Capitolo 10

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Apro lentamente gli occhi, un brivido mi percorre la schiena.
Mi accovaccio e stringo a me il piumone, che non è abbastanza dato il freddo che sento.
Guardo l'orario: sono le 5 del mattino, il cielo è ancora scuro, non si sentono nemmeno gli uccellini canticchiare.
Mi sento un nodo alla gola, non riesco a respirare bene, come se qualcuno mi stesse strozzando lentamente.
Sbuffo, e cerco di alzarmi dal letto, ma tutto ciò mi viene molto difficile.
Sento le gambe molto deboli, un forte dolore alla schiena... credo proprio di essermi beccata una bella febbre.
Indosso le mie ciabatte, e stringendomi nella mia vestaglia, scendo lentamente le scale.
Sento dei rumori provenire dalla cucina, vado a controllare e trovo mio padre davanti la macchinetta del caffè, con la sua tazza preferita in mano.
«Oggi mattiniera?» Mi sorride versando dello zucchero dentro la tazza.
«O forse è meglio dire febbricitante.» Rispondo poggiandomi al bancone.
Solleva le sopracciglia e poggia una mano sulla mia fronte.«Tesoro, sei bollente.» Dice.«Vuoi preparata una tisana?» Chiede prendendo la mia tazza a pois.
Annuisco lentamente e mi siedo sul divano.

"Dove sei?" Leggo il messaggio che Zoe mi ha mandato.
"Ho la febbre."
"Anche tu! Accidenti, che serata orribile quella di ieri..."
"Non dirlo a me..." Ripenso al bacio che c'è stato tra e ed Isaac.
Un brivido mi percorre la schiena.
Era quello che desideravo ormai da un anno, ma non quello di cui avevo bisogno proprio in quel momento.
Voglio capire chi diamine è questa Kristen, e perché c'è stato per così tanto tempo.
Il cellulare vibra, e capisco che un altro messaggio è arrivato.

"Niente scuola oggi? La pigrizia ha preso il sopravvento?" È Jason
"Meglio dire la febbre." Rispondo
"Accidenti! Proprio oggi che c'era il compito di biologia." Cavolo, è vero...
Sbuffo e poso il cellulare. Sento nuovamente il cellulare vibrare.
Come mai tutto questo interesse per me, oggi?
Sussulto alla lettura del messaggio.
"Buongiorno, El." È Isaac.
"Buongiorno." Rispondo fredda.
"Ti senti bene?"
"A causa di qualcuno ho la febbre."
"El, ti ho promesso che un giorno ti spiegherò tutto. Giuro."
"Non hai niente da spiegarmi, è finita ormai da un anno e mezzo, tu hai avuto un'altra ragazza e mi va bene così." Rispondo velocemente, quasi innervosita.
"Aprimi la porta."
"Cosa?"
"Aprimi."

Confusa dopo la lettura dell'ultimo messaggio, vado verso la porta dell'ingresso e attraverso lo spioncino noto lui, mentre si massaggia il mento con una mano e tiene l'altra dentro la tasca dei suoi jeans.
Il mio cuore batte forte, divento paonazza in volto e il mio respiro accelera. Sono nervosa.
Inspiro ed espiro più volte, prima di aprire la porta.
«Cosa diamine sono quelle occhiaie orrende?» Dice con un sorriso beffardo.
«Molto divertente, Allen.» Rispondo io alzando gli occhi al cielo.
Si avvicina lentamente, scrutandomi per bene.
«Sei bellissima, anche con addosso il pigiama e con i capelli alla rinfusa.» Dice con una voce roca e calda. Sento una strana sensazione proprio alla bocca dello stomaco, e non posso fare a meno di sorridere.
«Isaac...» Sussurro, mentre il mio pugno si poggia delicatamente sul suo possente petto.
«È tutto un casino, Eleonore. Non voglio metterti in mezzo, non te.» Dice cingendo i miei fianchi, mentre mi guarda dritta negli occhi.
«Isaac, io ho bisogno di sapere.» Dico decisa, mentre il mio sguardo si sposta sulle sue labbra, che poche ore fa ho assaporato dopo così tanto tempo.
Le sue mani si spostano sul mio viso, col pollice mi accarezza dolcemente la guancia, mentre un dolce sorriso gli si disegna in volto.
Si avvicina lentamente, lasciando che le nostre labbra si sfiorino delicatamente per pochi secondi, per poi unirsi del tutto, dando il via a un bacio pieno di passione.
Si china leggermente, postando le sue mani sulle mie natiche, per poi prendermi in braccio e poggiarmi sul bancone della cucina.
Ridacchio, pensando a quali sono i suoi intenti, poi mi scanso.
«Non qui.» Gli Sussurro all'orecchio, per poi mordicchiargli il lobo.
«Cazzo, Eleonore. Nonostante sia passato così tanto tempo, mandi ancora il mio cervello in tilt.» Dice col respiro affannoso, mente con uno scatto felino mi solleva dal bancone e si dirige verso le scale, le sale e spalanca la porta della mia camera con un calcio.
Avvolgo le mie gambe e le mie braccia al suo grande corpo, mentre lui con molta nonchalance stringe una natica.
Si siede sul letto, lasciando che io mi metta a cavalcioni su di lui.
La passione è tanta, la voglia è troppa, gli sfilo la maglietta dal corpo, così lui fa anche con me, slacciandomi anche il reggiseno e, successivamente reggendo a coppa i miei seni, dopo di che avvicina le sue labbra umide al mio capezzolo turgido.
Un gemito esce involontariamente dalla mia bocca, lui mi guarda soddisfatto.
Il mio corpo freme dalla voglia di riprovare alcune emozioni che non provava da tanto con nessuno.
La sua mano mi accarezza la schiena, scendendo giù verso i miei pantaloni, e successivamente infilandola dentro, per poter avere un contatto diretto con il mio sedere.
La situazione si ribalta, Isaac è sopra di me, mi lascia degli umidi baci sul collo, che in poco tempo diventano ematomi violacei all'altezza della clavicola.
Sento il suo membro spingere verso la mia intimità, il che mi sta facendo letteralmente impazzire.
Prende le mie mani, e tenendole strette, le porta fin sopra la mia testa, intrappolandomi.
Succhia i miei capezzoli, per poi scendere fino al basso ventre. Alcuni sussulti escono fuori dal mio corpo, mentre lui fa del mio corpo una sua conquista.
Finalmente mi toglie via gli slip e con le dita stuzzica la mia parte sensibile, lasciando che io gemiti in maniera incontrollata.
Lui mi guarda con un ghigno divertito stampato in faccia, io gli sorrido maliziosamente e allungo la mia mano verso i suoi capelli corvini, tirandoglieli dolcemente.
Dopo aver stuzzicato il clitoride per un po', decide che arrivato il momento di arrivare alla parte più importante.
Sfila il membro dai suoi boxer, strofinandolo sulla mia intimità.
«Smettila di provocarmi, Isaac.» Dico tra un gemito e l'altro.
«Sh...» Dice, per poi accarezzarmi le labbra col suo indice.
Lentamente mi penetra, facendomi gemere.
Mi stringe dai fianchi, mentre io inarco la schiena e mentre aumentano anche le spinte.
I suoi occhi puntano dritti verso i miei, per poi scendere verso le mie labbra che non smette di baciare neanche un minuto.
Le spinte aumentano, così come il piacere. Con velocità mi solleva, facendomi rimettere a cavalcioni su di lui, e mi penetra di nuovo, stavolta con più violenta, il che non mi disturba affatto.
Le spinte cominciano a diventare sempre più forti, ed io non riesco più a trattenermi.
Mi tira violentemente i capelli, facendomi buttare indietro la testa, mentre la sua lingua inumidisce tutto il mio corpo.
All'improvviso iniziano a tremarmi le gambe, un calore invade tutta la zona del basso ventre e i gemiti diventano sempre più forte, facendomi arrivare all'orgasmo. Dopo poco tempo viene anche lui.

Siamo distesi entrambi sul letto, entrambi siamo nudi.
Isaac mi stringe forte a se, io invece creo dei cerchi invisibili sul suo petto.
«È la figlia del capo di mio zio.» Dice, dopo circa trenta minuti passati in silenzio, a coccolarci.
Alzo la testa confusa e lo guardo.«Chi?» Chiedo.
Sbuffa nervoso.«Kristen.» Dice, continuando a fissare il soffitto.
Mi appoggio nuovamente la testa sul suo petto.«Capisco.» Sussurro.
«Mio zio voleva che io in un modo o nell'altro riuscissi ad arrivare al suo capo, tramite sua figlia.» Continua.«Sono stato con lei per un anno e mezzo, non volendolo.» Avvicina la sua mano alla mia testa, accarezzandomela in maniera dolce.«Non ho smesso di pensarti neanche un momento, Eleonore... te lo giuro.» Dice con una voce calda. Alzo lo sguardo, e noto che lui sta guardando me.«Neanche un momento.» Ripete sotto voce.«Se solo avessi potuto, avrei piantato tutto in asso, ma Daniel, il padre di Kristen, mi ha minacciato, dicendomi che se mai io avessi rotto con Kristen, mo zio avrebbe perso il lavoro. E così è stato. Non riuscivo...» Si blocca.«Non potevo portare avanti una relazione che non sentivo mia, con una ragazza che non amavo.» Dice ringhiando.«Ma per colpa mia adesso mio zio è disoccupato.»
Lo guardo intensamente.
Isaac non mi ha tradita... ha solo cercato di aiutare qualcuno. È da ammirare, una cosa del genere, soprattutto fatta da Isaac Allen.
«Isaac, io...» Le parole non escono. In realtà non so cosa dire.
Mi da un tenero bacio sulla fronte.«È tutto ok, piccola... presto finirà tutto.» Mi sussurra.

Un tuffo nel passato.Where stories live. Discover now