CAPITOLO 2 L'INCONTRO

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Ed ecco un'altra giornata del cazzo, sveglia alle 6:00, doccia in fretta, colazione ancora più veloce,ci si veste e si parte per andare al lavoro. Sono 20 minuti a piedi da casa mia, lavoro per un giornale molto famoso.

Oggi mi sento più stanca del solito, non parlo solo fisicamente ma soprattuto mentalmente.

Uscita dal uffico la mia collega Marta mi chiede di andare a prendere qualcosa da bere, ma io rifiuto, voglio solo passare lungo quella via per vedere se c'è ancora quella ragazza che ha fatto breccia nel mio cuore.

Passando di lì, stranamente nessuna ombra di Amanda, cosa sarà successo tra me e me penso.

Sento un rombo di motore di una moto alle mie spalle, mi giro..c'è lei. E' lei.

Mi sta parlando, ancora non realizzo, mi sta parlando.

Allora non era tutto nella mia testa. Ha la voce molto più sensuale di quanto pensassi, molto roca, non roca da fumatrice di 40 sigarette al giorno, di quel roco sexy.

Piacere, sono Amanda, ti ho visto passare parecchie volte da qui, ho aspettato tanto per un maledetto ciao, non potevo più resistere, ti andrebbe di bere qualcosa con me?

Svegliatemi se sto sognando...Una tipa da moto, il mio istinto non sbagliava, forse azzecco anche che è una tipa da birra e Whiskey, non ci resta che scoprirlo.

Piacere Amanda, io sono Eva. Eh si, accetto volentieri l'invito, veramente non aspettavo altro!

Perfetto, parcheggio la moto, intanto tu entra dentro.

Mi guardo intorno, mi siedo goffamente, aspettando nervosamente Amanda.

Mi sento osservata, ma è tutto nella mia testa, ed eccola qui che arriva, con quei suoi occhi caldi e misteriosi e quel sorriso così rassicurante, tutti i problemi che mi ero creata prima in un attimo sono scomparsi.

Amanda: Allora, sei una che si fa desiderare, mesi di sguardi e neanche una parola.

Uno sguardo vale più di mille parole. Dissi io, arrossando leggermente in viso.

Amanda: Forse è vero, ma stare qui adesso a parlare a quattro occhi non pensi sia meglio?

Prima che potessi rispondere si avvicina la cameriera: "Amanda per te il solito, e lei signora cosa gradisc?"

Io prendo un Pinot nero, grazie.

aspettando curiosamente quale fosse il solito di Amanda, mi preparo a rispondere alla domanda di prima.

Penso che sia molto meglio, comunque complimenti per la moto, è molto più bella nella realtà che nella mia testa.

AMANDA: Allora non sono la sola ad aver fantasticato su te e....su noi!

Su noi? Lo ha detto davvero.

Ed ecco che ritorna la cameriera, uno strano silenzio pervade quella conversazione, le bevande sono arrivate.

Ed eccola là, una bella birra fresca.

Ed anche sulla birra non sbagliavo, dimmi sei anche un tipa da Whiskey?

AMANDA: Si, e ascolto anche Vasco Rossi in caso te lo stessi domandando!

Mh, quello era nella lista, dimmi qualcosa di te che non sia troppo ovvia

AMANDA: Il fatto che tu mi piaccia, è troppo ovvio? disse sorseggiando gustosamente la sua birra fresca.

Arrosisco in viso. Un rumore di un telefono rovina quell'atmosfera che si era creata. Guardo il telefono, è il mio, è mio marito. Avevo completamente dimenticato della cena tra colleghi di questa sera.

Mi piacerebbe molto riverderti, adesso devo proprio andare, questo è il mio numero inviami un messagio quando vuoi, penserò io a richiamarti.

la saluto con una lenta e dolce carezza sulla mano. La vedo lì guardarmi con aria confusa.

Quanto mi sarebbe piaciuto restare lì a parlare con lei.

IO NON ESISTOWhere stories live. Discover now