3 - Il collegio

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[L'unico orfanotrofio non lager di tutta la letteratura]

Mi svegliai nel cuore della notte. Guardai l'orologio e vidi che erano ancora le due del mattino, così decisi di dormire più che potevo per poter affrontare gli esami del giorno dopo e mi girai verso il muro, mentre Jenny continuava a rimproverarmi nel sonno, probabilmente mentre faceva qualche sogno bizzarro, come quello in cui io le rubavo l'ultimo crostino esistente sulla terra. [Signori e signore, ecco a voi il periodo peggio costruito che parla del sogno peggio sognato di tutto lo scibile umano!]

La mattina mi svegliai appena suonò la sveglia e vidi la mia compagna di stanza fare finta di non sentire quel suono assordante aspettando che io lo facessi smettere. [Frasi eterne senza punteggiatura: le stai facendo bene!]

"Sembra che il volume sia ancora troppo basso per te, ma non voglio rischiare di buttar giù l'intero edificio!" dissi mentre mi alzavo e premevo il pulsante del tanto odiato apparecchio. [Ricordo benissimo che mentre scrivevo questa frase mi sentivo una specie di genio. "Il tanto odiato apparecchio" mi sembrava un espediente narrativo spettacolare!]

"Goditi la vita Kety! [Party hard!] Pensa che la mattina del trenta maggio non verrà mai più e..." [Vorrei farvi notare come uno dei miei valori fosse il sonno. Insomma, Achille è coraggioso, Ulisse intelligente, io sono dormigliona. Problemi?]

Ma lasciò la frase in sospeso e mi guardò con un' espressione scandalizzata:

"Sì – le feci io – è proprio come pensi!"

A queste parole lei si ributtò sotto le coperte e si coprì la testa col guanciale.

"Gli esami!" disse con tono depresso.

"Alzati che sono quasi le nove !"

"Non mi va..."

"Jenny, è l'ultimo giorno di scuola!"

Detto questo lei si alzò, ma molto lentamente: [Diamine sembro davvero io al mattino!]

"Pensa a sbrigarti. Hai diciotto anni ormai, non puoi fare queste scene" [Ebbene sì, lettori, abbiamo appena assistito ad un abnorme salto temporale. Qui abbiamo la nostra protagonista e la sua amichetta un po' cresciutelle... fisicamente, non mentalmente]

"A proposito: buon compleanno!"

"Te ne sei ricordata! [Cavolo, condividete la stanza da due lustri, avrà imparato la data ormai!] In realtà credo che sia stata la prima volta!" [Pure! Beh, Jenny, direi che hai una memoria elefantiaca proprio]

"ehi, come potevo dimenticarmene? Questo non è un qualsiasi compleanno: finalmente sei entrata anche tu nel mondo dei grandi!" [TrediGiulia e la sua visione della maggiore età]

"Perché finalmente? Abbiamo solo due mesi di differenza!"

"Beh, è lo stesso!" disse lei in tono sarcastico

Dopo qualche minuto, Jenny riuscì a vestirsi decentemente e a pettinarsi i lunghi capelli rossi, [Rosso SMERALDO magari?] poi ci avviammo verso l'aula.

"Sai, stanotte ho fatto un sogno..." ["I have a dream!"]

"Ancora quello del ballo?" ["That my four little children will one day..."]

"No, non stavolta. Mi sono sognata di una di quando ci siamo conosciute, e anche una di quelle adozioni" [Uhm, un tantino meno epico di Martin Luter King. Ma ora sappiamo che il primo capitolo era un sogno. E che ci sono stati altri tentativi di adozione. E che nessuno è andato a buon fine. PERCHÉ ULULAVA. Si prospetta una protagonista coi fiocchi]

Il peggior fantasy mai scrittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora