Aurora
È da una fottuta mezz'ora che i dottori sono lì dentro. Ed è da mezz'ora che sto fottutamente in ansia. Ho paura. Tanta paura. Paura di non rivederlo più, paura di non vedere il suo sorriso, la sua splendida risata, i suoi bellissimi occhi.
Se lo perdessi non so cosa farei.
Finalmente un medico esce fuori sorridente. Questo significa una sola cosa. Una sola e basta. Mi avvicino a grandi falcate.
-Dottore che è successo?- chiedo io in preda all'ansia.
-Il paziente si è svegliato. Se vuole può vederlo ma faccia attenzione.- il mio sorriso non ne vuole sapere di levarsi dal mio volto.Mi avvicino titubate alla porta e poi busso. Un flebile "avanti" si fa spazio.
Entro e lo vedo con i suoi occhi azzurro cielo rivolti verso di me. Lacrime di gioia e felicità escono dai miei occhi.-Mi sei mancato.- dico sussurrando. Si forma un piccolo sorriso sulle sue labbra screpolate. È sempre bellissimo.
Mi avvicino lentamente al suo letto. Mi butto su di lui delicatamente e lo stringo forte a me.
-Ti prego non farlo mai più perché non potrei mai più sopportarlo.- dico singhiozzando leggermente.Lui, per quel poco che può fare, ricambia la mia stretta e mi abbraccia come solo lui sa fare.
-È tutto apposto Aurora sono qui.- mi rassicura.Finalmente ho capito. Ho capito che per me non è un semplice amico, è qualcosa di più. Ora non esiste altro se non io e lui, abbracciati, su questo letto d'ospedale.