"E tu che bardo sei?" di Fantasy_IT

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La musica ha sempre fatto parte della mia vita, soprattutto quella classica.
Ma se, alla veneranda età di dodici anni, qualcuno mi avesse detto che con quei semplici pallini neri messi su cinque righe si potesse raccontare, descrivere, addirittura dipingere... beh, onestamente non gli avrei creduto. Forse gli avrei anche risposto con la sfacciataggine tipica dei ragazzini, che pensano di sapere tutto, che era una cosa impossibile, che non si poteva dipingere con il suono.

Al giorno d'oggi, invece, mi sono ricreduta, grazie a un incontro abbastanza casuale con il signor Modest Petrovič Musorgskij, un compositore russo.
Un incontro puramente musicale, dato che è morto verso la fine dell'Ottocento.
Però è stato comunque qualcosa di molto forte, come quando una verità che si continua a negare ti viene sbattuta in faccia.

Ho ascoltato la sua musica per la prima volta a quattordici anni ad un concerto, al quale ero andata con la scuola media, dove hanno suonato la sua opera Quadri da un'esposizione (la versione orchestrata da Ravel).
Come si può immaginare dal titolo di quest'opera, Musorgskij ha, letteralmente, reso in musica dei dipinti che purtroppo oggi sono andati perduti.

Il brano che mi ha maggiormente colpito è stato il secondo: Gnomus. Si capisce molto bene chi è il soggetto del dipinto che ha ispirato il compositore: il tipico ometto basso, con la barba incolta, a volte il cappello. E magari anche leggermente scorbutico. Anzi, parecchio scorbutico, se si prende il protagonista del pezzo come esempio.

Queste caratteristiche si riflettevano in una maniera sconvolgente nel brano e nei piani, nei forti riuscivo a vedere chiaramente di fronte a me questo gnomo con il broncio, la pelle scura e grinzosa, che tratta male tutti. E il tutto in soli due minuti.
In due minuti, Musorgskij è stato capace di rendere questo personaggio classico del fantasy quasi vivo. Ci manca poco che compaia all'improvviso di fronte a te. Da lasciare senza fiato, davvero.

Musorgskij non si limita a comporre. Lui vuole far passare qualcosa al suo pubblico, non solo sensazioni, ma anche immagini, racconti. È davvero incredibile, soprattutto se si tiene conto che non usa la voce, i suoi "disegni" non sono opere di musica lirica: a lui bastano semplicemente i classici strumenti dell'orchestra per avere la sua tavolozza di colori con i blu e i gialli e il suo dizionario con i "c'era una volta". Ed è per questo che la sua musica mi piace così tanto.

Versione di Gnomus orchestrata da Ravel (l'immagine non è lo gnomo descritto da Musorgskij)

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