Capitolo 1

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É una mattina come tutte le altre. Mi sveglio alle 7, faccio un'abbondante colazione con latte al cioccolato e biscotti, mi lavo i denti e mi dirigo verso l'armadio per scegliere cosa mettermi a scuola: come al solito indosso un paio di jeans fiorati e una felpa blu con una stampa a forma di cavallo.

Sono le 8 meno 5, corro verso la macchina di papà rossa fiammante e ci dirigiamo a scuola.

Come ogni mattina papà mi chiede sempre la stessa domanda:

-"Gaia, hai fatto tutti i compiti?"-

-"Si papà, lo sai che io non andrei mai a scuola senza compiti fatti!"- rispondo con un tono stufo.

-"Ma io lo faccio per il tuo bene, mi preoccupo per il tuo futuro!"-

-"Papà ti prego"- rispondo -"non iniziamo di nuovo! Questo non é il mio futuro! Per me questo é solo una costrizione!"-

-"Si ok Gaia... siamo arrivati, scendi prima che chiudano i cancelli"-

-"Ciao papà, a dopo!"- dandogli un bacio sulla guancia.

Ed eccoci, nel posto più cupo del mondo, non tanto per le materie e per i professori ma per i miei compagni di classe...

La mia classe si trova al primo piano, salgo in fretta le scale ed entro in classe.

Nessuno mi saluta, ma tanto ci ho fatto l'abitudine... Mi siedo ad un banco, lontana dagli altri e inizio a seguire le lezioni.

Purtroppo vengono interrotte da i versacci che i miei "compagni" emettono... Bella come classe, vero?

~~

Cinque ore passano in fretta, ho dei professori che sono la fine del mondo.

Arrivo a casa in fretta e furia, mangio due bocconi, ma ho tantissimi compiti da fare... Beh per le 18:00 ce la potrei fare, ho solo quattro ore per studiare!

Mi siedo dietro alla mia scrivania, prendo il librone di matematica e in meno di quindici minuti ho finito tutti gli esercizi; inizio a studiare scienze con i suoi minerali, inglese con Shakespeare e per finire italiano con Petrarca. Un pomeriggio pieno direi!

Ma ecco, sono arrivate le 17:30. Manca solo mezz'ora prima che inizi la mia lezione al maneggio!

-"Mamma! Dove sei! Dai che é tardi! E Wiliam mi ha promesso che avrei saltato!"- dico urlando e cercando di infilarmi i pantaloni.

-"Gaia guardami sono pronta! Su su dai io vado a prendere la macchina, tu finisci di vestirti e poi chiudi per bene la porta!"-

In meno di un minuto sono pronta, chiudo per bene la porta di casa, e scendo come un lampo le scale per dirigermi verso la macchina.

Ci avviamo. É molto strano che, nonostante noi abitassimo a due passi dal maneggio, non arriviamo mai!

Eccoci, sembrano che siano passate due ore, ma a me basta che sia arrivata alla mia vera casa.

Vado da Wiliam per chiedergli chi dovessi montare, e senza apror bocca capii che avrei dovuto montare il cavallo che preferisco più al mondo: Diabolik, si propio lui. Diabolick, il cavallo dal manto come la pece e una lista bianca su quasi tutto il muso, chissà forse é per questo motivo che l'hanno chiamato così!

Vado in selleria, trotterellando felice dall'emozione, prendo la sella di Diabolik, la sua testiera, il suo sottosella rosso blillante. Sono carichissima, dalla testa ai piedi e non vedo molto... Vado verso il box di Diabolik, ma mi scontro con qualcosa, o meglio con qualcuno. Cado per terra, assieme ai finimenti e con il sedere dolorante mi rialzo. Mi prende per il braccio una persona, forse proprio quella persona che ho fatto cadere, alzo la testa e vedo Lui, si proprio LUI. I nostri sguardi si incrociano per un secondo...

Šτσяy σƒ α ŘıđєяWhere stories live. Discover now