Parte Prima

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Something Deep Inside


Cosa vedi?

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Cosa vedi?

L'isola. Vita.

La morte e il decadimento, che alimenta nuova vita.

Calore. Freddo. Pace. Violenza.

E tra tutto questo?

Equilibrio ed energia. Una forza.

E dentro di te?

Dentro di me, quella stessa forza.

* * *

Parte prima

Ben si volta lentamente e mi sorride appena con quel suo sguardo dolce e un po' diabolico, con quel broncio da ragazzino troppo cresciuto che nemmeno la lunga cicatrice che gli deturpa il viso è riuscita ad inasprire.
Adoro quel sorriso e mi piace pensare che, in tutta la Galassia, sia rivolto solo a me. In un certo senso è come se fosse il mio tesoro prezioso, uno dei pochi, che custodisco gelosamente nel profondo.
È in piedi, accanto alla porta, e mi regala un'occhiata maliziosa prima di avvicinarsi.
È buffo ma... non mi sono ancora abituata a vederlo senza quella sua oscura uniforme: la camicia chiara, leggermene aperta che lascia intravvedere il petto glabro, i calzoni scuri e gli stivali al ginocchio, gli danno un'aria da adorabile canaglia. La stessa di suo padre. E mi viene spontaneo sorridere.
So che non era in sé quando lo ha ucciso ma, questa consapevolezza, non mi ha reso quel gesto meno duro da accettare. Eppure l'ho perdonato, come gli ho perdonato tante altre cose.
A volte, in alcuni suoi gesti, in quel suo incedere un po' goffo, nel suo curioso modo di piegare le labbra mentre parla, mi sembra di rivedere Han Solo e mi assale un leggero senso di malinconia e di tristezza. Nonostante abbia fatto di tutto per non assomigliare a suo padre, per rinnegare il suo passato, inevitabilmente esso è impresso dentro di lui.
Chissà se anch'io somiglio a mia madre...
Alcuni di quelli che indossa sono proprio gli abiti di Han. Li abbiamo trovati rovistando nel Falcon, insieme ad altre cose che gli appartenevano. Quel vecchio ammasso di ferraglia è stato la nostra casa per un po', prima che atterrassimo su un tranquillo pianeta dell'Orlo Esterno. Ora quel prezioso rottame riposa, poco lontano da qui.
Forse un giorno ci porterà via anche da Arl - Hach.
Si sta bene in questa zona del pianeta, il clima è mite e la natura rigogliosa, è un vero paradiso rispetto a Jakku. Viviamo poco lontano da un piccolo villaggio di gente pacifica e riservata, nessuno sa chi siamo e da dove veniamo.
Il luogo perfetto per noi.
In questo angolo sperduto della galassia è giunto solo in sordina l'eco della guerra e di tutte le sue atrocità. Qui siamo solo Rey e Ben, due ragazzi come tanti.
Ora mi è accanto, solleva una mano e col dorso delle dita mi regala una lieve carezza sulla guancia. Poi si china su di me e assaggia appena le mie labbra con un bacio leggero.
Ricambio, ma c'è qualcosa che mi trattiene e mi impedisce di lasciarmi andare: una sensazione strana e non è la prima volta che mi succede.
Lui arriccia leggermente i lati della bocca e corruga la fronte, assottiglia lo sguardo per indagarmi meglio. "Va tutto bene?" chiede imbronciato, con quella voce profonda che sa accarezzarmi i sensi e smuovermi pericolosamente qualcosa dentro.
Io annuisco e gli sorrido appena. Con le dita gli scosto un ciuffo ribelle dalla guancia e mi sfugge un sospiro. "Mi avevi promesso che avresti sistemato il condensatore di energia," gli ricordo, aggrottando le sopracciglia e lui finge di rimanere sorpreso, "possibilmente prima del tramonto," aggiungo, accentuando il mio disappunto.
"Hai ragione, lo farò. Ma adesso... avevo in mente qualcosa di più divertente..." mi suggerisce cingendomi i fianchi con le mani grandi, attirandomi a sé con prepotenza. Mi sfiora il collo con le labbra tiepide e intraprendenti e io, a malincuore, mi impongo di non cedere.
"Ben, tra poco farà notte!" gli intimo, mentre la sua bocca scivola pericolosamente verso la spalla che mi ha già scoperto.
"Mi piace stare al buio, sarà più eccitante," scherza, facendosi più audace, cercando di nuovo le mie labbra come fossero ossigeno da respirare. Ma a me quelle parole provocano una puntura all'altezza del cuore. È più forte di me, quando lo sento parlare con leggerezza di oscurità il mio sangue si gela.
"Non abbiamo più energia. Ti piace anche restare senz'acqua e senza cena?" gli faccio notare sarcastica, liberandomi dalla sua presa che vorrebbe essere gentile ma che cela una forza inimmaginabile. Detesto quando si comporta come un ragazzino capriccioso ed ostinato, in questo non è affatto cambiato.
Indugia e io mi spazientisco. "Ho capito, lo farò da me!" lo liquido scuotendo nervosa la testa, fuggendo dai suoi occhi scuri fissi sui miei, indagatori. La vita mi ha insegnato fin troppo presto ad arrangiarmi da sola. Mi divincolo dal suo abbraccio e mi dirigo verso la porta.
Lo sento ridacchiare mentre mi afferra per un braccio, trattenendomi a pochi passi dall'uscita; è rude ma non violento, mi prende il mento tra le dita e mi costringe a tornare sul suo viso.
"D'accordo hai vinto, rompiscatole. Ma non pensare di farla franca. Poi riprendiamo da dove abbiamo interrotto," mi sibila sogghignando, mostrando i denti perfettamente bianchi. Conosco quell'espressione da inguaribile bastardo che istiga alla violenza, ma per l'ennesima volta lo perdono e gli sorrido vittoriosa. Lo spingo via mentre trattengo a stento una risata e lui si allontana da me con quell'adorabile broncio infantile.
BB – 8 fa capolino dalla porta tutto eccitato e si offre di aiutarlo.
"Sta' lontano da me nanerottolo sgangherato!" Ben assassina spietato ogni suo entusiasmo, ma quel piccolo droide non si lascia intimorire dalle sue minacce e non rinuncia a seguirlo rotolandogli al fianco.
Li osservo allontanarsi con le braccia incrociate e mi sfugge un sospiro: quella strana sensazione non vuole proprio abbandonarmi.
È da un po' di tempo che mi perseguita... è come un lieve senso di inquietudine che solletica i miei sensi. Diventa ogni giorno più forte.
Per la prima volta, da quando siamo qui, ho paura...
È qualcosa che ha a che fare con Ben? L'oscurità che è in lui cerca di portarmelo via di nuovo? Non lo so. Non riesco ad identificare se sia positiva o negativa, e da dove provenga... È tutto così confuso.
So solo che, di tutto quello che è successo, Ben non ricorda nulla.
E forse è meglio così, non so se sarebbe stato in grado di sopportare il fardello del rimorso, il peso delle sue colpe, e ricominciare d'accapo. Questa specie di amnesia per lui è come se fosse una sorta di autodifesa, ed io non ho alcun diritto di turbarlo. Non ancora.
Per lui sono solo Rey, la ragazza che lo ha accudito amorevolmente, che gli è sempre rimasta accanto da quando si è risvegliato da un lungo sonno privo di sogni, la rompiscatole impertinente che gli sembra di conoscere da sempre.
E sapere questo, per il momento, sembra dargli pace.
Inconsapevolmente si è chiuso alla Forza. E mi sono chiusa alla Forza anch'io.
Da quando stiamo insieme, dal giorno che ha sancito la fine di tutto, il lato oscuro non ha più cercato di attirarlo a sé, ma la paura che torni ad insidiarlo credo che non mi abbandonerà mai.
Spesso lo scruto di nascosto, mentre si muove, ignaro del mio sguardo, analizzo i suoi gesti stando attenta che non intuisca i miei pensieri, le mie intenzioni. Quando l'ho difronte osservo il suo viso, ne studio i lineamenti, accarezzo la cicatrice che io stessa gli ho inferto quando eravamo ancora nemici, affondo nella profondità dei suoi occhi scuri...
Espando i miei sensi, come ho imparato su Ahch-To, cerco ancora di scorgere Kylo Ren, o quel bagliore sinistro che ha infuocato il suo sguardoquel giorno, e una parte di me si detesta per questo.
Ma è la mia missione, l'ho promesso.
So che la parte oscura che è in lui non può essere annientata, fa parte del suo essere e lo sarà per sempre, come lo è per me, e per ognuno. Insieme abbiamo trovato un equilibrio, un compromesso, una strada da seguire.
Chiusa tra queste mura mi sento oppressa, ho caldo, il respiro diventa affannoso. Ho bisogno di aria fresca. Esco e muovo alcuni passi a piedi nudi nel viale di pietre che porta sulla strada. Con la coda dell'occhio scorgo Ben, poco lontano, lavorare al condensatore; è troppo preso a scacciare BB - 8 che gli ronza intorno per accorgersi di me.
Sembra davvero una persona normale. Sembra.
A volte, ho il timore che voglia sondare i miei pensieri, per cercare quelle risposte che ha tutto il diritto di avere.
Il suo potere è ancora dannatamente forte, prepotente e brutale. Chiudo ogni possibile ingresso per essere sicura che non lo faccia i modo inconscio. Ma non so per quanto tempo ancora riuscirò a proteggerlo da se stesso.
Insieme ai ricordi si è addormentata anche la sua parte oscura. E se un giorno dovesse ricordare, ho paura che Kylo possa distruggere tutto quello che abbiamo creato insieme... Ho paura di perdere Ben.
Il legame che ci ha unito e che è stato il nostro unico mezzo di comunicazione per molto tempo, è ancora solido, non può certo essere spezzato. Snoke voleva farci credere che fosse opera sua, per intimorirci e ostentare la sua potenza, in realtà ha solo amplificato quello che già esisteva fin dal primo istante in cui le nostre menti sono entrate in contatto.
È stata la Forza stessa a metterci l'uno di fronte all'altra, a fornirci un modo per comunicare nonostante le immense distanze cosmiche, e lo ha fatto perché aveva uno scopo.
Ma ora temo che quello stesso legame che ci ha uniti, possa in qualche modo dividerci di nuovo.
Adesso so che le nostre strade erano destinate ad incrociarsi, fin dal principio... e questa consapevolezza in un certo senso mi da pace, mi consola di tutto. Ma non so se sarà lo stesso per lui, se un giorno ricorderà quello che è successo.
Spesso mi chiedo se il giovane uomo che mi è accanto è colui che sarebbe potuto diventare se non avesse ceduto alla tentazione del lato oscuro. Se non avesse sofferto l'abbandono, la solitudine e l'insicurezza di non essere accettato per quello che era. Se Snoke non lo avesse insidiato fin dal principio. Mi chiedo che persona sarebbe potuta diventare se avesse avuto la possibilità di essere davvero se stesso.
Ben ha qualcosa di speciale, ma purtroppo nessuno è riuscito a comprenderlo, nemmeno chi gli stava accanto, nemmeno chi lo amava. I suoi genitori, Luke, tutti hanno contribuito a creare Kylo Ren e questo non se lo sono mai perdonato.
Su una cosa però Luke aveva ragione: il tempo dei Jedi è finito. Peccato che lo abbia compreso troppo tardi.
Niente potrà mai cancellare le innumerevoli vite spezzate, la sofferenza di popoli interi, il sacrificio di amici, di persone a me care. Ma, alla fine, per quanto assurdo, tutto ha avuto un senso, anche se pagato a caro prezzo.

Something deep insideWhere stories live. Discover now