Alle otto meno venti mi affaccio alla finestra e vedo Peter sulla moto che guarda la mia finestra. Così lo chiamo. -Ehi buongiorno! Cosa ci fai qui?- Mi affaccio ala finestra sorridendo.
-Buongiorno signorina, è pronta per fare colazione con me?- mi guarda e fa il musino.
-Certo signore, cinque minuti e sono subito da lei- rido.
Metto le scarpe e chiamo Alice. -Buongiorno amore, mi è venuto a prendere Peter per fare colazione insieme. Ti dispiace se passa a prenderti Christian?- mi pettino i capelli.
-Buongiorno amore, ma sei scema? Ovvio che no! Può darsi che è la volta buona. Vai e non preoccuparti, chiamo io Christian-
-Va bene, a dopo- stacco.
Scendo e Peter è lì ad aspettarmi col casco in mano.
-Sorpresa- urla
-Sei carinissimo, non me lo aspettavo!- gli sorrido mettendo il casco.
Andiamo al bar, ordiniamo due cornetti a Nutella e due caffè. Nel frattempo ci fumiamo una sigaretta.
-Allora Beka, dormito bene?- mi sorride.
-Sì, e tu?- prendo il posa cenere.
-Sì. Ieri sera volevo chiamarti ma non volevo essere troppo- cicca.
-Macché! Puoi chiamarmi quanto e quando vuoi- gli sorrido.
-Stasera ti va di cenare da me?- nel frattempo arriva il ragazzo e ci porta quello che avevamo ordinato.
-Sì! Va benissimo- zucchero il caffè - oggi non mi va di entrare- guardo il cielo -è proprio una bella giornata- sbuffo.
-Possiamo anche non entrare, mi faresti un piacere- ride.
-Oh, allora va benissimo- decidiamo di restare al bar e parliamo di tutte le nostre esperienze amorose.
-Quindi non sei mai stata innamorata?- mi guarda scioccato
-No- rido -nessuno riesce a farmi perdere la testa- mi accendo una sigaretta.
-L'avevo capito da subito che sei una tosta- sorride
Dopo due ore decidiamo di alzarci e andare a fare un giro in moto e ci fermiamo in un parco su una panchina.
-E' bellissimo qui a quest'ora- dice guardando il parco vuoto
-Sì, rilassa- sorrido.
Si gira verso di me e mi sorride.
-Mi piaci da 4 anni- sospira
Spalanco gli occhi -ma tu eri fidanzato con Maria, impossibile-
-Hai dimenticato com'ero prima?- ride imbarazzato -non mi guardavi nemmeno-
A dir la verità era davvero bruttino e molto chiuso. Ora è cambiato parecchio.
-Beh...- non so cosa dire
-Non dire niente, avevi ragione- ride -Sono contentissimo ora- si avvicina a me e mi bacia dolcemente.
-wow- dico a bassa voce mentre i nostri nasi sono uno accanto all'altro -niente male- sorride e lo bacio di nuovo quando improvvisamente squilla il cellulare.
-Sì?- rispondo
-Beky, sono Dallas- parla a bassa voce.
-Ehi, Dall dimmi-
-Ma dove sei? Hai dimenticato il compito di matematica?-
-Cazzo! L'avevo proprio dimenticato- sbuffo -puoi dire alla prof che mentre stavo venendo a scuola non mi sono sentita bene?-
-Sì, va bene. Ma dove sei?- insiste
-Sono con Peter al parco-
-Ok, ci sentiamo- stacca.
Peter mi guarda curioso. -Che succede?-
-Avevo il compito di matematica e l'ho dimenticato-
-Cos'hai in quella testolina, Beka?- ride -sicuramente lo rifarai-mi accarezza il viso
Poggio la mia gamba sulla sua e parliamo per ore. Il tempo scorre velocemente e stiamo benissimo insieme.
-E' ora di tonare a casa- sono le 15
-Credo proprio di si- sbuffa
Saliamo sulla moto e durante il tragitto mi tiene la mano fino a quando non arriviamo sotto casa mia.
-Stasera ti vengo a prendere alle 20- mi toglie il casco e mi bacia
-Va benissimo- sorrido, mi dirigo verso la porta di casa, mi tolgo le scarpe e mi preparo un panino.
Squilla il telefono.
-Oh, grazie Beka per averci spiegato tutto- sono Christian e Alice.
-Sono appena tornata. Stavo mangiando e tra poco vi chiamavo- mastico il boccone.
-Allora?- urla Alice
-Ci siamo baciati e stasera mi ha invitato a cena da lui- dico tranquillamente -è carino e bacia davvero bene, ma...-
-Bek, ascoltami- dice Christian con un tono nervoso -io non voglio che tu rimanga zitella- sento alice ridere -voglio dei bellissimi nipotini che potranno giocare con i miei figli-
-Anche con i miei!-urla Alice.
-Ma io non li voglio- dico dispiaciuta -io voglio essere la zia ricca che va in giro per il mondo e portare i giocattoli ai vostri figli- rido -comunque vado a riposare, vi amo a dopo-
- Ti amiamo anche noi- staccano.
Mi riposo un paio d'ore, mi sveglio e penso. Sinceramente non voglio andarci a casa di Peter, è inutile prenderlo in giro. Lo chiamo -Ehi,Peter...mi dispiace tanto ma questa sera non posso venire-
-Beka, io ho capito che tu hai paura di innamorarti- si ferma per un secondo -ma almeno provaci! Oggi siamo stati benissimo-
lo stoppo -No, scusami.- stacco.
Dopo circa 45 minuti mi chiama Dallas.
-Beka posso venire da te?- sta piangendo a singhiozzi
-Ehi, Dallas certo che puoi venire. Ti aspetto in giardino- preoccupata scendo e aspetto Dallas.
E' in lacrime. Corro ad abbracciarlo cercando di calmarlo e lo faccio accomodare sul divano che abbiamo in giardino.
-Ehi, calmati. Che succede?- gli chiedo preoccupata.
-Ricordi il ragazzo di ieri?- annuisco -E' mio fratello, si droga e il succhiotto che avevo è una lividura che mi ha fatto picchiandomi perché gli nascosi la droga- piange -oggi ha preso tutti i suoi risparmi e li ha spesi per andare a comprare quella merda- si asciuga la lacrima che scende velocemente sul suo viso -Quando ormai era fatto al massimo si è messo in macchina e ha fatto un incidente. È morto proprio come mio padre- urla e scoppia a piangere
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Oltre le apparenze.
ChickLitBeka è una ragazza di 19 anni, fa parte del gruppo più popolare della scuola. Non crede nell'amore e non è mai stata fidanzata. Il suo unico obiettivo è quello di andare a vivere in una grande città con la sua migliore amica Alice ed essere indipend...