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È vero, credetemi è accaduto,
di notte su di un ponte,
guardando l' acqua scura,
con la dannata voglia
di fare un tuffo e giù...
D' un tratto, qualcuno
alle mie spalle, forse un angelo
vestito da passante, mi portò via
dicendomi così....
Meraviglioso...

Capitolo ten

"Cosa ci fa una bella ragazza come te, qui tutta sola?"

Osservo il cellulare, aspettando una sua chiamata e un suo messaggio, che non arriva.

La voce di un ragazzo mi risveglia dal mio momento di depressione. Mi spavento e mi alzo subito dalla sedia, altalena o come cazzo si chiama, guardandolo spaventato. Oh mio Dio... Non vorrà farmi male?

"Non sono un maniaco, tranquilla" mi sorride e si siede sull' altra altalena. Ora che lo osservo, noto gli occhi nocciola-verdi osservarmi con curiosità, i capelli neri scompigliati.

"È un po' difficile da credere" sussurro e alzo le spalle.

Mi dondolo leggermente, la sensazione di volare mi dà sollievo, e come se questa spinta che mi porta a battere la gravità, mi faccia stare lontana dai miei problemi, o in questo caso, dai miei sentimenti.

"Eri alla festa di Enric?" domanda curioso.

Annuisco.

"È un po' difficile vedere il ragazzo che amo, ballare con tutte e non con me" sussurro. "È difficile osservare il ragazzo che amo che fa il cascamorto con tutte" mormoro.

Il cuore mi fa male, e ho voglia di piangere.

"È difficile vedere la ragazza con cui stai da più di tre anni, scopare con il tuo migliore amico" Dice d' un tratto il bell' imbusto accanto a me.

"Wow" dico ridacchiando. "Sembra che le gioie siano con noi" scoppio a ridere senza motivo, perchè è esilerante la situazione.

Una macchina percorre la strada illuminando il volto del ragazzo alla mia sinistra.

Mi guarda come se fossi pazza, ma è così. Sto impazzendo per un coglione. Sono ossessionata.

"Ma tu sei?" chiedo dopo un momento di silenzio, e continuo a dondolarmi leggermente. Mi tengo alle piccola catenina di ferro che sorregge questo piccolo 'sedile'. Lo osservo attentamente, e noto che si strofina il viso con gli occhi, si passa la mano tra i capelli. Capisco la sua sensazione, la frustrazione di aver visto quello che non doveva.

"Non passerà mai" mormoro. "L' immagine, i rumori non potrai mai passare oltre a quelli se non... non li perdoni, te lo dico come consiglio, la rabbia porta solo a sofferenza"

Osservo il cielo mentre glielo dico, mi tolgo i tacchi e li lascio scivolare in mezzo all' erba. L' aria mi provoca un pò di pelle d' oca sulle gambe. E mi esce un piccolo mormorio dalle labbra.

"Hai freddo? Tieni pure" sussurra. Si toglie la felpa della nostra scuola e me la passa.

"Grazie" dico piano.

Non ho così freddo, però mi appoggio sulle spalle la sua felpa e gli sorrido grata, il calore calma i miei brividi e il suo profumo è davvero buonissimo.

The Bad Boy' s rulesWhere stories live. Discover now