Capitolo 5

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Ci sono persone che non finiscono mai di volersi bene, semplicemente perché ciò che le lega è più forte di ciò che le divide."

~ Johnny Depp. ~

~•~•~

Ben presto raggiunsi i miei due amici e corrugai la fronte quando notai che avevamo sorpassato, già da qualche metro, la fermata dei taxi. Mi fermai sui miei passi voltandomi verso Mathias, che nel frattempo mi aveva raggiunta, e spalancai le braccia guardandolo in modo confuso.
"Ma si può sapere dove diavolo stiamo andando? La fermata dei taxi l'abbiamo già sorpassata."
Alle mie orecchie arrivò, ben presto, la risposta alla mia domanda ma la cosa che mi stupii è che colui a cui apparteneva quella voce non era Mathias, che si trovava di fianco a me, ma apparteneva al suo migliore amico, che si trovava a molti metri di distanza da noi due.
"Ma ti pare che vi facevo tornare da sole a quest'ora di notte, con un misero taxi?"
Questa fu la risposta che mi arrivò alle orecchie.
Il mio sguardo si alternava, incredulo, tra i due ragazzi e dalle mie labbra ne uscii una sonora risata nervosa.
"No, ora mi spieghi come cavolo ha fatto a sentirmi?"
Alla mia domanda notai Mathias strizzare appena gli occhi, come a concentrarsi per fare non so cosa. Lui serrò le labbra per poi rivolgermi un sorriso di cortesia.
"No bambola, fidati hai visto male. Lui era vicino e poteva sentirti benissimo."
Dopo aver detto ciò, mi diede una schicchera sulla fronte sorridendo, allora io gli afferrai la mano e gliela abbassai molto lentamente scandendo la mia risposta:
"Non mi far passare per scema, so quello che ho visto e sentito."
Il suo sguardo alla mia risposta divenne come vuoto.
Lo vidi digrignare i denti ed avvicinarsi a me minacciosamente.
"Capisci la mia lingua cazzo? Lui stava vicino a noi. Chiaro? Non mi rompere più le palle."
Rimasi sconvolta e spaventata dal suo cambio repentino di umore. Deglutì a fatica quando notai che il ragazzo continuava a fissarmi con quello sguardo difficile da decifrare.
Dopo qualche secondo vidi comparire, dal buio, Damian che afferrò l'amico per l'orecchio e gli ci sussurrò qualcosa che lo fece calmare.
Allora, io, iniziai a guardarmi intorno alla ricerca della mia amica e la vidi stesa, nella Range Rover di Damian, coperta dalla giacca di quest'ultimo. La mia testa iniziò a girare vorticosamente a causa di tutte le cose accadute nel corso della serata. A salvarmi da una caduta, rovinosa, furono le braccia forti di Mathias, che mi afferrarono per la vita tenendomi su.
Mi ressi al suo braccio e posai, ben presto, la testa sul suo possente petto fino a quando non mi sentì leggermente meglio, allora mi staccai e voltandomi verso di lui, imbarazzata, lo guardai negli occhi.
"Beh, grazie mille Rodriguez!"
Dopo averlo ringraziato, mi fermai ha guardarlo meglio e corrugai la fronte nel notare il colore dei suoi occhi.
Qualche minuto fa erano...più chiari, ma com'è possibile?
Sarà di sicuro l'alcool.
Cercai di auto convincermi mentre il ragazzo accanto a me continuava a parlarmi senza che io ascoltassi minimamente le sue parole.
"Mi hai sentito?"
Mi chiese lui ed io in tutta risposta scossi appena la testa per poi scusarmi.
"Puoi ripetere?"
Sussurrai guardando i suoi occhi.
"Ho chiesto semplicemente come stai."
Mi scansò i capelli da davanti gli occhi.
"Sì. Sto bene grazie. Possiamo andare in macchina da loro?"
Lui annuì in risposta e mi condusse verso la macchina.
Una volta raggiunta essa, vi trovammo Damian, fuori, appoggiato alla portiera del guidatore.
"Baylee vai avanti grazie. Frate puoi guidare te? Così sto dietro con Lisa per assicurarmi che stia bene."
Chiese il ragazzo all'amico che annuì in risposta per poi prendersi le chiavi della macchina e salirci sopra.

Il viaggio in macchina, fu più lungo del previsto, quindi capii che stavano portando entrambe al piccolo appartamento della mia amica. Essendo un viaggio alquanto silenzioso presi dalla borsa il mio cellulare e notai sette chiamate perse e 13 messaggi da parte del mio ragazzo, allora mi portai una mano sulla fronte. Li aprii e li lessi uno ad uno e il testo era presso più sempre lo stesso: "Dove sei?", "Stai bene?", "Perché non mi rispondi?" ed altri fin troppo simili, allora sbuffai pesantemente.
Digitai velocemente la risposta, dove mi scusavo e gli dicevo che mi si era scaricato il cellulare perché stavo studiando a casa di una mia nuova amica, ed una volta inviato posai nuovamente il telefono dentro la borsa.
Con la coda dell'occhio guardai dallo specchietto retrovisore, situato alla mia destra, e notai Damian accarezzare dolcemente la guancia sinistra di Lisa, la quale ora dormiva profondamente, mentre la stringeva tra le sue braccia. Quella scena fece nascere sulle mie labbra carnose, un sorriso del tutto spontaneo. Ora capii il discorso che Mathias mi fece durante la serata al pub, da poco conclusa, quando mi disse che tra i due vi era un rapporto molto speciale. Il loro rapporto era un mix tra amicizia, amore ed anche fratellanza, proprio come se si trovassero in un limbo, incapaci di uscirne.
Da quel poco che avevo potuto osservare, lui era un ragazzo fin troppo orgoglioso per potersi accorgere dei sentimenti che prova nei confronti della ragazza di cui si sta prendendo cura proprio ora, nei sedili posteriori, ma in lui si può notare anche un grande animo. Lei invece deve essere una ragazza alquanto timida, a tal punto da non riuscire a fare la prima mossa. Ero arrivata, quindi, a questa conclusione, se i due non faranno alcuna prima mossa di loro spontanea volontà toccherà a me metterci lo zampino, poiché ognuno merita di essere felice nella propria vita.
A risvegliarmi, bruscamente, dai miei profondi pensieri fu il ragazzo alla guida, che tanto odiavo, schioccandomi le dita davanti agli occhi.
"Per quanto possa essere fantastica New York, siamo arrivati a casa. Sù scendiamo bella addormentata."
Affermò lui scendendo dalla macchina e facendone velocemente il giro per aprirmi la portiera. Lo ringraziai e scesi.

In Another Life Where stories live. Discover now