La lettera alla nonna (#Amici17)

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"Cara Adri,
Scusami se quel giorno non ho pianto.
Oggi mi trovo chiuso in questo camerino a scriverti una lettera che non mi va di scrivere.
Chissà da cosa deriva questo approccio ansiogeno e paranoico alla scrittura.
Di certo non ho preso da te , signora professoressa da gli occhi di quelli sono identici a tuoi freddi come il ghiaccio talmente freddi da ingannare chi li fissa perché basterebbe solo guardarli nel modo giusto per farli diluviare.
Spesso non riesco a farmi capire ma crescendo ho imparato che certe cose non vanno dette.
Che ironia!
Pensare che proprio tu mi becchasti a rubare quel personaggio di Batman a mio cugino Edoardo mi cazziasti proprio perché lo avevo preso senza dirtelo dicendomi : "Devi essere più sincero".
Non è così , non sempre ci si può permettere il lusso della sincerità.
Lo sono nella musica completamente , a volte ci rimango male, ci soffro quando sento dire dalle persone che ero sparito . Sparito...A ventidue anni  sparito.Non sono mai sparito.
Quel ragazzino con le piume che aveva fatto quelle tre canzoni non poteva più parlare perché più parlava e più rischiava di sparire.
Ho passato un anno di merda, davvero di merda, ma fortunatamente nessuno è riuscito a strapparmi questo bisogno di scrivere.
Oggi mi trovo qui, chiuso in un camerino a scriverti una lettera che mi sta facendo sentire il bisogno di parlarti ancora una volta.
Ero un disastro...Ogni volta che mi chiamavi ti preoccupavi per me eri buona anche se combinavo un casino dietro l'altro non te la prendevi mai seriamente.
Mi ricordo quella volta che mi tatuai sulle braccia dei serpenti, ti chiesi scherzando se ti piacevano sapevo che ti facevano impressione i serpenti..ma piuttosto che rischiare di farmi rimanere male mi dicesti: " Si".
Che erano fatti bene.
Tante cose non te le ho dette , ho passato cose vissute cose troppo presto più grandi di me.Non sono sicuro mi avresti capito ma se potessi ritornare indietro te le direi perché sono certo mi avresti ascoltato.
Oggi sono quasi un uomo e quelle storie che ho vissuto intensamente solo le mie canzoni, una l'ho scritta per  te si chiama "Un respiro".
Sto facendo un programma televisivo,Amici, quello che il nonno guardava sempre mentre tu eri lì in cucina.
Mi sto impegnando come sempre nelle cose che mi piacciono
Ho ancora il biglietto per quel concerto a cui non verrai , dammi solo un motivo ,dammene uno solo il perché sei partita senza dirlo a nessuno niente di che ,mi aspettavo solamente un saluto siamo io e te a guardarci tra le nuvole e il fumo . Vorrei tornare indietro solo per un addio e dirti quel concerto era il mio. Per dirti "quel concerto era il mio".
Un bacio tuo nipote
Filippo

ɪʀᴀᴍᴀWhere stories live. Discover now