L'auto Nera

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Non so cosa mi aspetterà, ma spero che riuscirò a cavarmela. Mike sta guidando l'auto da un bel po', non so quanto sia lontano il posto in cui siamo diretti, ma spero che questo 'viaggio' in auto duri ancora poco. Mi sto annoiando, ormai mi sono anche stancata di guardare il paesaggio fuori dal finestrino. Il wifi del  cellulare non prende e non ho potuto avvisare nessuno se non i miei genitori con una breve ma concisa telefonata.

'Mike, accendi lo stereo, sto morendo di noia' gli dico sbuffando.

' È inutile accenderlo adesso, siamo arrivati'

Mike parcheggia l'auto davanti a un grande edificio e prima di scendere dall'auto prendere il cellulare e lo porta all'orecchio.

' k siamo arrivati, stiamo entrando' dice parlando a telefono, nel mentre mi fa segno di seguirlo.

Entro nel edificio insieme Mike da una porta situata sul retro.

L'edificio è un grande garage pieno d'auto di tutti i tipi e colori. Il 'capo' è appoggiato sul cofano di un'auto nera
Metallizzata.

' Eccoti finalmente' mi dice incrociando le braccia al petto.

' Che dobbiamo fare?' gli chiedo arrivando al sodo

' Dobbiamo? No no no..' che devi fare' è più corretto. Devi guidare quest'auto e portarla in un altro garage. '

' Bene, allora dammi le indicazioni dato che non conosco  nè la strada e nè il garage. '

' Sali allora ' mi dice avviandosi verso la portiera dell' auto

' Ci sarai anche tu quindi?' dico sbuffando e alzando gli occhi al cielo

'Hai qualcosa in contrario?'

' Solo qualcosa? Ho tutto in contrario'

' Beh allora fattelo andare bene'

' Potrei sempre non venire' dico facendo spallucce

' Potrei anche farti partire il cervello solo con un proiettile' mi dice con un ghigno imitando anche le mie spallucce

' Sali' gli dico andando verso la portiera del guidatore.

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Il viaggio procede tranquillo.
Lui non ha mai proferito parola e i suoi occhi non si alzavano un'attimo dal telefonino.

' Dovresti stare attento sai.. Da un momento all' altro potrei imboccare un'altra strada o scappare ' gli dico guardando la strada

' E tu dovresti guidare e rimanere in silenzio '

' Col cazzo che rimango in silenzio in tutto il lasso di tempo che impiegheremo per arrivare a destinazione '

' Oddio.. Senti non puoi rimanere in silenzio e basta? '

' No sociopatico. Piuttosto se ti da tanto fastidio la mia voce quella è la portiera ' dico indicandola' e quella è la maniglia che userai per andare a fanculo lontano da questa macchina'

' È la mia macchina..'

' Troppi dettagli..'

Lui posa il cellulare e rivolge i suoi occhi a me e mi pietrifica con lo sguardo

' Io non ci metto niente a farti saltare la testa' mi dice con una calma spaventosa mentre guarda la strada ghiacciata dal freddo dinnanzi a noi.
' Quindi adesso taci e guida fino a destinazione' continua riprendendo il cellulare.

Io poggio in malo modo il piede sul freno fermando la macchina in mezzo alla strada. Il suo cellulare  è volato dalle sue mani andando a infrangersi sul vetro dell'auto.

'MA CHE CAZZO FA...' lo interrompo subito.

'Ascoltami bene, io non sono la tua schiava, quindi non sono obbligata a fare niente per nessuno. Se sono qui e per la mia famiglia, sicuramente se scappo le mie azioni ricadranno su di loro. Ma se nella mia vita non ci fosse  stato nessuno stai certo che in questo momento non mi ritroverei qui, insieme a te, a eseguire i tuoi sporchi comodi. Non ho paura della morte, e di certo non ho paura di te, quindi smettila di dare aria alla bocca con quei stupidi monologhi da scandente protagonista di  un film gangster.' gli dico fissando nelle  sue pozze verdi iniettate di sangue.

È questione di un secondo. Un fottuto secondo. Afferra i miei capelli dalla nuca e mi trascina fuori dall' auto. Le mie ciocche nere sono avvolte nel suo pugno che stringe il mio capo con tanta forza.

'LASCIAMI!' urlo mentre spingo le unghie nella carne della sua mano

' ZITTA! DEVI STARE SOLAMENTE ZITTA' mi dice con una voce spaventosamente calma.

Con uno spintone mi fa cadere a terra. Sono inerme al centro della strada. Una macchina potrebbe spuntare da un momento all'altro e  prenderci in pieno.

'Allora non hai paura?' mi chiede con un ghigno spaventoso. Ha lo sguardo annebbiato e le pupille dilatate.

'No' rispondo sfidandolo.

'Ah no?'

'No' rispondo di nuovo

Sotto il mio sguardo alza la maglietta e prende la pistola incastrata tra il bordo delle mutande e la cintura dei jeans neri.

Me la punta contro e inizia a girare intorno a me, come un leone che  studia la sua preda.

'Potrei sparare da un momento all'altro sai? Potrei farti saltare la testa nel lasso di un secondo. Posso anche puntare al petto così da farti fare una morte lunga e dolorosa, sai che per far riempire i polmoni di sangue ci vogliono 10 minuti?, potrei sparare direttamente al cuore e farti morire subito'

' Spara allora.' dico mentre mi metto in piedi

'Spara fammi vedere di ciò che sei capace' continuo

Inizio a camminare verso di lui lentamente, passo dopo passo...

'Spara' e mi avvicino sempre di più.

'Spara' e mi avvicino

'Spara' e arrivo a un passo da lui

' Allora? Non spari?' chiedo sfidandolo.

'FORZA, SPARA !'

Lui spara.




L'angelo Nell'inferno (#wattys2023) Where stories live. Discover now