Sei tu.

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Filippo si era svegliato quella mattina infreddolito. Un po' a causa del leggero venticello che entrava dalla finestra socchiusa, un po' per l'assenza del corpo con cui, da un anno a questa parte, condivideva il suo piccolo letto.

Si alzò talmente di fretta dalla sua branda, da causarsi un piccolo giramento di testa.

Dove cazzo sei finito Einar?

Solo in un secondo momento, dopo aver riacquistato l'equilibrio, notò una rosa rossa e un fogliettino appoggiati sul comodino alla sua destra.

Temendo il peggio, si risedette sul letto, lo prese in mano e iniziò a leggere riga per riga, le parole che erano state scritte elegantemente da quella calligrafia che conosceva benissimo.

"Fai le valigie, mettici quelle poche cose di cui ti importa ancora: caricabatterie, mutande, qualche vestito, il profumo che t’ha regalato tua madre, calze, spazzolino e scarpe da tennis. Ti aspetterò alle 03.00 di stanotte (fuori al cancello) dietro l’albero di mimose dei tuoi vicini. Ti porterò via una volta per tutte. Dovremo adattarci al mio misero stipendio, rinunciare a tante cose, stringerci in un banalissimo appartamento; ho deciso che smetterò di fumare, così almeno una volta ogni due settimane potrò regalarti una cenetta romantica in un fast food. Di sicuro fin quando non troverò un lavoro migliore non potrò portarti nei ristoranti lussuosi, né regalarti tutti i diamanti costosi che meriti. Dovrei sentirmi uomo a metà sapendo che quello che ho da offrirti è spicciolo; eppure non succede. Sai perché? Perché tu uomo a metà non mi fai sentire mai, Filippo, anche quando potresti farlo. Anzi, da quando stiamo insieme mi sento completo, miracolato, stra-ricco. Non baratterei l’amore che ci metti — anche solo per passarmi la maionese al fast food — nemmeno per tutti i soldi del mondo. Quanto ti amo, dannazione. Mi fa impazzire il tuo profumare di bagnoschiuma, i tuoi capelli ricci, il modo in cui mi togli la sigaretta di bocca. Non merito proprio una gran uomo come te. Mi mandi i messaggi con i risultati delle partite quando sono a lavoro, ordini solo una margherita quando ti porto in pizzeria perché dici che vuoi stare leggero, invece non vuoi farmi spendere troppo; mi stringi la mano e la baci se vado in paranoia pensando al passato, giuri di lasciarmi e poi ti trovo fuori al bar all’orario di chiusura per fare pace. Io tutto questo lo apprezzo, non sai quanto! È vero, sbaglio continuamente: ti prometto che smetto e poi ci ricasco, urlo quando litighiamo e mi ingelosisco per delle sciocchezze. Tu però resti sempre, senza scomporti, e con la tua meravigliosa eleganza mi sopporti prendendoti carico dei miei problemi e trascurando i tuoi. Seppure io non abbia mai avuto un padre e una madre presenti, ringrazio Dio ogni santo giorno per avermi donato qualcosa di più: te. Da oggi giuro che sarò io a prendermi cura dei tuoi bisogni, farò l’impossibile per non farti mancare mai nulla. Sarà dura sicuramente, ma ce la faremo, perché l’amore — quando è sincero — mi hai insegnato che riesce perfino a spaccare il cielo.

Tuo,
A.O."

[...]

03.00 di notte

"Dov'è la tua valigia? Non hai portato nulla con te?"

"Mi hai detto di portare le poche cose di cui ancora mi importa. "

"Infatti, dove hai messo tutto? "

"Non ho portato niente, perché l'unica cosa di cui realmente mi importa sei tu."




Nota.

Sono un attimo emotional perché è la prima storia che ho iniziato e ho  portato a termine, senza cancellarla.

Forse avrei potuta parla più lunga, ma non volevo che iniziasse a risultare troppo monotona e noiosa.
Per questo ho deciso di scrivere solamente 28 capitoli.

Per quanto possa risultare banale come trama, devo ammettere che ho riscontrato numerose volte delle difficoltà, soprattutto nello scegliere le poesie adeguate al contesto.

Spero che questa storia vi sia piaciuta e che non l'abbiate trovata scritta male o poco scorrevole.

Appena avrò tempo, ad ogni modo, correggerò tutti gli eventuali errori di battitura o di grammatica.

Grazie mille a tutte le persone che hanno letto, che stanno leggendo o che leggeranno questa storia.

Grazie alle lettrici che mi hanno sempre sostenuta, commentando e  votando i capitoli.

E grazie anche ai lettori silenziosi, che hanno dato un'opportunità alla mia scrittura.

A presto,
Beb.

E vado fuori per te che ti emozioni per una poesia. [Eiram] Donde viven las historias. Descúbrelo ahora