Potevo parlare di qualunque cosa

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C'erano tante cose che potevo raccontare a Bash di Avolea. Potevo raccontagli della scuola, di quanto la gente si aiuti a vicenda, come quando l'incendio aveva distrutto casa Gillis e insieme l'avevamo riparata. Potevo raccontagli tantissime cosa ma, tra tutte, gli ho parlato di Anna. Forse perché mi manca. Non lo so nemmeno io. Gli parlo di lei, dei suoi capelli rossi e della sua parlantina perenne. "La conosci da molto" mi chiede seguendo realmente il mio discorso. "Non esattamente. È arrivata ad Avolea da relativamente poco. Un anno forse" spiego piano rendendomi conto che effettivamente Anna non era con noi da tantissimo e che comunque parlavo di lei piuttosto che di chiunque altra. "Si è trasferita con la sua famiglia?" chiede ancora davvero curioso di saperne di più su di lei. "No. Anna non aveva una famiglia prima di arrivare da noi. È stata adottata dai signori Cuthbert. I due fratelli volevano un maschio ma è arrivata lei e la hanno tenuta" spiego senza realmente guardare l'uomo in faccia. Nella mia mente vedo lei, le sue mille lentiggini e i capelli che lei tanto odia ma che io trovo assolutamente bellissimi. Continua a parlare e racconto a Sebastian di quanto sia intelligente e coraggiosa. "C'è stato un'incendio ad Avolea quando lei era arrivata da poco. La casa di una nostra compagna a preso fuoco e l'intera città è corsa in aiuto della famiglia. Ero sul tetto per aiutare e ho visto un'ombra muoversi per la casa. Dopo poco mi è comparso il viso di Anna davanti. Ha sbattuto la porta e se ne è andata" spiego velocemente sentendo la paura crescere in me al ricordo di quel momento. Credo che sia uno dei momenti nel quale ho provato più paura in assoluto. "No aspetta. È entrata in una casa in fiamme da sola quando la casa era già vuota?" chiede incredulo e io annuisco alla sua domanda. "per quale motivo?!" chiede sconvolto. "In un manuale all'orfanotrofio ha letto che il fuoco ha bisogno di ossigeno ed è entrata a chiudere le porte per toglierlo e far spegnere più velocemente l'incendio" spiego ricordando le parole di Diana. Bash sorride. "Fortunato chi se la sposa" dice prima di girarsi e mettersi a dormire. Spalanco gli occhi rimanendo bloccato. Fortunato chi se la sposa. E pensare che molti a casa la odiano. Che idioti. Provo ad immaginarmi una Anna più grande, vestita di bianco che percorre la navata della chiesa di Avonlea. Vedo il suo sorriso e la gioia nei suoi occhi. Provo ad immaginare chi l'aspetta all'altare. Ci provo tutta la notte ma non ci riesco. Non riesco ad immaginare nessun altro che non sia io in piedi accanto a lei.

Angolo me
Non mi piace particolarmente ma fa nulla. Ci tenevo a chiudere scusa se si ripresenta ancora l'incendio ma è un momento che mi ha toccata particolarmente per dei motivi che non sto qui a spiegare per Non annoiare.
Sto lavorando al primo incontro di Anna e Gilbert e mi mi sto prendendo molto tempo perché ci tengo che sia speciale. Bene. Non vi annoio oltre. Buona serata a tutti

Gilbert Blythe e la ragazza dai capelli rossiWhere stories live. Discover now