capitolo 6

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Io e Ermal stavamo giocando, come al solito. Stavamo giocando con le macchinine e i suoi due peluche. Ad un certo punto entra Sabrina con in braccio sua figlia.
"Ermal è ora di fare la nanna".
"Ma io non ho sonno!"
"Ermal vai a dormire!"
"No!"
"Ermal vuoi la ninna nanna?" Gli chiedo e lui mi guarda strano.
"Non sono un bambino".
"Dai andiamo a dormire" lo prendo in braccio e prendo la chitarra. Andiamo in camera sua e lo appoggio sul letto gli tolgo le scarpe e gli apro l'armadio e gli prendo il pigiama. Uno blu con una luna disegnata.
"Non mi va il pigiama". Dice imbarazzato.
"Dici? Sull'etichetta c'è scritto: "taglia dai cinque ai dieci anni". Gli sorrido. Gli tolgo la maglia e gli metto la maglia e poi gli sbottono i pantaloni e gli metto anche quelli. Alzo lo sguardo è tutto rosso. Gli prendo la mano e gli lascio un bacio.
Gli tolgo le coperte e lui appoggia la sua testa sul cuscino. Gli sorrido. Prendo la chitarra e sistemo le corde.
"Fabrizio!"
"Dimmi".
"Senza la mia zebra io non dormo".
"Aspetta qui" vado a prendergli il peluche e torno in camera.
"Tieni" gli lascio il peluche e lui lo abbraccia tutto felice.
"Che canzone mi canti?"
"Sorpresa"
"Ok".
"Posso fare a meno dei milioni tanto portano solo problemi, ma non posso non amare del vino non amando troppo gli schemi. Posso fare a meno di un motore è troppo bello camminare. Posso fare a meno di sapere perchè spesso preferisco immaginare, ma che dire che fare. Quando io, io non posso fare di te che sei l'infinito tra i miei desideri. La la. Tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri e questa canzone che gira e rigira la dedico a te. Il mio unico amore..."
Mi fermai quando lo vidi, era già entrato nel mondo dei sogni. Mi alzo e gli lascio un bacio sulla sua fronte.
"Buonanotte!" Sorrido e vado via.

[All'una di notte]

Mi svegliai e trovai difronte a me Ermal, con le gambe "incrociate".
"Ehy Ermal, che succede?"
"Devo andare in bagno". Mi alzo e andiamo in bagno. Dopo qualche minuto esce, lo aiuto a lavarsi le mani e torniamo a dormire.

[Alle due e mezza di notte]

Riapro gli occhi dopo essere stato chiamato da Ermal. Mi tolgo la coperta e mi siedo sul letto.
"Dimmi".
"Ho sete".
"Ok..." mi alzo e gli prendo la mano e lo porto in cucina. Apro uno scaffale e prendo il bicchiere di plastica, lo chiudo e apro il frigo, prendo la bottiglia. Gli verso l'acqua nel bicchiere.
"Tieni".
"Grazie". Beve e fa un piccolo sbadiglio. Io lo prendo in braccio e lo porto in camera sua.
"Buonanotte".
"Notte!" Gli sorrido e torno in camera mia.

[Verso le tre di notte]

"Fabrizio!" Mi sveglia per l'ennesima volta Ermal. Adesso basta! Voglio dormire.
"Che c'è!?" Lui mi guarda spaventato.
"Io...io, scusa". Scappa via, io lo inseguo e lo trovo che piange. Mi avvicino a lui e appoggio la mia mano sulla sua piccola spalla.
"Che succede?"
"Ho fatto un incubo!" Dice continuando a piangere con la testa sul cuscino.
"Non è successo niente". Lo prendo in braccio e faccio dei cerchi sulla schiena per farlo calmare.
"Non andartene via".
"No, ma cos'è successo?"
"Stavamo giocando e poi è arrivata una porta, tu ti sei alzato e hai aperto la porta. Io ti ho seguito. Ti ho preso la mano e tu...tu" piange più forte di prima. Io lo abbraccio e mi siedo sul letto.
"Shh, io non me ne vado, rimango qui. Rimango qui con te".
"Mi sono spaventato!" Dice togliendosi una lacrima.
"Io ti voglio bene". Sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia. Mi stendo e metto al mio fianco Ermal.
"Vogliamo dormire insieme?"
"Si" mi abbraccia e con una mano tra i suoi capelli, ci addormentiamo.

|| Mio figlio|| MetamoroWhere stories live. Discover now