C'è una volta,
una soltanto,
c'è un amor così forte da fare spavento,
che asciuga il tuo pianto con aria disinvolta,
sorride al tuo viso repente amaranto
e tra il tuo sgomento ti bacia d'incanto.Tutti lo vogliono, lo cercano invano
e affranti si dolgono se alle grida non giunge
Ma l'assicuro, un dì attiguo o lontano
la metà del frutto all'altra si congiunge.C'è quell'amore, dunque, una volta
per cui vale di perdere il fiato
talmente giusto da esser peccato
talmente errato da esser beato
e per cui val la pena, a iniziata rivolta
tentare il tentabile e pure il vietato.Dannata la vita ad avermi concesso
l'amore più sincero e più disarmante
avendo omesso che poi in un istante
l'avrebbe ripreso senza permesso.
Incessanti il dolore e la riluttanza,
spiragli di luce si alternano all'ombra
e nel chiaroscuro il suo canto rimbomba
e tento di tutto tra lenzuoli d'organza
su quello che è letto, su quello che è tomba.Così tra le onde di un mare già morto
ho gettato il cuore anch'esso trapassato,
che senso avrebbe raggiungere il porto
se quello che voglio è quello che è stato?
Così è tra le nubi di una notte appassita
è spirata anche l'anima, non più motivata
e senza una guida, senza una meta
che senso avrebbe aggrapparsi alla vita?
Ma c'è quell'amore
e c'è una volta soltanto,
che con il suo tepore
fa nascere il canto,
che dal suo bagliore
di foglia d'acantoconseguono brividi,
consegue anche il vanto;
se c'è quell'amore
bramato ancor tanto
io non posso arrendermi
e trasformarlo in rimpianto.Marginali le lacrime, ogni grido, ogni ferita
niente ha importanza se non provare ad ogni costo
a vincere la partita
inaugurando agosto.Adesso è quasi finita
ma è quel quasi a tenermi in vita.
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E' quasi finita
PoetryTrecentocinquanta parole in versi sanguinate dalle mie dita in un'ora di lucida follia