7. Segreti

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 La mattina seguente, nonostante fosse una soleggiata Domenica di fine Novembre, mi svegliai piuttosto presto

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 La mattina seguente, nonostante fosse una soleggiata Domenica di fine Novembre, mi svegliai piuttosto presto.

Guardai l'orologio appeso alla parete e notai con mia sorpresa che erano soltanto le otto. Non avevo dormito granché, quella notte.
Continuavo a girarmi nel letto, pensando e ripensando a quello che era successo. Il bacio con Ashton, e la discussione con Luke.
Fui tentata di bussare alla porta della stanza di Kat, accanto la mia, ma decisi di evitare considerata l'alta probabilità che dormisse ancora.
Dunque afferrai una sigaretta dal pacchetto che la mia amica aveva dimenticato sul tavolo della mia camera ed uscii in terrazzo.
Portai con me l'accendino e portai la sigaretta tra le labbra, respirando lentamente. Cacciai fuori tutto il fumo, sedendomi a terra e guardando con malinconia il panorama di Sydney. Potevo essere così felice, pensai, se solo non mi fossi immischiata in questi drammi per ragazzi.
Perché, dopotutto, ultimamente la mia vita ruotava attorno a Luke e Ashton. Sospirai, cercando di scacciare quei pensieri e continuai a buttare via cerchi di fumo dalla bocca. Sorrisi nel momento in cui accesi il cellulare e trovai ancora una volta il messaggio del buongiorno da parte di Ashton.
Controllai anche la chat di Luke, ma di suoi messaggi neanche l'ombra. Sentivo che ce l'avesse con me per qualche motivo, nonostante dovessi essere io e soltanto io quella arrabbiata. Quando aveva scoperto che mi frequentavo con Ashton, infatti, il suo atteggiamento era cambiato.
Era diventato più brusco, e scontroso. Oserei dire geloso, ma non volevo crearmi false illusioni.
Il fatto che quei due si conoscessero, inoltre, non aiutava le cose. Specialmente se non erano mai stati in buoni rapporti.
Passarono due ore prima che sentii finalmente qualcuno tamburellare contro la porta della mia stanza. La aprii e vi trovai la mia migliore amica.
«Allora, com'è andato l'appuntamento di ieri sera con Ashton?» chiese quasi subito, dopo essersi tranquillamente accomodata sul mio letto in mia compagnia. A quella domanda stranamente arrossii, mordicchiandomi il labbro inferiore.
«Oh mio dio. Veronica!» esclamò subito lei, strattonandomi il braccio. Io e lei comunicavamo mentalmente, o attraverso gli sguardi, il più delle volte.
«Sì, Kat, sì. Ci siamo baciati.» confessai, assistendo alle sue grida di entusiasmo.
«Non ci posso credere, finalmente hai limonato con qualcuno che non sia Luke Hemmings!» continuò a strattonarmi il braccio per ben cinque minuti.
«Sì, okay. Beh, in ogni caso, sono stata io a baciarlo. E' stato.. bello, credo.»
«Credi?» ripeté, facendo una smorfia, «perché non mi sembri molto convinta? Non dirmi che Ashton bacia male.»
Sorrisi e roteai gli occhi al cielo, «non è questo. Lui bacia bene, ma il problema è un'altro. Anzi, il problema sono io.»
Katherine sbuffò, «lo sapevo. Pensi ancora a Luke.»
«Beh, i sentimenti non svaniscono nell'arco di ventiquattr'ore, lo sai?» borbottai, mettendo le braccia conserte sopra il cuscino.
«Lo so, ma pensavo che trovare un ragazzo carino come Ashton fosse l'ideale per toglierti dalla testa una volta per tutte quello stronzo di Hemmings.» ribatté lei, lisciandosi i lunghi capelli neri. Io, dal mio canto, mi limitai ad abbassare lo sguardo.
«Lo credevo anch'io. Ma non è giusto, non voglio usare Ashton per dimenticare Luke, non se lo merita.»
«Quindi, cosa intendi fare?» alzò le spalle.
«Dio, non lo so. Ho voglia di sbattere la testa contro il muro e morire.»
Lei mi fulminò con lo sguardo e riprese a strattonarmi il braccio, «dillo un'altra volta e ti prendo a schiaffi. Devi reagire, cazzo! Smettila di piagnucolare e piangerti addosso.»
«Per te è facile dirlo!» sbottai, lanciando il cuscino da qualche parte sul pavimento, «non sei tu quella innamorata del tuo migliore amico.»
Kat restò in silenzio.
«Fa schifo amare qualcuno che non ricambia i tuoi sentimenti, sai?» mormorai, «qualcuno che ti da per scontata ogni volta, che non da il giusto valore alla tua presenza. Non immagini quanto faccia male pensare a quella persona e sperare di averla con te, per sempre, pur sapendo che questo non accadrà mai.»
«Mai dire mai, tesoro» replicò lei, «e per quanto io mi sforzi di consigliarti di allontanarti da Luke per sempre, se è lui il ragazzo che vuoi, allora lotta per averlo.»
Il bello di parlare con la mia migliore amica era che, per quanto potesse all'esterno apparire come una ragazza frivola e superficiale, sapeva sempre come motivarmi e quali fossero i giusti consigli.
«Non posso» scossi la testa, esasperata, «ho già lottato abbastanza. Lui non mi vedrà mai in quel modo.»

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