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Sara Sampaio per Grazia Italia.

È nata in Portogallo. Mi parli della sua terra e delle sue bellezze.
«So di essere di parte, è ovvio, ma il Portogallo è il Paese più bello del mondo. Il cibo, la gente, l’energia che si respira: è un posto davvero speciale. Abbiamo montagne incredibili e spiagge bellissime, per non parlare di laghi e colline. Insomma, abbiamo tutto».

Come ha iniziato la carriera di modella?
«A 16 anni ho vinto un concorso. Come premio mi hanno offerto un contratto con un’agenzia portoghese. Il resto è storia».

Che tipo di infanzia ha avuto? La passione per la moda è iniziata già da bambina?
«Facevo molto sport, studiavo musica, andavo a scuola d’inverno e al mare d’estate. Niente di straor-dinario. La moda non mi interessava, non ne sapevo niente e infatti, se la gente vedesse certi miei look di allora, avrebbe molto da ridire».

Il lavoro di una top model guardato dal di fuori sembra meraviglioso. È davvero così? Qual è l’aspetto più bello?
«Probabilmente viaggiare e la possibilità di visitare posti incredibili e di conoscere persone straordinarie. E poi non sono da sottovalutare l’indipendenza economica, la possibilità di crearti una carriera e di gestirla come una vera donna d’affari fin da giovane».

Però, intorno alla vita delle modelle, c’è anche tanto mito. Qual è la cosa che secondo lei la gente non capisce o non conosce del vostro lavoro? 
«Che non è tutto glamour come sembra. Quando scattiamo in una spiaggia tropicale non vuole dire che siamo in vacanza. Molti dei Paesi e delle città che ho visitato, li ho visti solo dall’interno di uno studio fotografico. L’altro aspetto che molti ignorano è la solitudine: prendi aerei da sola, arrivi in albergo da sola, mangi da sola. Certo, poi sul set si lavora con molta gente, ma spesso sono persone che vedi una volta e poi mai più. Quando il lavoro è fatto, tu torni da sola nella tua stanza, mangi di nuovo da sola e prendi da sola l’aereo per tornare a casa o per andare in un altro posto il giorno dopo, dove rifai la stessa trafila. E questo dura, a volte, per mesi. La gente pensa che ci muoviamo in gruppo, ma non è così».

Sara Sampaio, 26 anni, per Vogue Magazine

Sì, l’impressione è anche che spesso le modelle siano tutte amiche tra loro. Infatti mi chiedo: con la competizione come si fa? Le è capitato di perdere un lavoro perché magari è andato a una sua amica? E in quel caso, che cosa succede?
«Certo che mi è capitato. Fa parte del gioco. Accade spesso quando anche le tue amiche sono modelle di successo, è normale. E quando succede non puoi prenderla sul personale, anche perché una volta sei tu a perdere il lavoro, la volta dopo magari lo ottieni e lo perde una tua amica. Si vince e si perde, come sempre nella vita».

Chi sono i suoi amici nel mondo della moda?
«Le modelle Sadie Newman, Shlomit Malka, Josephine Skriver, Jasmine Tookes e Lais Ribeiro».

Se dovesse indicare un momento di svolta nella sua carriera, quale sarebbe? 
«Non so se ci sia mai stato, vedo più la mia vita come un insieme di piccoli passi che pian piano mi hanno portato dove sono, anzi, dove volevo. Ovviamente diventare uno degli angeli del marchio di intimo Victoria’s Secret è stato uno dei traguardi che mi ha permesso di essere conosciuta».

Perché?
«È uno show entrato a far parte della cultura popolare. È difficile dire di preciso che cosa ci sia di speciale, perché è tutto l’insieme a esserlo. Da modella ti senti parte di un gruppo di donne straordinarie, ma anche di una grande famiglia».

La bellezza è di per sé un modo per acquistare sicurezza in se stesse?
«Penso che non preoccuparsi di quello che pensano gli altri sul tuo aspetto fisico sia la dimostrazione più alta della forza di ogni donna».

Come si tiene in forma?
«Cerco di rispettare una dieta bilanciata e mi alleno in palestra 3-4 volte a settimana. Preferisco raggiungere l’equilibrio piuttosto che passare da un eccesso all’altro».

Una modella deve prendersi cura del proprio corpo nello stesso modo in cui lo fa un’atleta? 
«Io atleta lo sono stata davvero, da bambina. Ho praticato nuoto e karate e ho gareggiato in competizioni di alto livello. Oggi ho amici che sono sportivi professionisti e, se paragono quello che faccio io con quello che fanno loro, devo dire che no, non posso considerarmi un’atleta. Mi alleno, ma non arrivo a quei livelli di intensità».

Ha studiato matematica all’università. Che cosa le piaceva di questa facoltà?
«Ho sempre amato la matematica, per me l’aspetto affascinante è che, quando hai a che fare con i numeri, non c’è spazio per l’interpretazione: una cosa o è giusta o è sbagliata. Apprezzo molto questo tipo di sicurezza».

La nostra bellissima Sara in copertina per Vogue Magazine Joyas, Spagna

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La nostra bellissima Sara in copertina per Vogue Magazine Joyas, Spagna.

Come immagina il suo futuro? È vero che le piacerebbe passare al cinema?
«Sì, voglio veramente diventare un’attrice. È così che mi vedo nel futuro ed è il prossimo obiettivo a cui sto lavorando».

E il web? Le piacciono i social media? 
«Sì e no. Credo siano uno strumento incredibile per restare in contatto con gli amici e i fan, ma sono anche pieni di gente negativa che passa le giornate a dire cose orribili sugli altri. Questi ultimi cerco di ignorarli, mi concentro solo sugli aspetti positivi».

Ci sono molte ragazze anche giovani che guardano a lei come a un esempio. Sente questo tipo di responsabilità?
«So che quello che faccio può avere un effetto su chi mi segue e cerco di esserne consapevole, ma non chiedo a nessuno di essere come me. Anzi, penso che ognuno dovrebbe essere la migliore versione di se stesso, non di qualcun altro».

Che cosa direbbe a una ragazza che non si piace?
«Di concentrarsi sulle cose positive di se stessa, di guardare a quello che ha e non a quello che non ha. La positività è la nostra stella polare».

Tanta sicurezza in se stessi si può imparare?
«Puoi fingere di essere forte. Ma la sicurezza vera devi sentirla dentro. Si può fare». 

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