New Orleans/klaus

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Le parole dure e amare di mia madre dette senza il minimo tentennamento mi hanno fatto capire quanto poco importassi per lei
Si voleva disfare di me, era l'unico motivo valido

Gli occhi di mia madre sembravano senza vita, scurí, diversi dal solito mentre pronunciava quelle parole

Avrei vissuto con delle persone estranee, potevano essere anche dei criminali e sicuramente non gli sarebbe importato

Quello stesso giorno a cena, la famiglia era al completo, papà si era preso un giorno di riposo, sarebbe stata la cena più bella fatta in tre anni se non ci fossero stati a capotavola con noi i mikaelson

Quei due uomini sono entrati così velocemente nella nostra vita da incasinare tutto irrimediabilmente

Anche mio padre sembrava diverso dopo la notizia del mio trasferimento, non ha fatto una piega, e questa cosa mi ha ferito molto.
Non pensavo che la mia famiglia fosse un covo di falsi fino a questo punto

Se mio fratello fosse qui non l'avrebbe permesso

E adesso sono qui, in macchina con degli sconosciuti, dopo aver salutato i miei genitori con un cenno della mano, e dopo aver versato quintali di lacrime nella mia cameretta spoglia

Sposto lo sguardo dal finestrino ai sedili anteriori, dove i due mikaelson sono dentro ad una fitta conversazione a senso unico fatta per me, ma che non sto minimamente ascoltando

Le loro parole sembrano così lontane dai miei pensieri principali in questo momento

Uno schiocco mi risveglia
«ci stai ascoltando bambina» gli occhi tenebrosi di kol si posano sulla mia figura, fissandomi con un cipiglio irritato
«ero distratta» se rispondo che non li volevo ascoltare sembrerei veramente una bambina

«Sisi, ma apri le orecchie sarà l'ultima volta che ripeteremo» faccio un cenno con la testa di approvazione «verrai a vivere da noi, con i nostri fratelli, ci sono tre semplici regole da seguire, uno non ci disubbidire o ne pagherai le conseguenze, due dimentica la tua insolenza, siamo facilmente irritabili, tre non avvicinarti troppo a klaus» «chi è klaus» «nostro fratello» «e perché non dovrei avvicinarmi a lui?» i due alzano la testa di scatto, gli occhi di elija mi fissano dallo specchietto, kol si è semplicemente girato
«per la tua incolumità, anche se non ti posso promettere niente» mi acciglio, non capisco perché, già la cosa che dovrei dormire sotto il loro stesso tetto non mi va a genio, in più ci sono altri fratelli, duplicati di questi due, cacchio meglio morire a questo punto
«capito? se vuoi arrivare ai tuoi diciott'anni viva e vegeta, è meglio se fai come ho detto»

Il resto del viaggio passa abbastanza velocemente, enormi abeti che si stagliano lungo la strada mi fanno compagnia e fanno sembrare il viaggio meno monotono
Mi addormento per circa un paio di ore, finché il rumore di una portiera non mi risveglia dal mio sonno.

«scendi, siamo arrivati» scendo dalla macchina ancora un po' frastornata e confusa

Appena metto un piede fuori dalla vettura, un vociferare e delle luci iniziano a riempire il mio udito e campo visivo
Questa città è tutt'altro che tranquilla, ma è veramente stupenda.

Delle luci sono appese ai balconi di ogni palazzo, i bar sono un fremito di gente e le persone si accalcano sui tram..sembrano così spensierate e piene di vita
Il loro sguardo non è serio è cupo, tutti sembrano indaffarati e in sincronia, troppo in sincronia..

Mi giro e aiuto i due uomini a prendere le mie valige dal bagagliaio.
Mi sono portata il minimo indispensabile, però due valigie piene e tre scatoloni sono usciti

Prendo una scatola e mi fermo davanti ad una casa, più grande delle altre.
«vieni, voloce, Ah questi umani» non sono sicura di aver sentito bene le ultime parole

Flame;; 𝒩𝒾𝓀𝓁𝒶𝓊𝓈 ℳ𝒾𝓀𝒶𝑒𝓁𝓈𝑜𝓃 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora