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«josh, tu...», comincia tyler. ma poi si ferma. mi guarda e non sa se andare avanti.
«cosa?», faccio io per spronarlo a continuare.
sospira e si accarezza i capelli. mi piacciono i suoi capelli.
«tu mi hai detto che chi ti ha picchiato...», si ferma di nuovo, ma io non dico nulla. «be' ti hanno chiamato frocio. che è successo?»
non so come rispondere. bevo la mia red-bull e cerco le parole.
«io... io penso di essere gay. non lo so. forse sono bisessuale o anche pansessuale. so che quando mi piace un persona non mi piace dipendentemente da cosa ha nei pantaloni, ecco.», mentre parlo mi manca il fiato. so di avere un aspetto di merda, e so di fargli pena. sta cercando di raccogliere pezzi di me, e io voglio che lo faccia.
non so perché mi fido di lui.
«e loro come lo sanno?», tyler sembra confuso. non sa più come funziona il liceo?
«lo fanno per darmi fastidio. come le granite», dico per fargli un esempio. «una volta mi finì un pezzo di ghiaccio nell'occhio e dovetti andare in infermeria»
tyler mi guarda sconvolto. è adorabile.

message man || joshlerWhere stories live. Discover now