Capitolo 7 L'ultimo Scontro

142 7 5
                                    

Avevo smesso di correre, tanto non serviva a niente.
I problemi mi avrebbero raggiunta comunque e scappare non era la giusta via da prendere.
Ecco cosa facevo, quando avevo paura o mi sentivo minacciata, scappavo da tutto e tutti... e me ne vergognavo.
Ero debole e fragile, come un ramoscello di una pianta morente che sta per spezzarsi perché è arrivata la stagione fredda.
Non avrei voluto essere debole, ma lo ero; quando ti fidi sempre delle persone sbagliate finisci per non fidarti più nemmeno di te stessa.
Ma perché mi illudo sempre? Di trovare una cura, di essere accettata nel Porto Sicuro, di piacere ancora a Thomas... Ero stanca di soffrire e di versare lacrime per persone che non mi volevano, così decisi che non avrei pianto mai più e che me se sarei andata da sola da quel posto.
Camminavo e mi addentravo sempre di più all'interno della foresta dell'isola. Quell'aria un po' cupa e tetra del bosco mi ricordava le faccemorte della radura. Stavo cercando di arrivare dall'altra parte dell'isola, dove avevamo lasciato la Berga con cui eravamo arrivati; l'avrei presa e me ne sarei andata da li, non sapevo ancora dove di preciso, ma comunque me ne sarei andata.
Dopo circa due ore di cammino la trovai ancora con il portellone aperto tutta insabbiata a causa del vento provocato dalle pale dei motori.
Feci per salire ma ebbi uno strano presentimento, come se qualcuno mi stesse seguendo.
Dubbiosa domandai : "C'è qualcuno?"
Nessuna risposta, ma sentii lo scricchiolio di qualche ramoscello spezzato e vidi un'ombra muoversi dietro un albero. Decisa a scoprire chi mi spiava presi dalla Berga la prima arma che trovai, una tenaglia, e andai  in avanscoperta tra gli alberi.
Mi mossi piano per evitare che mi sentisse. Di nuovo un rumore di passi venne alla mia destra così mi scagliai con un grido di battaglia all'attacco ma mi accorsi che la persona che mi seguiva era disarmata.
"AHHHHH Teresa che hai intenzione di fare?!"
Thomas stava a terra cercando di ripararsi con le braccia sulla faccia e mi guardava con gli occhi sgranati.
Tirai un sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo fui infastidita dalla sua presenza, era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
"Thomas! Che ci fai qui? Mi hai spaventato, che vuoi?" dissi ancora con la tenaglia in alto.
"Io ti ho spaventato?! Teresa... Intanto abbassa quella" disse alzandosi da terra e indicando l'arma impropria che impugnavo con forza. Feci come disse e mi misi ad ascoltare ciò che voleva dirmi.
"Teresa ecco io... Mi dispiace. Io ho pensato a ciò che hanno detto gli altri durante l'adunanza e sono stato un vero cretino a trattarti così.
Volevo scusarmi e dirti che voterò perché tu rimanga domani.
Io ti devo molto Teresa, mi hai salvato la vita e... Se mai potrai perdonarmi per ciò che ho detto di te... Spero che potremo tornare amici un giorno. "
Sembrava sincero da come parlava, ma quello non era decisamente il momento giusto per scusarsi con me.
Non avevo intenzione di perdonarlo in quel momento, ma probabilmente col passare del tempo, stando lontana da lui, alla fine avrei accettato le sue scuse.
Dissi semplicemente "ok" e mi girai andando verso il portellone della berga.
"Aspetta Teresa, dove stai andando?"
"Via di qui, e non provare a fermarm-"
Mentre salivo il portellone della berga sentii delle mani che mi afferravano e mi bloccavano braccia e gambe e mi tenevano serrata la bocca. Cercai di urlare ma le mie labbra erano sigillate. Thomas si accorse che qualcosa non andava così cercò di accorrere in mio aiuto.
"TERESA!" Lo vidi correre verso di me ma prima che potesse raggiungermi un uomo vestito di nero armato di fucile lo colpì con un dardo elettrificante e Thomas cadde a terra svenuto.
Cercai di dimenarmi per sfuggire al mio aggressore ma fu tutto inutile. Questi mi trascinava all'interno della berga mentre un altro mi legava i polsi con una cinghia così che non potessi difendermi. Nella confusione non mi accorsi che una donna mi fissava, seduta a gambe incrociate al posto di comando, con un ghigno divertito sul volto. E io quella donna la conoscevo.
"Ciao Teresa" disse Mary guardandomi mentre i due uomini mi mettevano in ginocchio davanti a lei. Com'era possibile che fossero riusciti a trovarci? Io e Newt avevamo cancellato tutti i dati e avevamo tolto il localizzatore dalla berga quando eravamo partiti.
"Cosa ci fai qui?" dissi a denti stretti.
"Porto a termine la mia missione, cosa che tu non hai fatto a quanto pare." la donna fece per alzarsi mentre il terzo uomo trascinava il corpo di Thomas all'interno della berga per poi legargli i polsi.
"Che cosa vuoi ancora? Devi smetterla di essere così ossessionata Mary!" le urlai contro sperando che magari qualcuno la fuori mi sentisse.
"Se speri che urlando ti vengano a salvare, dubito che funzionerà. Sei a più di 3 km dalla costa. Sei sola. O meglio, siete soli."
La donna indicò alla sua sinistra per farmi guardare. Per terra c'era Newt, pure lui con le mani legate dietro la schiena, apparentemente svenuto che non dava segni di vita.
" NEWT! Che gli hai fatto?! "
" Non ti preoccupare cara, sta bene. Una botta in testa non l'ha ucciso di certo. Entrambi verrete con me e finirete il lavoro alla Base N°2. Ora che abbiamo Thomas possiamo trovare una cura."
Non potevo crederci. Ma allora tutti quelli che lavoravano per la WICKED erano pazzi! Non potevano salvarci dal virus, non poteva esserci una cura per tutti!
" La cura non esiste! Non puoi ricrearla!" volevo alzarmi e prenderla a sberle ma uno dei tre uomini mi teneva salda a terra.
"Allora spremeró quel ragazzino fino all'ultima goccia di sangue se necessario!" disse con la follia negli occhi.
"Mary perché fai tutto questo se sai che non funzionerà mai? Ti rendi conto che non sei migliore della WICKED e della cancelliera Paige se fai così, ma anzi, stai esattamente seguendo i loro passi? " le chiesi col tono più comprensivo che riuscivo ad avere in quel momento.
La donna, con uno sguardo serio ma afflitto, si girò a guardare fuori e il suo tono passò dalla follia alla tristezza.
"Quando ve ne siete andati, ho perso tutto. I miei collaboratori, la fiducia e la speranza, la Base N°2 è caduta nel caos. Ma non potevo mollare, voglio dimostrare che tutti si sbagliano. Io e alcuni amici fidati siamo venuti a cercarvi per dare una nuova speranza al mondo. La cura esiste, e giace sul quel pavimento." disse indicando Thomas.
" Quando torneremo metteremo le cose a posto e finalmente il mondo potrà tornare ad essere un mondo migliore."
Sembrava così fiera e convincere mentre parlava, ma nonostante questo si vedeva che aveva perso la ragione.
Mentre parlava volgendomi le spalle provai a guardare in giro se ci fosse stata una qualche arma che avrei potuto usare contro di lei, ma non trovai nulla. In compenso notai che Newt non era più svenuto e cercava di comunicarmi qualcosa.
Cercai di leggere il suo labiale, ma fu molto difficile comprendere cosa volesse dire : sta giù, fa lo sgambetto, passami quello.
Quando capii il suo piano gli feci un cenno e l'occhiolino.
Appena Mary finì il suo discorso Newt gridò di attaccare. "ORA!"
Mi spinsi indietro facendo barcollare l'uomo che mi teneva per terra riuscendo finalmente a tirarmi in piedi nonostante le braccia legate; dopodiché caricai come un toro contro gli altri due uomini che stavano per impugnare le armi e andandogli contro li feci cadere a terra svenuti. Newt intanto, che era riuscito a liberarsi dalle cinghie, fece lo sgambetto a Mary che cadde a terra sbattendo violentemente la testa.
Mentre guardavo la donna svenuta, non mi accorsi che il primo uomo era tornato in piedi e mi aveva nuovamente catturato, questa volta cercando di strozzarmi. Mentre l'uomo stringeva sempre di più la mia gola, con l'ultimo fiato che mi rimaneva cercai aiuto.
"Aiuto... Newt!"
Il ragazzo, che ormai si era rimesso in piedi, afferrò prontamente uno spara dardi e immobilizzò subito il mio aggressore.
Dopo che l'uomo cadde a terra elettrificato, potei finalmente tornare a respirare.
Tossì violentemente e mi accasciai a terra stremata mentre Newt accorreva in mio aiuto.
"Teresa stai bene? Oddio, respira, respira. Ora è tutto finito."
Mentre cercavo di calmarmi Newt mi prese tra le sue braccia e mi cullò dolcemente cercando di tranquillizzarmi. Mi diede anche un tenero bacio sulla fronte e quando ripresi a respirare normalmente mi slegó dalle cinghie.
Dopodiché insieme trasportammo il corpo di Thomas, ancora svenuto, fuori dalla berga e lo posammo delicatamente sull'erba appena fuori dal portellone.
" Come aveva fatto a catturare anche te?" chiesi a Newt successivamente.
"Ero venuto a cercarti e uno dei suoi uomini mi ha dato un colpo in testa. Sono svenuto e mi sono risvegliato li dentro; ho sentito il suo piano e allora ho aspettato pazientemente il momento giusto per attaccare. Poi sei arrivata tu e... Il resto lo sai."
Sorrisi leggermente poiché ero felice che eravamo riusciti a cavarcela anche questa volta. Feci per abbracciarlo ma sentii nuovamente qualcuno che mi afferrava da dietro.
Mary mi aveva di nuovo catturata e, prendendomi per il collo mi trascinò dentro la berga chiudendo il portellone. I motori della berga si accesero e questa si sollevò da terra.

Io E Te Contro Il Mondo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora