Won't forget you//Sasha Blouse

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Rumori distanti, grida, colpi, un trambusto insopportabile. Lei voleva solo dormire. Erano anni che combatteva una battaglia più grande di lei, erano anni che viveva quella  vita. Ma quanto aveva perso durante quegli anni...la sua casa, la sua famiglia, molti dei suoi amici.

Aveva visto la morte in così tante forme, immagini che non sarebbero mai scomparse dalla sua mente, impresse a fuoco nella memoria. Dopo tutto quel sangue, dopo tutto il dolore,  voleva solo chiudere gli occhi e lasciarsi andare. Era così stanca...

La voce di Connie le risuonò forte nelle orecchie, l'unico suono che riuscì a distinguere da quella cacofonia indistinta, e riaprì gli occhi di scatto. Connie era davanti a lei, in lacrime, e urlava il suo nome.

"Non-" rantolò la ragazza, "C-connie..."
"Sasha, ti prego..." Singhiozzò lui, accarezzandole dolcemente una guancia, "Resta con me. Andrà tutto bene-"
"Dannazione!" Esclamò Jean, affianco all'altro. La vista della ragazza era appannata, ma riconobbe il terrore sul volto del ragazzo. 'Oh, no' Pensò la ragazza, 'Chi sta morendo proprio ora che stiamo tornando a casa?'.

"Casa..." sussurrò, prima di chiudere nuovamente gli occhi, le palpebre davvero troppo, troppo pesanti.
Sentiva la vita scivolarle via dalle dita, sentiva di aver mollato la presa, sentiva l'anima abbandonare il corpo, abbandonare tutti gli altri che fino ad allora erano stati accanto a lei, e per ultima cosa, sentì di andare verso un altro luogo, un luogo in cui finivano coloro che venivano presto dimenticati,  condannati all'oblio       eterno.

Era una sensazione strana: voleva gridare, battere i pugni a terra come quando era bambina e suo padre non le lasciava l'ultima coscia di     selvaggina appena catturata, ma allo stesso tempo, si sentiva in pace, senza preoccupazioni. Attorno a lei, tutto divenne buio, i suoni cominciarono a svanire, ma qualcosa la tenne attaccata alla realtà fino all'ultimo respiro.

"Non ancora" Implorava la voce ormai flebile di Connie, "Devo ancora dirti..."
Il mondo si bloccò per un secondo, la mente della ragazza si fece improvvisamente lucida, per un  ultimo, tremendo attimo.                
"...quanto ti amo"

Sasha spalancò gli occhi, sicura di trovare il viso di Connie a pochi centimetri dal suo, ma vide soltanto bianco. Un'assurda, interminabile distesa di bianco. Era il soffitto di una stanza? Era lo stesso cielo plumbeo della mattina in cui erano partiti per Marley? Sasha non ne aveva idea.

Sapeva però di essere sdraiata a pancia in su, la stessa posizione che aveva quando aveva chiuso gli occhi, poco prima di sentire le parole di Connie. Ma perché era stata sdraiata sul pavimento del dirigibile? La realizzazione la colpì come uno schiaffo: le avevano sparato.

I ricordi si accumularono tutti assieme nella mente della ragazza, formando prima un miscuglio indistinto e dando vita poi a un quadro della situazione chiaro e completo. Due ragazzini erano saliti a bordo del dirigibile, uno di loro aveva un fucile, e il colpo che venne sparato l'aveva colpita in pieno.

Percepì all'improvviso una strana sensazione, come se fosse sdraiata su qualcosa di bagnato, e si tirò a sedere con uno scatto. In effetti, scoprì di trovarsi immersa nell'acqua.

Premette i palmi delle mani contro il pavimento bianco, o almeno, quello che le sembrava un pavimento bianco, e scoprì che il liquido le raggiungeva a malapena il polso.

Il luogo in cui si trovava era soltanto un po' allagato, come quando nella casetta dove viveva assieme al caporale e al resto della squadra era entrata un po' d'acqua durante un forte temporale. Il caporale li aveva   costretti a gettare fuori dalla porta a secchiate tutta l'acqua piovana, e successivamente a lavare e asciugare qualsiasi cosa fosse entrata in contatto con la pioggia.

Attack On Titan|One ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora