Capitolo 54: sarebbe bello.

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Song: Rudimental feat. Jess Glynne, Macklemore & Dan Caplen - These days.

«ELIZABETH KELLER!»

L'urlo di mia madre proveniente dalla mia ex camera mentre sono a fare colazione, ancora assonnata e con il cervello in stand by, mi fa sussultare sulla sedia lasciando cadere la brioche nel cappuccino.

Come inizio di giornata non c'è male.
Non bastava essermi svegliata nel bel mezzo della notte a causa dei dolori mestruali, ovviamente. Adesso, pure la colazione è andata a farsi fottere.

Mi alzo sbuffando e la raggiungo prima che possa svegliare il resto della casa con il suo solito fare isterico.

La trovo accucciata dinanzi all'armadio di mia sorella con i capelli neri come la pece arruffati in una crocchia improvvisata. Abbasso lo sguardo e noto subito i poster che ha tra le mani.
Oh, cazzo.

«Che succede?» chiedo, fingendo di non aver capito, mentre una certa ansia sale all'altezza dello stomaco.

«Ti avevo detto che il tuo Harry mi era una faccia conosciuta, guarda qui!»

«Beh sì, assomiglia molto a quel ragazzino...» ammetto vaga indicando un poster dei ragazzi. Harry aveva il taglio di capelli molto simile a quello di adesso, era solo più magro, i muscoli meno allenati ed evidenti come invece lo sono adesso, ma la solita t-shirt nera che usa sempre e quelle inconfondibili fossette sulle guance a contornare il suo sorriso.

«Ah sì? Vogliamo andare a svegliarlo e chiedergli se, per caso, sono parenti?» chiede sarcastica con gli occhi spalancati a causa del nervoso.

Mi siedo sul letto dove mia sorella si sta muovendo nel sonno — probabilmente disturbata da questo battibecco — e batto la mano su un angolo del letto vicino a me.
«Siediti» le dico. «Hai capito chi è, no? Sono stata io a non volervi dire nulla, Harry non era d'accordo. Come puoi intuire, ha uno stile di vita complicato e non siamo ancora pronti a far sapere al mondo intero che stiamo insieme. E poi, sapevo che tu e babbo vi sareste preoccupati inutilmente.»

‪«Preoccupati inutilmente?» sbraita scattando in piedi, non riuscendo a rimanere seduta. ‪«Frequenti un ubriacone drogato e noi non ci dovremmo preoccupare? Per non parlare di quando verrete inseguiti dai paparazzi...»

‪«Ehi, un attimo.‪» la interrompo ‪«Ubriacone drogato? Ma che diamine stai dicendo?»

‪«Oh andiamo, Elizabeth! Sappiamo entrambe che tutta quella gente famosa e piena di soldi, si fa di cocaina, prostitute e si ubriaca ogni santa notte!»

Questa mi è nuova. Siamo qui in vacanza da due settimane e sono più che certa che Harry non abbia mai dato modo di pensare che fosse una persona con problemi di alcool e droga. Semplicemente, perché non lo è mai stato.
Può capitare a tutti di affogare le proprie delusioni in qualche bicchiere di troppo o fumarsi una canna una volta ogni tanto — ad esempio, come capita a lui dopo un concerto, cosa che mi ha raccontato, ma potevo benissimo immaginare — comunque sia, mia madre non ne sa niente e non deve permettersi di additarlo a causa di uno stereotipo.

‪«Mamma, stiamo parlando della stessa persona? Il suo lavoro non cambia la sua personalità. Hai conosciuto un ragazzo che si è sempre dimostrato gentile ed educato, Harry è così. Niente di più e niente di meno. Dovreste dargli una possibilità.»

Torna a sedersi vicino a me con le braccia incrociate al petto, dopo un grosso sospiro si decide a rispondermi.
‪«Sai che mi hai deluso, vero? Sono tua madre e, ogni volta, devo scoprire da sola cose che ti riguardano perché tu mi nascondi sempre tutto. Ti tieni dentro qualsiasi cosa e non ti confidi mai con me.»

Due mondi troppo distanti. || H.S.Where stories live. Discover now