NaLu •|| Amore? ||• [COMPLETA]

Capitolo 3

Mentre preparo un altro po' di pancakes per Sting, mi giunge all'orecchio una domanda

"Lulu, ma tu e Natsu state insieme?" Dice Sting.

A quella domanda divento rossa dalla testa ai piedi.

Mi giro verso mio fratello

"No, non stiamo insieme. Siamo solo AMICI"

Tutti scoppiano a ridere, e io mi unisco a loro dopo un po'.

Verso mezzogiorno tutti se ne vanno, e rimangono Natsu e Sting.

Loro si guardano come due imbecilli.

"Ragazzi... Ehi!" dissi guardandoli.

"OU MI VOLETE RISPOMDERE RAZZA DI IMBECILLI!?"

(E questa è una versione fotocopia, di quando mi arrabbio)

Loro si voltarono

"Io me ne vado, se volete darmi conto io sono nella mia stanza"

E me ne vado in camera mia.

Cazzo speravo che Natsu dicesse qualcosa quando ho detto che eravamo solo amici!!!

Credimi, secondo me, lui è cotto di te. *Fa una faccia pervy*

Zitta perversa di una coscienza che non sei altro. Non può essere, e anche se fosse Natsu non mi piace

Ma sei sicura?😏

No...cioè...non so se mi piace....ma forse...

POV. NATSU

Vedo Lucy andare in camera sua, e di scatto guardò Sting.

"Secondo me è cotta di te" dice Sting

"Anche io lo penso, ma non ne sono certo"

"Ma a te piace Lulu, vero?"

"Un pochino..." Dico grattandomi la nuca nervosamente.

"Un avvertimento: falla soffrire e sei morto e sepolto"

"Ok capo" dico ridendo.

"Sono serio"

"Va bene"

POV. LUCY

Sono sul mio letto, a giocare con il computer, quando sento bussare.

"Chi è?"

"Tizio"

"Entra Sting"

Sting entra, e si siede sul letto.

"Ti ho portato una cosa" dice a un tratto.

Mi giro verso di lui e lo fisso

"Allora? Cos'è?" Dico con un sorriso

"Vieni, andiamo in salotto, l'ho posato sul divano"

Io corro come una bambina verso il salotto e vedo una custodia enorme sul divano.

Mi metto le mani alla bocca pensando fosse il regalo che sognavo da usare vita.

Sting viene verso il divano è inizia e aprire la custodia.

Quando vedo quello che ci sta dentro mi copro la bocca per lo stupore e la felicitá.

Abbraccio Sting fortissimo, e esco il mio regalo.

Era una chitarra elettrica bellissima.

Sin da piccola ho sempre sognato poter suonarla, ma mio padre non me la comprò mai. Cosí a 11 anni mi facevo dare lezioni private, senza che mio padre lo scoprisse.