Capitolo I

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Quei giochi non le piacevano affatto. Sua sorella le stava mostrando di nuovo una di quelle stranezze che sembrava saper fare solo lei. Vedeva chiaramente il fiore aprirsi e chiudersi nella sua mano, mentre lei stava lì ad osservarla, sentendo il ribrezzo e l'invidia combattere in lei.

«Smettila!» gridò, colpendole la mano e facendole cadere il piccolo fiorellino.

La sorella, però, non sembrò affatto turbata da quella reazione.

«Mica ti fa del male.» disse, quasi volesse prenderla in giro.

«Non è giusto! – protestò osservando quello che poco prima era stato l'oggetto delle attenzioni di entrambe – Come fai?»

«È ovvio, no?»

Non fu la sorella minore a risponderle ma un ragazzino, sbucato praticamente dal nulla.

Petunia lanciò un grido, spaventata da quel bambino smunto. Dava l'impressione fosse lercio, con i capelli unti che gli scendevano lungo il viso e i vestiti più larghi di qualche taglia.

«Che cosa è ovvio?» domandò Lily, mostrandosi molto più curiosa.

Lui scoccò un paio di occhiate ad entrambe, come se si fosse pentito di essere uscito fuori dal suo nascondiglio, qualunque esso fosse, ma dopo un paio di secondi di indecisione, parlò, seppure a voce molto bassa.

«Io so cosa sei. Tu sei... sei una strega.»

Lily aggrottò le sopracciglia, mostrandosi evidentemente offesa.

«Non è una cosa carina da dire.» lo rimproverò, decidendo fosse meglio allontanarsi da lui.

Si voltò e raggiunse la sorella maggiore.

«No! – esclamò lui accorciando le distanze tra sé e le due bambine – Lo sei. Sei una strega. È un po' che ti tengo d'occhio. Ma non c'è niente di male. Anche mia mamma è una strega, e io sono un mago.»

A quelle parole, Petunia scoppiò a ridere divertita, portandosi le mani alla pancia.

«Un mago! Io so benissimo chi sei. Sei il figlio dei Piton! – disse con tono, quasi schifato, dopodiché si rivolse a Lily – Abitano giù Spinner's End, vicino al fiume. Perché ci stai spiando?» concluse, tornando a parlare con il bambino.

«Non vi spio. – rispose lui, sentendo i sudori freddi cominciare a percorrergli il corpo, non sapendo se dipendesse dal caldo estivo, oppure dalla paura di essere stato smascherato – Non te comunque. Tu sei Babbana.»

Petunia non comprese l'ultima parola, ma dal suo tono era chiaro che fosse un insulto. Decise che era ora di chiuderla lì, quel ragazzino strambo non le piaceva per niente.

«Lily su, andiamo via.» ordinò alla sorella minore, per poi prenderla per mano e portarla lontano da lui, mentre l'altra lanciò un'ultima occhiata torva al figlio dei Piton.



«James Potter! Fila immediatamente a pulire camera tua o ti sequestro quella maledetta scopa!»

Il ragazzino sbuffò, tornando a terra. Poggiò la scopa sul portico di casa e rientrò strascicando i piedi. Quanto avrebbe voluto conoscere un incantesimo per far sì che la camera si pulisse da sola.

«Tu che hai la bacchetta potresti farlo» protestò in direzione della madre.

«Ti sembro forse un elfo domestico?!»

Lui sbuffò di nuovo dirigendosi in camera sua.

«Ma quando cavolo arriverà il momento in cui potrò usare la magia anch'io...» borbottò a bassa voce, issandosi sulla sedia della sua scrivania e cominciando a ripulire il soffitto dalle caccabombe che aveva lanciato la sera prima, tentando di giocare a tiro a segno con il lampadario. Non accorgendosi che i suoi piedi non toccavano più la sedia.

La luce, che filtrava dalla finestra, cominciava a colorarsi di rosso, quando la voce di suo padre lo distolse dal suo lavoro.

«Sono a casa»

A quelle parole James balzò giù dalla sedia e uscì di corsa dalla sua stanza, raggiungendo il genitore.

«Hai preso qualche cattivo oggi?» domandò entusiasta.

«Soltanto un altro sostenitore di Grindelwald. Dopo così tanti anni queste persone sono ancora molto pericolose» concluse rivolgendo la seconda frase alla moglie.

«Basta parlare di lavoro, venite a tavola che è pronto.»



Il bambino stringeva con orgoglio quella busta che attendeva da ormai un anno. Era ingiusto che solo perché era nato tre mesi dopo l'inizio della scuola, avesse dovuto perdere un anno ritrovandosi a Hogwarts con gente sicuramente più piccola di lui.

Aprì la busta, senza nemmeno avvisare i suoi genitori che fosse arrivata, in fin dei conti perché doveva farlo. Quello era il suo biglietto per la libertà, per allontanarsi da quella che lui non riusciva a chiamare casa.

Estrasse i fogli che stavano ben riposti e piegati dentro la busta. Mettendosi seduto sul letto.

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Preside: Albus Silente

(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo)

Caro signor Black,

Siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.

I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p. v.

Con ossequi,

Minerva McGranitt

Vicedirettrice

I Malandrini e l'inizio di una grande amiciziaМесто, где живут истории. Откройте их для себя