DIARIO

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Un gatto attraversò la strada, sgusciando fra le gambe delle persone al mercato e infilandosi in un vicolo. Un paio di grida gli vennero scagliate contro l'animale e alcune donne strillarono.

Il gatto strisciò con il ventre a terra, gli artigli estratti, e si avvicinò ad una cassa nel retro di una bottega, puntando all'uccello appollaiato su di essa.

Il felino aveva la pelliccia screziata di rosso, con ciuffi gialli e color ruggine.

I suoi grandi occhi, neri come il carbone, scintillavano divertiti.

Il falco gridò, scuotendo le ali color cioccolato e sollevandosi di poco in volo.

Il micio ringhiò e saltò, afferrando il volatile tra le zampe e facendo piombare entrambi a terra. Si posizionò sopra di lui, facendo le fusa, divertito. Il pennuto si divincolò, schiamazzando, e iniziò a mutare dimensioni. Il gatto si allontanò e osservò la sua preda trasformarsi in un ragazzino di tredici anni, con i capelli mori e gli occhi dorati, gli abiti poveri strappati e i pantaloni impolverati.

- Tu sei pazza! - e si passò una mano sulla testa. L'animale sembrò ridere, prima di diventare una dodicenne con i capelli rossi e gli occhi neri, abiti da maschio addosso e la chioma raccolta sotto un cappello.

- Non fare lo stupido. Ti ho preso, ti ho preso... - canticchiò compiaciuta.

- Tu mi farai morire, gattaccio! -

- Fifone. - ribatté l'altra, incrociando le braccia davanti il petto.

- Malvagia. -

- Traditore. -

- Pazza. -

- Codardo. -

- Stupida. -

- Finto. -

- Stordita. -

- Le parole! - esclamò il più grande, con una faccia scandalizzata e le mani davanti al viso, osservando l'amica tra le dita.

- Andiamo, scimmia. - gli prese una mano e lo trascinò in strada.

Un bambino li raggiunse, seguito da un serpente che era suo fratello.

Un uomo, chinò su un'incudine, alzò il viso e, pulendosi dal sudore, sorrise loro. Un orso ritto sulle zampe posteriori gli si avvicinò, dando una manata ad un secchio d'acqua e ribaltandolo. Il maniscalco sbuffò, mentre il giovane appena ritrasformato rideva.

~•~

Il ragazzo più grande prese la mano alla più piccola, stringendo le loro dita insieme. Si voltò a guardarla, mentre lei gli sorrideva, fissando il tramonto, che tingeva di rosso il cielo.

- Sembrano i tuoi capelli. - sussurrò, prendendone in mano una ciocca. Affondò il viso nella chioma di lei, inspirando l'odore di fuoco che emanava.

- Stavo pensando... - disse la ragazza.

- Stavi pensando?! Straordinario!! - la interruppe lui.

- Scemo. - lo spinse lontano da sé, ridendo. Lui però la bloccò, stringendole il polso e tirandosela addosso. Lei lanciò un urletto, precipitandogli addosso e poggiando la testa sul suo petto. La abbracciò forte, accarezzandole le spalle.

- A cosa pensavi? -

- Cosa faremo da grandi? Saremo ancora amici? -

- Certo. Amici per sempre. - lui le sorrise e la spinse giù dal tetto. Lei mutò forma e atterrò su quattro zampe. Si girò e iniziò a soffiargli contro, mentre l'altro piangeva dalle risate.

DIARIO DI UNA STREGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora