Capitolo 12 _ Combatto in modo disastroso

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«Dis-Dissennatori...» sussurfai, in preda al panico.

Non sono una che si spaventa facilmente, ma ho letto molte leggende su di loro, e so che se ti "baciano", tu finisci dritto di filato in un manicomio.

«Esatto, piccola! E siamo venuti a darti una bella notizia! Tuo padre... Sta tornando... Solo per te.» dal suo tono di voce sembrava stesse ghignando, ma è ben difficile capire se sta ghignando davvero se il suo volto è ignoto.

«Tu! Stammi lontano!» gli mandai contro una sfera di fuoco, ma lo trapassò come se fosse burro.

Il mio coraggio svanì. Ma non del tutto.

«Ah, ah, ah! Illusa, nessuno può contro i Signori del Terrore! Non puoi toccarci, a meno che... Tu non voglia un bacetto...» si avvicinò al mio viso, e sentii la felicità andare a farsi benedire del tutto.

Ma la speranza c'era. E non mi avrebbe abbandonata.

*okay, diamoci dentro, proviamo ad usare i poteri degli altri!*

Cercai di sparare il fuoco, ma dalle mie mani uscì una polverina azzurra che li accecò momentaneamente. Mi scostai dal cerchio di Dissennatori, infrangendolo, e cominciai a correre velocemente attraverso cespugli e rami secchi.

Loro attraversavano gli ostacoli, quindi pian piano avevano riguadagnato il terreno perduto.

Inciampai, e loro mi attorniarono.

*di nuovo...*

Mi rialzai e cercai di lanciare ghiaccio stavolta, ma dalle mie mani uscirono fulmini; allibiti da questo rimasero lì a svolazzare, facendo i pali, e io ne approfittai per cercare di nuovo di elettrizzarli, saltai e riatterrai con le mani a terra, ma provocai una piccola spaccatura nel terreno dalla quale si poteva notare lava, poi uscì fumo. Quando, poi, provai a far crescere piccole montagnette di roccia, ne uscirono spuntoni di ghiaccio.

Che cazzo è 'sta storia?!?!?!

Il loro capo, mentre io mi guardavo in giro cercandolo, comparve alle mie spalle e mi colpì con non so quale arma al fianco, facendomi crollare in terra, sanguinante.

Ma sentii un verso, un suono melodioso, e un'enorme uccello dei colori del sole e del fuoco si stagliò sopra di noi.

Planò su di me, e mi lanciò uno strano panno nero e pesante.

Il mostro si mise a ridere, e a borbottare qual osa di molto simile a "che bell'aiuto".

Ma poi l'essere si rimise a cantare, stordendo tutti i miei nemici momentaneamente.

Quel canto donava gioia e speranza, e la speranza mi diceva di aprire il panno: era una mantella che mia madre mi aveva regalato quando andai in America. Ma una tasca sembrava contenesse qualcosa di grande e piuttosto pesante.

Ci misi dentro la mano, afferrando un'oggetto liscio, freddo e affusolato: era un lungo flauto d'argento, tempestato di rubini, diamanti, smeraldi e zaffiri.

*Come è possibile che tu abbia estratto una cosa così grande da una tasca cosi piccola?*

Me lo chiedo anch'io.

Smisi di scervellarmi e provai a suonarlo: non ne avevo mai usato uno, ma sembrava l'avessi suonato per tutta la vita.

Il suono, forte e melodioso, avrebbe fatto inginocchiare chiunque sotto la sua grandiosità: di fatti, il grande rapace si inchinò, maestoso anche da umile, e mi fece l'occhiolino.

Continuai a suonare, anche se mi pareva di sentire dei mugolii provenire da qualche posticino ignoto vicino a me.

Pian piano, le ombre cominciarono a scomparire, si sentiva un PUF, e un'ombra mancava all'appello.

Mancava solo il Dissennatore che li capeggiava tutti, quando lo vidi scoppiare, stavolta con un POP, e apparve alle mie spalle con lo stesso rumore: lui mi colpì e il flauto cadde lontano.

La melodia risuonava nell'aria ancora, ma era sempre più flebile, fino a quando si sentivano solo i nostri respiri, o risucchi, quel che era. E poi sempre i mugolii e i gemiti attorno a noi.

«Smettila ragazzina! Sei solo un pidocchio fastidioso!! Quando il padrone ti avrà sistemata, potremo finalmente vivere in pace, senza che esseri come voi ci infastidiscano!» con un gomito scheletrico mi colpì allo stomaco, facendomi cadere.

Cercai di alzarmi ma ricaddi sul fianco opposto, sentendo uno strano liquido colarmi fino alle labbra, aveva un sapore ferroso, come quello del sangue, e percepii un bruciore sullo zigomo.

Vidi l'uccello piumato volare e cantare sopra di me, distraendo io Dissennatore, per darmi il tempo di riprendermi.

Sentii davanti a me qualcuno azzuffarsi in un cespuglio, e per qualche secondo Lloyd si lanciò verso di me, ma venne afferrato dagli altri che lo trattenevano in tutti i modi.

*e per fortuna che ti ssei fatta sseguire...*

«Mollatemi, idioti! Zaffire, riprenditi! Lasciatemi, devo andare ad aiutarla!»

«Oh, oggi dev'essere il mio giorno fortunato... Posso mangiare un po' di felicità... Giusto, bambolina???» si girò verso di me, e per un'attimo sentii il cuore fermarsi.

Intendeva baciare Lloyd? Aveva l'intenzione di far realizzare le mie paure???

«Lloyd! Ragazzi! Scappate!!» cercai di alzarmi, ma ricaddi sulle ginocchia.

*dobbiamo arrivare al flauto, dobbiamo fare qualcosa!*

Mentre era distratto dall'uccello (che aveva cominciato a beccarlo sul "volto"), io corsi fino a quel bagliorino argentato e ripresi la mia arma, ma rinunciai a suonare quando non riuscii a fare neanche un SI.

Allora lo usai come una mazza da baseball e lo colpii sul petto, e ai miei piedi cadde una costola, ma cadde anche uno schizzo del mio sangue. Rinunciai.

E quando lui mi spinse in terra, pensai a quanto rimpiangevo la katana che avevo visto in mano a Kai.

Allora il flauto si illuminò e diventò una spada, con tutte le pietre preziose incastonate sull'elsa, e mi rimandava un bagliore azzurro.

Perfetta.

Sentii ancora una volta l'energia scorrermi dentro, fendetti l'aria due volte e vidi che non avevo più nessun problema, il sangue rimaneva al suo posto.

«Ehy, tu! Brutto mucchio d'ossa!» urlai, esibendo la mia spada. «Fatti sotto!»

Il Dissennatore si diresse annoiato nella mia direzione, alzò una mano per parare il mio colpo ma, invece di diventare polvere, la sua mano venne mozzata e cadde, integra, a terra con un sonoro tonfo.

Lui la "guardò" stupito (se stupito si può dire lo sguardo di uno dal volto coperto).

«Adesso non potrai più sghignazzare!» mi alzai di nuovo e corsi verso di lui: mentre la mia spada gli trapassava la cassa toracica, dalla sua mano comparvero artigli che scalfirono la mia tempia destra.

Come se non bastasse, appena lui scoppiò in fumo, la sua mano riprese vita e mi colpì lo stinco, scavando nella mia pelle con non so quali artigli.

Urlai di dolore.

La pugnalai, ma il danno ormai era fatto: avevo quattro buchi enormi nella gamba, probabilmente la metà dei miei muscoli era stata strappata, e continuava a zampillare sangue.

*beh, non c'è due senza tre, no?*

🖤☯🖤

1092 parole

Scusate se il capitolo di oggi è così lungo (ma cosa sto dicendo, come minimo siete le persone più felici di questo mondo 😝). Godetevi questo speciale a caso.

Cosa succederà ora a Zaffire, che è stata ripetutamente colpita in punti del corpo piuttosto sensibili? Schiatterà?

Chi sarà il rapace dai colori del sole?

Ma soprattutto, perchè i ragazzi mantenevano Lloyd?

L'ultima domanda non ha una risposta in realtà, solo che non sapevo cosa cazzo fargli fare. 😅

Va be', ciauuuuu 😂💙😘

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