Iraq 2018.
Sabbia, caldo, polvere da sparo.
Il Navy SEAL Alexander Lewis sa di essere all'inferno, eppure non ha paura. Determinato e ostile, non perde mai il controllo. L'unica cosa che conta per lui è "servire e proteggere". Di sicuro non perdere...
È per questo che si muore? È per questo che si parte?
Non so gli altri, ma per ciò che conosco io, nella mia vita, la risposta è sì.
È per questo che si parte.
È per questo che si muore.
Se mi rende felice? Di certo no.
Posso tornare indietro? Meno che mai.
Posso fare scelte diverse? Sì, potrei, ma tra le mie mani la stoffa a stelle e strisce mi esorta.
"Non mollare", dice. "C'è chi ha bisogno di te".
E io? Io di cosa ho bisogno? Di chi?
La risposta è uno di quegli indovinelli impossibili che non ho mai sopportato.
Lo porti dentro, ma non potrai mai più raggiungerlo.
Appoggio la bandiera sul letto e afferro il manico di uno dei borsoni che mi accompagneranno in questa avventura. Un'avventura che mi fa paura, ma meno che rimanere qui come un essere inutile al mondo.
Ciò che mi lascio dietro, quella bandiera che sembra un origami, non è solo un simbolo. Tra quelle pieghe ci lascio un pezzo del mio cuore, quello che palpita più forte del resto, quello che resta a dar vita a ciò che è morto. Ci lascio la parte stracciata della mia fiducia nel destino. Ha fatto male sentire che mi veniva strappata da un momento all'altro. Per questo la lascio qui.
Ciò che lì dentro, coperto dalle stelle e dalle strisce, non ci sta proprio, non ci vuole stare, sono i ricordi. Quelli mi sono inchiodati addosso, quelli belli, quelli terribili. Ho provato a disincastrarli dalla mia pelle, ci ho provato con determinazione, ma non mi è stato possibile.
Sollevo il borsone e lo metto in spalla.
Ho deciso di partire di notte, un giorno prima di quanto abbia comunicato alla mia famiglia. Non li voglio vedere all'aeroporto, non voglio dire addio. Prendo una delle valigie e scendo le scale in silenzio. Faccio un paio di giri, mentre il tassista carica l'auto.
Alla fine chiudo la porta in silenzio e guardo il cielo.
Ce ne sono molte più di cinquantuno in cielo, di stelle, ma io ne vedo solo una, brilla più delle altre, mi sta salutando. E io spero di non vederla mai cadere.
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