi in corridoio, si fa vivo il proprietario della seconda voce. Sì, proprietario, perché quel posto non è, per quanto tu te lo sia chiesta, un convento di suore.

È un ragazzo, alto. Bello alto. Tipo, sul metro e ottanta. I suoi capelli chiari sono coperti di polvere, che cerca di togliersi con un colpetto; la cosa ha, ovviamente, poco successo. In volto, sembra voler pulirsi con una manica della giacca di pelle che porta, ritrovandosi infine con una terribile strisciata di polvere sia in faccia che sui vestiti.

É... bellissimo?

"Oh! (Y/n), finalmente! Sono Friedrich!", appena ti nota con le sue sorelle, si avvicina con un sorrisetto. Ricambi il saluto, mentre le tue guance si sbaffano di un rosa chiaro.

Ti porge la mano per stringerla, ma prima che tu possa fare qualsiasi cosa Grete gli dà un colpo allo stomaco con il gomito, che lo spinge indietro di qualche metro e causa qualche versetto di dolore a uscire dalla sua gola.

Sempre quest'ultima ti prende per il braccio, portandoti frettolosamente al piano superiore dove supponi si trovi la tua stanza. Lotte cerca di rimanere al passo con voi, lanciando indietro qualche occhiata preoccupata verso Friedrich.

Con la scusa di volerti solamente riposare dopo il viaggio, chiedi alle due gemelle di lasciarti cortesemente in stanza per un po', dandoti il tempo di disfare i bagagli e pensare a come comportarti a cena.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Apr 30, 2018 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

a vacancy in germany - friedrich solberg x readerWhere stories live. Discover now