L'Isola del Destino

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Dopo tanti giorni di viaggio, Bakugo e Midoriya raggiunsero l'Isola del Destino.

Avevano preso a prestito una piccola imbarcazione e, poco dopo l'alba, erano arrivati finalmente sulle sponde di quest'ultima.

Tuttavia, non era stato facile trovarla.

Nessuno infatti, come aveva detto Todoroki, sembrava essere a conoscenza della sua esistenza.

Forse perché una fitta nebbia ne nascondeva la presenza.

O forse perché tutti pensavano che si trattasse solo di una leggenda, una leggenda terrificante che era meglio dimenticare.

«Qui non c'è nulla! Se scopro che il tizio a metà ci ha mandati qui per niente, giuro che lo faccio esplodere!» urlò Bakugo, esasperato dopo ore di ricerca.

Sembrava non ci fosse nessuna cosa che potesse annullare il potere della lancia fiammeggiante.

Ma poi, esattamente, che cosa stavano cercando?

Todoroki aveva detto che appena arrivati sull'isola sarebbe stato chiaro, ma non lo era per niente.

Maledetto tizio a metà.

«Calmati, Kacchan. Sono sicuro che prima o poi troveremo qualcosa» affermò poco convinto Midoriya.

«Calmarmi, eh? Come faccio a...».

Interruppe la frase a metà.

Poi sorrise.

«Effettivamente ci sarebbe un modo per calmarmi, Deku» disse, avvicinandoglisi con aria suadente. «Che dici, c'è la facciamo una partita a scopa?».

Izuku arrossì.

«N-non è il momento di pensare a queste cose» lo respinse con poca convinzione.

«Non mi sembri tanto sicuro».

«K-Kacchan, non è...».

Bakugo gli tappò la bocca all'improvviso.

«Che stai facendo?».

«Fa silenzio, non siamo soli».

Si nascosero dietro un albero.

Udirono un rumore di passi e uno strano suono.

Qualcuno si stava avvicinando.

Qualcuno stava per scoprirli.

Videro una mano con lunghi artigli.

Ci fu un tonfo.

La scura figura si allontanò.

Bakugo e Midoriya ripresero a respirare.

«Che cos'era?» chiese turbato quest'ultimo.

«Non lo so, ma non mi piace. Dobbiamo sbrigarci. Ho la sensazione che se rimaniamo ancora qui, non succederà nulla di buono».

«Credi che ce la faremo?».

«Dobbiamo. Dipende tutto da noi».

«Kacchan... Io ti proteggerò!».

Bakugo si voltò a guardarlo.

Il suo viso era tutto rosso, ma determinato.

Sorrise.

«Non essere sciocco, sarò io a proteggere te».


Perché proprio tu, Deku?Where stories live. Discover now