21 giugno, 2018

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Annoiato, stavo sistemando la mia stanza, o perlomeno quel poco che mi andava da sistemare. Tanti quaderni, tanti libri, troppi ricordi. Io odio i ricordi. Potete pensarla come volete, ma sono una cosa negativa. Sono ricordi negativi? Non ci fanno del bene, perchè rimandano a momenti che invece vogliamo assolutamente dimenticare. Sono ricordi positivi? Rimandano a momenti che viviamo con malinconia, ben sapendo di non poter più tornare indietro. Il lento trascorrere del tempo, forza nemica che non si fermerà mai di fronte a noi.                                                            Tornando a noi, ho ritrovato un vecchio quaderno dove scrissi le mie prime poesie. Davvero orride, pessime, nulla da dire. Ma sono le nostre creazioni quelle che ci identificano, o al momento ci fanno ricordare le nostre caratteristiche d'un tempo. Qui, io credevo ancora all'amore. Pensavo che l'amore bastasse a risolvere i problemi della persona. Sacra ingenuità!
Mi piacerebbe postarla, non tanto per ricevere critiche costruttive, o insulti, o elogi. Non me può fregar di meno sinceramente. E' giusto una piccola valvola di sfogo, di passatempo, pubblicare qui. Forse, e lo spero(e sperare è per i deboli), mi aiuterà a stare meglio con me stesso. Un giorno.

Fiore appassito,

Di vita tradito.

Da florida speranza

Ad arida mattanza

Che vita funesta;

Distruttiva la tempesta

Che uccide la rosa odiata,

Della solitudine alleata.

Colpa del tempo, del luogo

Senza possibilità di sfogo.

Chi mai puó capirti

Se nemmeno tu osi seguirti?

Forse arriverà un giorno la pace;

Sarà un momento, uno sguardo fugace.

E capirai che a quel fiore

Serviva, solo, un po' d'amore.

P.S. Era ancora un bozza, mai completata a quanto pare. Mi ero persino dimenticato della sua esistenza. Beh, poco importa.

Ritrovamenti casuali ed evitabiliWhere stories live. Discover now