❝amo I tuoi occhi scuri che riflettono l'immensità della luna❞

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Cosa avevo fatto? Cosa avevo fatto di così grande per meritarmi quello che stava succedendo?
Sei così bello, così sconosciuto, così intoccabile, così surreale.
La tua pelle sembra quasi trasparente, I tuoi capelli neri sembrano fatti di pura polvere di luna alla luce bluastra e dai riflessi argento di quella notte.
I fiocchi di neve parevano di polistirolo, scendevano lenti, senza peso, senza vita, senza uno scopo. Solo con dolcezza, posandosi sul tuo viso puro, candido, opaco e quasi finto. Una bambola di porcellana, ecco cosa sei. Finzione. Non sei realmente davanti a me, non sei veramente quello che credo di star ammirando da circa dieci minuti.
Ogni piccolo particolare. Voglio ammirare tutto di te.
Il tuo dentino storto ma semplicemente perfetto che mostri durante I tuoi allegri sorrisi.
Le labbra carnose e rosse, rosse come le mele più buone, come il fuoco dell'incendio divampato nel mio cuore, come I fiori nei campi dispersi a chilometri e chilometri lontano da noi.
Non smetterei mai di perdermi nell'oscurità delle tue pupille completamente nere, dove si specchia il disco circolare e perfetto della luna.
Quello che provo in questo momento è paragonabile agli incubi, quando cadi nel vuoto e ti senti soffocare anche l'anima, senti le budella stringere ed inizi a scalciare, venendo compresso dalle pareti che pargono chiudersi attorno al tuo esile corpo mentre la fronte ti si imperla di sudore e I brividi ti cospargono la spina dorsale procurandoti una fastidiosa sensazione.
E poi ti senti solo, solo con te stesso e con la tua paura del vuoto.
Ma la tua vista non è solo incubi e instabilità mentale.
È anche farfalle nello stomaco, incomprensione, fugace piacere.
Sentire le tue piccole e morbide dita stringersi attorno alla mia mano timidamente, provocandomi un sussulto e sentendo la pelle ardere sotto la tua è uno strano sentimento, una cosa mai provata. E ti giuro, che se l'ho provata, non è minimamente paragonabile a quello che sento ora.
Il freddo è sparito, ci sei solo tu, piccolo, caldo ed estremamente etereo. Cosa sei? Un dio dell'Olimpo? Il diavolo? Oppure un angelo?
Per me sei la bellezza, l'amore e una scintilla nella notte che canta felicità.
-perché mi guardi così?-
Ecco dove mi sono perso, tra le note soffici della tua voce bassa e morbida, dai toni bambineschi ma allo stesso tempo estremamente attraenti.
Essendomi soffermato ad ascoltare il suono che le sillabe prendevano venendo pronunciate da te non ho risposto seduta stante.
-perché sei l'essere più bello che I miei occhi abbiano mai ammirato- la bocca ancora spalancata mentre osservo il tuo capo chinarsi e le tue labbra schiudersi in un sorriso timido.
I tuoi occhi scompaiono in una linea retta estremamente perfetta, quasi artistica. Disegnata da uno dei più bravi pittori.
-hai deciso di rapirmi?- chiedo con tono terrorizato.
Tu continui a tenere lo sguardo basso, con ancora stampato quel sorriso fugace e bianco.
-no, a dire il vero forse sarai tu a tenermi stretto a te, mentre io mi divincolo per andarmene lontano, per farti soffrire. Dicendo che non tornerò più, che ti devi dimenticare di me, facendoti arrabbiare, facendoti piangere, facendoti innamorare ancora di più!- esclami con tono enfatico, quasi come un poeta. Io mi blocco a quelle parole, non ne capisco il senso, non trovo il filo del discorso. Perché una cosa tanto bella dovrebbe fuggire? Per dove?
-perché dici questo?- chiedo lievemente spaventato.
-perché l'amore è questo: sofferenza, sopportazione, accettazione e altro amore. Amore che brucia anche se si vorrebbe la sua fine, perché non puoi ignorarmi! Fino a quando quella fiamma non si sarà spenta tu non potrai lasciarmi indietro come un pezzo di puzzle disperso che non ha ancora finito di completare il disegno del suo corso.-
Mi perdo, mi perdo dentro la tua mente, dentro quello che dici, dentro ciò che sei e dentro a quello che pensi. La saggezza, ecco cosa ti rende un ragazzo estremamente particolare e irraggiungibile. Tu sai cose a noi sconosciute. Io lo sento.
-tu...tu sei l'amore?- chiedo titubante e con tono tremolante.
-si- mi dici con il tuo solito sorriso pacifico.
-si Kim Taehyung io sono l'amore. Ma puoi chiamarmi Jimin-
-credo d essermi innamorato di te amore- sussurro. Tu sorridi ancora, e in quel mentre mi sento morire. Sei così bello ed irraggiungibile! Così etereo. Un dio.
-potremmo provare Kim Taehyung- dici alzando leggermente lo sguardo su d me.
Io ti sorrido a mia volta, avvicinando il mio viso al tuo.
Poso con dolcezza i polpastrelli delle dita sulla tua guancia lattea e bagnata dalla neve. Inizio ad osservarti da vicino, inclinando la testa da una parte all'altra per scrutarti meglio e facendo incontrare il mio respiro con il tuo nasino freddo.
Fisso I miei occhi sulle tue labbra, indeciso se andare avanti o bloccarmi a guardarti ancora un po. Con un dito ti sfioro a fior di pelle il labbro inferiore, e ti vedo fremere per l'impazienza. Poi sposto le pupille verso l'alto, incrociandole alle tue, e lì sento un brivido congelarmi le ossa e un forte dolore al cuore. Lo sento stringersi, stringersi come vorrei stringere te.
-posso?- bisbiglio a qualche centimetro da te.
Tu annuisci impercettibilmente guardandomi le labbra con occhi affamati di uno che non riesce ad attendere oltre.
La strada è deserta, silenziosa, quasi morta. Solo tu sei in grado di catturare tutta l'attenzione e far diventare il resto insulsa inutilità.
Sento le mie labbra scaldarsi con le tue, fondersi, sciogliersi. Bruciano come ferro rovente e sento la mia pelle venir bagnata dalla tua lingua che si intreccia alla mia. Il tuo corpo è rigido e timido, quasi pieno di vergogna. Scorgo le tue paffute guance rosse e sorrido sulle tue labbra, provando a farti sentire a tuo agio.
Ti avvicino a me posando una mano su un tuo fianco e stringendola leggermente, in modo da non farti male.
Un tuo braccio si alza verso di me, stringendo poi le dita attorno al lembo morbido della mia felpa. Le tue labbra si chiudono attorno la mio labbro inferiore e così fanno anche con quello superiore, facendomi sentire in paradiso ad ogni tocco e ad ogni schiocco.
-credo di essermi innamorato- soffio sulle tue labbra, facendoti ridacchiare.
-anche io, finalmente-
E così dicendo mi tiri ancora verso di te, tornando a sfiorare le mie labbra con quella dolcezza di cui solo tu sei dotato.

ʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ sᴇᴄᴏɴᴅᴏ ᴄᴜᴘɪᴅᴏ - 𝑣𝑚𝑖𝑛Where stories live. Discover now