Cap.2

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Oggi giornata super stressante!
Verifica di matematica, interrogazione di latino e ed.fisica all'ultima ora. Mi sento uno straccio.

-Carmen! È pronto a tavola!- mi avverte mia madre dalla cucina.

-Arrivo!- infilo le ciabatte e butto le scarpe da ginnastica puzzolenti in bagno.

Mia sorella Stefania è seduta accanto a mia madre, Andrea e Giovanni stanno giocando con forchette e coltelli.

- Ehi! Ehi! È pericoloso- dico ma loro non mi ascoltano nemmeno.

-Nemmeno a mangiare si può stare tranquilli- aiuto mia madre a fare i piatti. Dopo una piccola preghiera, incominciamo a pranzare.

Ad un tratto, Andrea inizia a fare palline con le molliche di pane e le lancia addosso a me e a Stefania.

-Andrea! Smettila, subito!- lo rimprovera Stefania. Mia madre sbuffa esasperata.

-Mangiate prima che si raffreddi- li avverte. Si lanciano occhiatine complici prima di iniziare a mangiare.

Il pomeriggio decido di uscire. La mia amica Federica abita a pochi passi da casa mia. Siamo compagne di scuola e non solo, ci conosciamo dall'asilo.

-Chi non muore si rivede!- scherzo prima di abbracciarla -perché non sei venuta a scuola oggi?- Federica scrolla le spalle. C'è qualcosa che non va.

-Hanno dovuto operare mio nonno.
Sta molto male-

-Mi dispiace- le avvolgo un braccio attorno al collo.

-Sto uno schifo. È da una giornata che piango, non ho voglia di mettere piede fuori da queste mura - annuisco dispiaciuta.

-Per qualsiasi cosa io ci sono e ci sarò, sempre, non dimenticarlo-

-Dammi la mano- chiede Federica, porgendomi la sua.

-Che succede?-

-Nulla, mi rassicura questo, sai?- le sorrido.

-Dormiamo insieme?-

-Si-

Due ore più tardi ci sveglia la suoneria del telefono di Fede.
Parte la canzone di Avril Lavigne Girlfriends. Abbiamo la stessa suoneria installata da molti anni.

-La usi anche come sveglia?-

-Si... forse- sghignazza.

-Pronto?- mentre Fede parla con la madre, esco sul balcone.
Tocco le piantine disposte sul davanzale. La madre e il padre di Fede hanno un negozio di piante e fiori.
Mia madre ci va spesso, compra piante da mettere in giardino.
Annuso l'odore dei ciclamini.
Un urlo straziante mi fa sussultare.

-Federica! Federica!- la mia amica è a terra con il telefono a pochi passi da lei. Piange e batte i pugni sul pavimento.

-Fede, che hai?- la spingo verso me, afferrandola per il braccio.
Lei oppone resistenza ma poi si lascia cadere tra le mie braccia.
La stringo forte al mio petto, con il viso tra i suoi capelli.

-Il nonno è morto- rivela tra i singhiozzi.

𝑼𝑵 𝑮𝑰𝑶𝑹𝑵𝑶 𝑰𝑵 𝑷𝑰𝑼̀Where stories live. Discover now