Cap. 1 - Il risveglio

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Anastor, punto di riferimento per tutti i regni del mondo, stava attraversando una crisi senza precedenti.Una potente piaga affliggeva il regno, generando caos e morte in ogni suo angolo. Il cielo si fece cupo ed improvvise tempeste si scatenarono in tutte le regioni del paese, diffondendo una misteriosa malattia. Il re e la regina decisero allora di inviare ambasciatori in tutto il mondo affinché tutti sapessero di quella piaga, sperando di trovare qualcuno che li aiutasse; persino il loro primogenito, il principe Norn, partì volontario in cerca di aiuto. La piaga si diffuse velocemente, sino a raggiungere Hen, la capitale. La regina si ammalò e poco dopo morì. Dopo la perdita della sua amata, il cuore del re fu attanagliato dalla paura: fu la principessa Lersia a pagarne le conseguenze. Lei amava passeggiare nel bosco e fare ghirlande di fiori ma, dopo gli ordini del padre, ciò non fu più possibile. Infatti il re decretò: che tutti i cibi e le bevande fossero ispezionati ed eventualmente, se contaminati, bruciati; che i medici di corte visitassero regolarmente le case dei cittadini, in cerca di eventuali malati; che chiunque viveva nel castello, eccetto le guardie, non potesse più uscire senza il suo esplicito permesso.La principessa cercò di far rinsavire il padre, ma senza risultati.Il popolo iniziò a protestare, scatenando rivolte in tutto il regno;era giunta la fine. Poi una notte, uno strano bagliore rischiarì il cielo e così tutto iniziò...

Il giorno seguente una dolce fanciulla si risvegliò nel bosco. Aveva circa 11 anni ed era molto carina perla sua età: lunghi capelli marroni, occhi color smeraldo e indossava uno splendido abito color porpora, la cui gonna era decorata da quadrifogli ricamati. Non ricordava nulla: né chi fosse, né come fosse giunta fin lì. Guardandosi attorno scorse tra gli alberi delle rovine, caratterizzate da cinque grandi rocce disposte in semicerchio; per terra, di fronte alle rocce, erano raffigurati due cerchi concentrici, con degli strani simboli tra l'uno e l'altro; al centro una strana fessura. Uno strano silenzio aleggiava in quel luogo e si poteva chiaramente percepire la presenza di qualcuno o...di qualcosa. Spaventata e confusa, la fanciulla si allontanò velocemente da quello stano luogo, imboccando un sentiero; dopo un po' giunse finalmente ad un piccolo villaggio di nome Elberhin.

In strada vi erano persone che commerciavano e passeggiavano, ridendo e scherzando. C'erano anche diversi medici in circolazione: avevano da poco visitato alcune case e si erano riuniti per discutere. La fanciulla, incuriosita, si avvicinò per capire che cosa stessero dicendo.

"La febbre è scesa quasi del tutto e le macchie sparite" disse uno dei medici.

"Anche ai miei pazienti è accadutala stessa cosa. Niente più sintomi. La malattia è praticamente sparita" disse un altro.

"Sì concordo, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Ci sono già state molte vittime. Non sappiamo che cosa stia accadendo" concluse un terzo medico.

Poco dopo un gruppo di guardie entrò a cavallo nel villaggio; tutti si fermarono e posero lo sguardo su di loro. Al centro del gruppo vi era un giovane uomo dalla folta chioma castana e dagli occhi color ghiaccio, con addosso abiti regali abbelliti con ricami d'oro. Scese da cavallo e disse:

"Cari cittadini di Elberhin, sono da poco tornato dal mio viaggio e oggi son qui per chiedervi aiuto. La principessa, mia sorella, è scomparsa".

All'udire di tali parole, il silenzio si ruppe e tutti cominciarono a discutere e mormorare, ma il principe riprese:

" Sono qui per volontà di mio padre,che ha chiesto a me e a tutte le guardie di setacciare i dintorni della capitale e i villaggi limitrofi al fin di trovarla. Vi prego,se doveste vederla o incontrarla, avvisate subito le guardie.Grazie".

Il principe rimontò a cavallo, pronto a ripartire, quando all'improvviso il cielo si annerì, si alzò un forte vento ed iniziò a tuonare. Infine, a mezz'aria sopra il villaggio, apparì una donna. Indossava un'armatura di scaglie nere lucenti e un grande mantello grigio, mentre sul capo teneva un'inquietante corona adorna di gemme nere. I suoi occhi, vuoti e più neri della notte, fissavano la gente sottostante, mentre la sua fulgida chioma violacea svolazzava al vento.

"Sono qui per prender possesso di queste terre" disse la misteriosa donna.

Allora il principe, contrariato da quell'arrogante affermazione, rispose:

"Chi siete? E come osate dire ciò al mio popolo e a me, il principe Norn?".

"Sono la regina Aisrel ed esigo che voi tutti vi prostriate dinnanzi a me. Se lo farete non vi accadrà nulla". Nessuno si inchinò.

" Capisco" disse la regina. Allora sollevò le mani dai fianchi ed evocò dal terreno delle strane creature fatte di fumo e dagli occhi luminescenti. La gente entrò nel panico, cercando di nascondersi o scappare, mentre le guardie e il principe iniziarono a combattere. Questi non ebbero vita facile con le creature, nonostante fossero fatte di semplice fumo, poiché ogni colpo inferto le trapassava. In tutto ciò la fanciulla rimase dov'era, impassibile ed immobile, a fissare la regina, che rideva e si divertiva di fronte al caos che aveva scatenato. Nei confusi meandri della sua mente, quella donna le ricordava qualcosa. Poi uno di quegli esseri si diresse verso di lei, con lo sguardo minaccioso egli artigli fumosi ben aperti. La fanciulla chiuse gli occhi e li riaprì di scatto subito dopo. Gli occhi le cambiarono improvvisamente colore, divenendo viola; alzò lentamente una mano aperta verso la creatura, mentre i suoi capelli cominciarono a fluttuare nell'aria. Quando la creatura fu abbastanza vicina, dalla mano generò un'onda d'urto che la spazzò via. Poi cominciò a camminare per il villaggio, spazzando via qualunque creatura le si parasse davanti. La regina se ne accorse ed esclamò infuriata:

"Com'è possibile che quella ragazzina riesca a ...? Vediamo fino a che punto sai combattere!".

Aisrel usò tutto il suo potere per creare un potente turbine d'aria, così grande da poter spazzare via l'intero villaggio e glielo scagliò contro. La fanciulla si fermò di scatto e diresse entrambe mani verso il turbine, bloccandolo in aria. Nell'aria volteggiava ogni sorta di oggetto: sassi, tegole,vestiti, casse, ecc... A quel punto la ragazzina fece dissipare il turbine generando una potentissima onda d'urto radiale. Le creature rimanenti vennero spazzate via; in quanto ad Aisrel, sparì senza lasciar traccia. Il principe e chiunque avesse assistito a quella scena, rimasero stupefatti da un simile potere. Ormai senza forze, la fanciulla cadde per terra, priva di sensi. Quando riaprì gli occhiera attorniata dagli abitanti del villaggio e si ritrovò tra le braccia del principe, che le chiese: "Stai bene?".

La ragazzina fece di sì con la testa;la aiutò a rialzarsi e poi le domandò:

"Per favore, potresti dirmi il tuo nome?"

"Non lo so, mi spiace... Mi sono risvegliata nel bosco e non ricordo nulla".

Poi all'improvviso, nella sua mente apparirono alcune scene e delle lettere. La testa cominciò a farle male e sopravvennero le vertigini. Il principe la sostenne, poi lei alzò la testa e con tono incerto disse:


"Il mio nome... credo sia...Lera".

Le Rune Di AnastorOn viuen les histories. Descobreix ara