19. La resa dei conti

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«Hai un piano spero» esordisce Ethan mentre ci avviciniamo sempre più alla struttura.

Io? Un piano? Io?

«Come scusa?»

«Lo prendo come un no ho capito..» fa spallucce «improvviseremo»

È tranquillo. Almeno, apparentemente lo è.

Sistemo il mio vestito bianco, che in questo momento sento stretto.

«Bene, bene, bene..» man mano che ci avviciniamo una voce femminile si distingue.

«Chi è?» sussurro. Ma Ethan ignora completamente la mia domanda.

Inizio a correre, e appena arrivo davanti capisco da chi proviene la voce: è una ragazza dal viso pallido e capelli neri come i suoi occhi, con le ali da pipistrello, due corna sulla testa.. Sinceramente i demoni me li aspettavo diversi.

Mi nascondo dietro la colonna pee non essere scoperta, e Ethan fa lo stesso ma è più distante da me.

«Zuccherino, è arrivato il momento..» di nuovo la voce stridula della ragazza, seguita da delle risate.
«Goyle, è il momento!» continua.

«No ti prego!» è un piagnucolo proveniente da un ragazzo.

«Tesoro, l'hai voluto tu.. Ora scoprirai la conseguenza della droga che spacciavi, e di tutto il resto. E poi e da un bel po' che non uccido.. Sarà divertente» la ragazza ride, mentre a me si stringe il cuore.

Stanno facendo la stessa cosa che farebbero all'inferno.

«Vi prego non fatelo» continua il ragazzo.

«Goyle» lo richiama per la seconda volta.

Mi sporgo dal mio nascondiglio, e purtroppo confermo il mio presentimento, la camicia un po' sgualcita, i pantaloni rigorosamente stretti sporcati di terra, i capelli ricci che ho sempre amato, e gli occhi i cui mi perdevo ogni giorno.
Lancio un ultimo sguardo ad Ethan che  fa un cenno di assenso con la testa.

Non ti preoccupare, sono qui.

Parlo a Filippo con la mente come ho sempre fatto, per tranquillizzarlo, ma oggi non attendo risposta, non c'è tempo.

«Uccidilo!» continua la ragazza demone.

«Non ci provare neanche!» esclamo uscendo dal mio nascondiglio.

«Ma cosa?..» sento sussurrare da Fil, un lieve sorriso si forma sul mio volto.

«E tu chi saresti?» la ragazza mi fulmina con lo sguardo.

«Scusa, ma sei cieca? Ali, aureola, vestito bianco, scarpe bianche.. Mai sentito parlare di Angeli Custodi?»

«Come osi parlarmi cosi?!»

«Perché? Non sei mica la Regina Elisabetta!» esclamo.

«L'hai voluto tu dolcezza!»
Porge le sue mani in avanti, e vengo spinta indietro. Sbatto contro una colonna, e la testa mi fa un male cane. Non so cosa fare.

«Greta!» sento urlare da Filippo, mi volto e con le lacrime agli occhi e finalmente vedo che ha capito, sorrido lievemente.
Mi alzo, e con tanta rabbia in volto, stringo pugni. Vengo raggiunta da Ethan che subito mi chiede se sto bene.

«Concentrati.» mi dice «Respira e cerca la forza buona che c'è in te, questa è la tua arma letale e il loro punto debole»

«E se non ci riesco?»

«Ce la farai, io posso aiutarti, ma lui è il tuo mortale e solo tu puoi salvarlo»

Solo io posso salvarlo.
Annuisco, e chiudo gli occhi.
Mentre cerco la mia forza buona, come la chiama Ethan, sento quest'ultimo allontanarsi correndo verso gli altri demoni.

Filippo darmi la forza.
Solo tu puoi aiutarmi.

Ce la puoi fare Greta, io credo in te.

E solo ora capisco. La mia forza è lui.

Sciolgo le mani che sento improvvisamente calde. Apro gli occhi, e sui palmi delle mie mani vedo delle fiamme bianche.

«È ora di combattere»












Filippo's pov

Come ho fatto a non capirlo prima, è sempre stata con me e non mi ha mai abbandonato e io l'ho trattata male. Eppure lei c'è, è tornata per salvarmi dal buco nero in cui sono finito.

"Non correre più di quanto il tuo Angelo Custode possa volare" diceva mio nonno.

E forse l'avevo fatto. Avevo corso troppo.
E il buio stava incombendo sulla luce.

L'abito bianco, le ali e l'aureola la rendono più bella di quello che è già. Dalle sue mani e da quelle del suo amico escono delle fiamme bianche che colpiscono i demoni.
Rimango incantato a vedere quanta forza esce dal corpo di entrambi, ma poi l'incanto finisce.
Iniziano ad avere la meglio i demoni, ma non posso vedere altro perché qualcuno mi prende per il cappuccio della felpa che indosso e mi tira via da quell'inferno.
Cerco di bloccarlo, non posso lasciare Greta li.

«Non fare il coglione e seguimi!»

«No devo andare da lei»

«Filippo, non fare il coglione non duri un attimo con quei demoni» finalmente si ferma ma il ragazzo continua a darmi le spalle.

«Come fai a sapere il mio nome?»

«Vedi un po' tu, sono stato il tuo migliore amico, manager e fotografo per un bel po' di tempo direi» si volta

«Lorenzo» mi passo le mani tra i capelli, mentre i sensi di colpa mi assalgono.

«Alle scuse che mi merito ci pensiamo dopo, ora andiamo alla macchina» ride, non è cambiato per nulla.

Arriviamo alla sua macchina parcheggiata poco lontano dai demoni, e parliamo di come Greta abbia a contattare lui.

I minuti che passano sembrano ore, e incomincio a temere il peggio, quando da lontano vedo due figure distinguersi sempre di più.
Greta, con il suo vestitino bianco un po' sgualcito e sporco e abbracciata al suo amico Angelo che la aiuta a camminare.

«Ce l'abbiamo fatta, con qualche graffio in più ma ci sono riusciti» esclama il ragazzo.

Tutti sorridiamo e tiriamo un sospiro di sollievo.

«Io mi sa che devo andare, devo dire a Dio che ce l'abbiamo fatta. A proposito, sono Ethan l'Angelo di Lorenzo»

«Piacere» sorrido stringendogli la mano.

«Per quanto riguarda te, sai già tutto» Ethan si rivolge a Greta, e quest'ultima annuisce con un sorriso amaro sul volto.

«Bene è stato un piacere!» e con uno schiocco di dita scompare dalla nostra vista.

Guardo Greta in tutta la sua interezza, lei mi rivolge uno sguardo timido.
Non ce la faccio più, potrei impazzire.
Mi avvicino lentamente, lei alza il viso e in pochi secondi appoggio le mie labbra alle sue.
Le accarezzo il viso, sento delle gocce bagnare le mie mani. Sta piangendo.
Mi stacco da lei svogliatamente e le sorrido.

«Mi sei mancata troppo» le sussurro mentre l'abbraccio.

«Non vorrei interrompere il vostro momento, ma avrei fame» esclama Lori, facendoci scoppiare a ridere.

Lori entra in macchina e accende il motore e la radio, Greta con uno schiocco torna alla sua forma da umana e dopo di che entriamo in macchina cantando a squarcia gola la canzone che stava passando in radio:

Should I stay or should I go?

In love with an angel ➳ Irama Plume [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora